Attualità - 15 aprile 2025, 17:08

Piano di gestione dei rifiuti speciali: via libera dal Consiglio regionale

L’assessore all’Ambiente Marnati: «Un piano che va nella direzione del potenziamento dell’economia circolare per la quale saranno avviati, entro fine anno, bandi per 36 milioni di euro di fondi europei»

Piano di gestione dei rifiuti speciali: via libera dal Consiglio regionale



Approvato dal Consiglio regionale il Piano di gestione dei rifiuti speciali che, confermando gli obiettivi del precedente piano del 2018, individua target più coerenti con l’arco temporale al 2030, quali ridurre almeno del 5% la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi e almeno del 10% la produzione dei rifiuti speciali pericolosi e garantire un conferimento in discarica di rifiuti speciali non superiore al 5% del totale, in peso, dei rifiuti speciali prodotti. Ma, rispetto al precedente Piano, vengono introdotte alcune novità.

«Per la prima volta, all’interno del piano di gestione dei rifiuti speciali, trova collocazione la sezione dedicata ai fanghi da depurazione e anche un programma per la riduzione della pericolosità e della produzione dei rifiuti – commenta l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati -  Questo piano, che completa l’aggiornamento della pianificazione regionale dei rifiuti, si inserisce in un grande disegno nell’ottica del potenziamento dell’economia circolare con la possibilità di usare i fondi FESR (Fondi europei di sviluppo regionale) che ammontano a 36 milioni di euro, dedicati proprio all’economia circolare, per i quali si prospetterà nell’arco dell’anno l’apertura di bandi specifici».

Sono 11 le filiere individuate tra le quali spicca, per quantità, quella dei rifiuti da costruzione e demolizione e, per interesse strategico, quella dei RAEE, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Altre filiere sono quelle, ad esempio, degli pneumatici fuori uso, olii minerali usati, pile e batterie, rifiuti da imballaggio e rifiuti sanitari.

Riassumendo, le principali novità introdotte rispetto alla precedente pianificazione riguardano l’introduzione di un capitolo relativo alla gestione dei fanghi di depurazione e più precisamente sui fanghi di depurazione delle acque reflue urbane; un approfondimento dedicato alla riduzione della produzione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi con specifiche azione da mettere in campo per i prossimi anni; una stima sulla necessità di trattamento dei rifiuti speciali al 2030 con una valutazione, puramente indicativa, sul fabbisogno di valorizzazione energetica e di smaltimento in discarica per i prossimi anni.

Il piano è stato approvato con 10 emendamenti del Consigliere Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale), presidente della V Commissione – Ambiente del Consiglio regionale.

Gli emendamenti prevedono, tra l’altro: l’istituzione di un Tavolo Tecnico Permanente, costituito da Enti locali e stakeholder, per il monitoraggio dell’attuazione del Piano e l’individuazione di ulteriori iniziative; l’incentivazione di processi che prevedono il riuso degli scarti di produzione in altre aziende, anche attraverso l’individuazione di premialità nei bandi regionali per l’industria; la costruzione di un sistema informatizzato di localizzazione degli impianti in cui si producono rifiuti speciali e dei flussi di gestione, supportando gli enti locali, in particolare i piccoli comuni, nella gestione dei rifiuti e nella verifica dell’attività delle aziende; l’introduzione di linee guida condivise con Province e Città Metropolitana di Torino, nell’iter autorizzativo per le aziende, in modo da diffondere buone prassi per la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti speciali.

“Con questo Piano – spiega Bartoli – la Regione dimostra ancora una volta la priorità che viene data all’ambiente; gli emendamenti che ho presentato propongono iniziative a favore degli Enti locali, in modo da permettere un controllo più immediato della produzione di rifiuti speciali e una migliore condivisione dei dati, ma soprattutto informazioni e incentivi per le aziende che vogliono costruire progetti di simbiosi industriale e di riutilizzo delle scorie, per ridurre le necessità di stoccaggio e smaltimento. Una seria politica ambientale coinvolge tutti gli attori e mette a disposizione strumenti che consentano di collaborare per una finalità condivisa”.

Gli altri commenti 

Pentenero e Conticelli (Pd)
“Il nostro giudizio sul Piano dei rifiuti speciali che è stato approvato oggi in Consiglio regionale, è negativo: un iter iniziato nel 2018 con dati aggiornati nel 2022, anni in cui la produzione a causa del Covid conobbe uno dei crolli più profondi. Ma mentre il 2022 registra i rimbalzi della produzione industriale oggi ci troviamo, invece, a fare i conti con 25 mesi di crisi ininterrotta della produzione industriale, fatto che avrebbe richiesto un provvedimento dinamico, capace di adattarsi a una situazione economica che cambia con grande rapidità e non un testo tecnico e rigido. Occorrerebbe un documento di indirizzo strategico, dotato di una visione sui trend economici, l’introduzione di un Osservatorio in grado di fornire sempre dati aggiornati e, infine, un documento di programmazione che, ogni anno, possa essere reindirizzato per riconsiderare le esigenze del sistema delle imprese e al territorio” dichiara la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero. “Inoltre – prosegue Pentenero – l’immagine del Piemonte che emerge da questo documento è quella di “una terra di discariche”. Importiamo, infatti, quantità rilevanti di rifiuti a basso valore che hanno come unica destinazione la discarica, mentre esportiamo rifiuti complessi destinati al trattamento e recupero. Non è questo che vogliamo. Le discariche si esauriscono e richiedono sempre nuovo suolo, con impatti inevitabili e devastanti. Devono essere superate e si deve prevedere una strategia di investimenti sugli impianti di recupero di materiali ad alta efficienza dei rifiuti speciali e assimilabili che consentono il riuso di materiale e energia con conseguente creazione di valore per il territorio”. “E’ un piano che si limita a fotografare la situazione attuale e a recepire gli indirizzi di legge senza dare strumenti concreti per il raggiungimento degli obiettivi – interviene la Consigliera regionale Pd Nadia Conticelli - Su fanghi e amianto ad esempio si manda a ulteriori specifiche.  Ma come si intende recuperare il gap impiantistico della nostra regione? Rispetto alla riduzione dei rifiuti speciali è necessario costruire percorsi di filiera, a partire dalla fase di produzione. Mentre per poter accedere ai fondi europei è necessario acquisire obiettivi concreti di economia circolare”.

