Cultura e spettacoli - 25 aprile 2025, 08:20

Torre Pellice ricorda la staffetta partigiana uccisa a Liberazione avvenuta

Sabato 26, il Gruppo teatro Angrogna porta sul palco del Teatro del Forte la storia di Jenny Cardon la prima donna – escluse le regine – a cui il paese dedicò una via

Jenny Cardon

Jenny Cardon

Staffetta partigiana uccisa a Liberazione avvenuta, prima donna – non regina – a cui Torre Pellice ha dedicato una via, filo conduttore della memoria della Resistenza tra il paese della Val Pellice e Prarostino. A ottant’anni dalla sua morte, il Gruppo Teatro Angrogna porta in scena, domani, sabato 26 aprile, al Teatro del Forte di Torre Pellice (via al Forte 3), la storia drammatica di Jenny Cardon, torrese ma figlia di una famiglia prarostinese, attorno al quale permangono ancora alcuni interrogativi.

Il dramma dopo la Liberazione

Chi ha ucciso Jenny? Si è sempre detto che era caduta in circostanze misteriose, ma cosa significa?”: queste sono le domande sollevate dal Gruppo e a cui, dopo ottant’anni, non è stata ancora data una risposta chiara.

Quello di Cardon fu uno dei corpi rimasti a terra dopo l’imboscata partigiana ad un convoglio di tedeschi che scendeva da Bobbio Pellice, avvenuta il 26 aprile del 1945. “Milano era stata liberata il giorno prima ma qui era ancora pieno di soldati tedeschi in ritirata. Il loro obiettivo era arrendersi agli americani e non ai partigiani” racconta per il Gruppo Jean Louis Sappé.

Cardon era la staffetta incaricata di avvertire le bande partigiane dell’alta valle di lasciare passare i soldati in ritirata: “Stava risalendo la Val Pellice quando venne bloccata da un convoglio di tedeschi, che la sequestrò per usarla come scudo umano e attraversare Torre Pellice incolume”. Il piano però non funzionò e nella zona di Rio Cross il convoglio fu attaccato dai partigiani. “Secondo le ricostruzioni i tedeschi pensarono solo a mettersi in salvo e dopo lo scontro a fuoco tra i corpi rimasti a terra c’era anche quello di Jenny, trafitta alla schiena da una pallottola. L’ipotesi è che possa essere stata uccisa dal ‘fuoco amico’, ma questa ricostruzione non è ufficiale”, rivela Sappé.

Le testimonianze dei nipoti

La trama dello spettacolo del Gruppo teatro Angrogna è il risultato di un lavoro di ricostruzione storica, realizzato grazie alle testimonianze dei nipoti – i figli dei fratelli – di Cardon: Renzo che abita a Prarostino, Luigi che vive a Valdieri (Cuneo) e Monique di Crocera di Barge.

Sabato alle 20,45 al Teatro del Forte, la storia della staffetta verrà interpretata da Jean Louis e Maura Sappé, nello spettacolo realizzato con la collaborazione di Erica e Marco Rovara: “Quella sera vogliamo lanciare al pubblico la domanda che rimane ancora senza risposta: ‘Chi ha sparato la pallottola che ha ucciso Jenny? E perché?’ - spiegano -. È un modo per invitare gli spettatori a riflettere sull’infamia della guerra, un contesto in cui la vita di una persona non conta più nulla”.

I Sappé avevano già offerto un assaggio del testo durante la festa dell’Auser dell’8 marzo, ma la prima dello spettacolo è quella di Torre Pellice: “Poi. il 3 maggio, lo rappresenteremo anche nella sala polivalente di Prarostino”. La famiglia di Cardon, infatti, era prarostinese: il padre si trasferì a Torre Pellice dove, in via Arnaud, faceva il parrucchiere, e la madre gestiva una piccola osteria nel retro. La ragazza lavorò come caramellaia nella fabbrica Morè.

La prima donna dopo le regine

Nella storia della toponomastica di Torre Pellice, Jenny Cardon occupa un posto importante: “Escluse le regine, è la prima donna a cui il paese ha dedicato una via, peraltro in zona centrale. ‘Jenny Cardon’ è anche diventato, per tutti, il nome del parcheggio che si raggiunge imboccando proprio quella strada” spiega la sindaca torrese Maurizia Allisio.

Quando il Gruppo teatro Angrogna ha proposto il suo nuovo testo teatrale all’Amministrazione comunale, il sindaco non ha avuto dubbi: “Con il Circolo Artistico Fa+, che gestisce il Teatro del Forte, abbiamo subito capito che era lo spettacolo adatto per chiudere ‘Femmina Fluens’, rassegna dedicata all’universo femminile”.

Intanto, l’Amministrazione si è messa al lavoro per valorizzare la storia di Cardon: “Sull’insegna stradale, sotto il suo nome, ripristineremo la scritta che ricorda il suo contributo alla Resistenza e inseriremo una tappa lì nei tour turistici e storici all’interno del paese”.

Elisa Rollino

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