Cultura e spettacoli - 06 aprile 2025, 18:34

Dente torna sul palco dell'Hiroshima con Santa Tenerezza: "Un'invocazione affinché non mi abbandoni mai" [INTERVISTA]

Il cantautore sarà in concerto il 10 aprile: "Torino mi è sempre piaciuta, qui ho molti amici"

Dente torna sul palco dell'Hiroshima con Santa Tenerezza: "Un'invocazione affinché non mi abbandoni mai" [INTERVISTA]

Dente torna in concerto all’Hiroshima Mon Amour giovedì 10 aprile per la tappa torinese del tour per promuovere il suo nuovo album. 

Santa tenerezza, frase contenuta nel brano Non ci pensiamo più, dà il titolo al disco, come è nato? 
“Le canzoni sono state scritte molto velocemente un anno fa molto, sono uscite per necessità. Non ho ragionato sul fare un disco e, a differenza delle altre volte, è uscito in breve tempo. La tenerezza in questo caso è un’invocazione alla tenerezza di non abbandonarmi, tenerezza che è una costante della mia vita”. 

Qual è il luogo migliore per ascoltare Santa Tenerezza? 
“Si può ascoltare ovunque, è disco con canzoni adatte anche agli spazi più grandi. Un piccolo club, come l’Hiroshima, comunque è il posto ideale. Credo che nei posti piccoli ci stia bene un po’ tutto, negli spazi grandi le cose intime suonano un po’ peggio”. 

Il cantautorato sembra essere più apprezzato dal vasto pubblico rispetto al passato, un esempio è il secondo posto ottenuto da Lucio Corsi al Festival di Sanremo. Cosa ne pensa di questa tendenza? 
“Non credo che basti la classifica di Sanremo a definire i gusti del pubblico. Non penso siano cambiati da un giorno all’altro. Sarebbe molto bello, ma credo che sia ancora troppo presto, magari lo capiremo tra qualche anno”.

Lei parteciperebbe a Sanremo? 
“Con la canzone giusta, al momento giusto, sì. Ho sempre pensato che al Festival occorra andarci essendo rappresentati al 100%. Vorrei andare con una canzone facile, da eseguire senza che ti metta in difficoltà. Ci sono tante emozioni in quel momento, quindi cantare deve essere l’ultima preoccupazione. Dovrebbe essere una canzone che si può fare a occhi chiusi”. 

Il suo stile e le sue canzoni sono stati d’ispirazione per tanti giovani cantautori, è una cosa che le fa piacere? 

“Mi fa piacere, ma mi disturba un po’ l’idea di invecchiare. Oggi credo ci sia tanta musica e in questo marasma ci sono tanti nomi che mi arrivano. Ogni tanto c’è qualcuno che mi cattura al di là del lavoro con canzoni che mi colpiscono da ascoltatore. Un esempio è Nervi, cantautore fiorentino che aprirà il mio concerto a Milano”.

Parlando di giovani, nel nuovo album c’è anche una collaborazione con Emma Nolde, La città ci manda a letto, come è nata la canzone? 

“Per gioco, in modo molto spontaneo. Una sera eravamo insieme, era tardi e la città ci stava letteralmente mandando a letto, lei mi ha detto che era un titolo perfetto per una canzone, quindi ho detto, proviamoci. Abbiamo fatto qualche provino, abbiamo registrato un po’ a distanza. È una canzone davvero nata per caso. Sono le collaborazioni che mi piacciono di più, che nascono senza pensarci troppo. L’abbiamo scritta perché ci piaceva l’idea di farlo. Quando l’abbiamo finita ho deciso di inserirla nell’album”. 

Il 10 aprile tornerà sul palco dell’Hiroshima, come si sente a cantare di nuovo a Torino? 
“Torino mi è sempre piaciuta molto. Qui ci sono alcuni amici come Alberto Bianco e Guido Catalano, persone che mi piace incontrare. Tutte le volte però dico che vorrei fare qualche giorno, ma non riesco mai”. 

Come vede il suo futuro d’artista? 

“Ho in mente un prossimo disco, ma mi piacerebbe pensare a qualcos’altro. Sto ragionando a bilancio di vita che cosa può essere di me, se mi immagino a fare musica tra vent’anni, non so se mi ci vedo. Al di là del lavoro, scrivere canzoni mi aiuta a vivere meglio. L’avrei fatto anche se non fosse stato il mio lavoro, ma ora vorrei fare qualcosa di diverso, anche se non so bene cosa”.

Chiara Gallo

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