Ricca (Lega)
“Siamo soddisfatti per l’approvazione del piano sui rifiuti speciali che l’Assessore Marnati ha ridisegnato tenendo conto delle esigenze dell’ambiente e, al contempo, delle realtà produttive piemontesi. In questo modo il Piemonte guarda al futuro, organizzando una gestione più puntuale e sostenibile per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi. Trasformare gli scarti in risorse è uno degli obiettivi principali che come Lega, nell’ottica di una transizione che deve essere ambiziosa ma soprattutto pragmatica, perseguiamo da sempre. Il piano, ponendosi degli obiettivi importanti al 2030, va nella giusta direzione coniugando le esigenze ambientali con un sostegno concreto alle imprese che con la loro attività danno un contributo fondamentale all’economia del Piemonte." Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.

Unia (M5S) 

"Abbiamo deciso di non partecipare al voto sul nuovo piano di gestione dei rifiuti speciali presentato oggi in Consiglio regionale. Un provvedimento che non risponde alle reali necessità di pianificazione e demanda la programmazione ad altri enti. L’economia circolare necessita di scelte coraggiose, che purtroppo in questo Piano vengono a mancare. Gli obiettivi sono sicuramente ambiziosi, ma servirebbero misure più coraggiose e aggressive. In commissione Ambiente abbiamo voluto fornire il nostro contributo, presentando diversi emendamenti che sono stati accolti e votati oggi all’unanimità in aula: dall’introduzione di nuove tecniche per il trattamento dei fanghi ad un maggior coinvolgimento di aziende e cittadini, oltre ad un lavoro di sinergia con il settore agricolo e soprattutto un impegno concreto per preservare l'ambiente dai rischi di contaminazione dall’amianto" così Alberto Unia, Vicepresidente Commissione Ambiente – Consigliere Regionale M5S Piemonte.

Riva Vercellotti, Ravello e Cameroni (FdI) 

“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto - dichiara Carlo Riva Vercellotti, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale - ed esprimiamo, in modo convinto, voto favorevole. Con il Piano di gestione dei Rifiuti Speciali approvato oggi si completa l’aggiornamento della pianificazione regionale dei rifiuti dal momento che per quanto riguarda i rifiuti urbani, nella precedente legislatura, il Consiglio regionale aveva approvato il Piano di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate”.

Il Piano - spiega Riva Vercellotti - consente di realizzare un sistema impiantistico territoriale in modo da ottemperare al principio di prossimità. Sarà così possibile garantire la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti e di ridurre i quantitativi conferiti verso altre regioni e Paesi.

Con questo provvedimento, entro la fine dell’anno, la Regione potrà usufruire dei fondi FESR - 36 milioni di euro - a favore dell’economia circolare. Inoltre, il piano di monitoraggio consentirà una verifica degli obiettivi e dei relativi target e l’adozione di eventuali correttivi. Ancora una volta, alle sterili polemiche, rispondiamo in modo concreto e responsabile nell’interesse dei piemontesi e dell’ambiente” conclude il Capogruppo di Fdi, Riva Vercellotti.

“Con l’approvazione del PRRS - aggiunge Roberto Ravello, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia e portavoce di FdI in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale - tagliamo di 800mila tonnellate la proiezione di rifiuti speciali prodotti su base regionale al 2030, e di oltre 100mila tonnellate quella di rifiuti pericolosi. Si tratta di una diminuzione di oltre il 5% dei rifiuti speciali e di circa il 10% dei i rifiuti pericolosi. Non solo: viene altresì garantito un conferimento in discarica non superiore al 5% del totale dei rifiuti speciali prodotti. Si tratta di una scelta coerente e funzionale, che oltretutto alimenta un circolo virtuoso: sblocca, infatti, i fondi FESR sull’economia circolare, indispensabili per sostenere il mondo produttivo nel conseguimento, senza scossoni o particolari criticità, dei target individuati. E’ questo ciò che intendiamo per ambientalismo, ovvero fornire risorse e strumenti adeguati nel perimetro di una transizione sostenibile e mai ideologica o, peggio, fine a se stessa: lo facciamo, anche oggi, stando orgogliosamente vicini a chi produce”.

 

“Concludiamo oggi con soddisfazione il percorso di questo provvedimento dopo il positivo passaggio in Commissione - dichiara Daniela Cameroni, vice Presidente della Commissione Ambiente -. Regione Piemonte con questo Piano guarda al futuro e conferma l’attenzione verso il mondo dell’impresa per le quali, grazie ai fondi FESR, sono previste specifiche misure”  

redazione

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