A Torino verrà realizzata una delle più grandi moschee d’Italia all’interno delle ex fonderie Nebiolo. I lavori di costruzione nell’ex sito industriale di via Bologna all'angolo con corso Novara inizieranno nella prima metà del 2026 e avranno una durata di circa tre anni, con l’obiettivo di terminarli nel 2029.
Contributo dal Marocco
Nelle scorse settimane la Soprintendenza ha dato il via libera al progetto, nato sotto l’ex amministrazione Appendino. Un recupero sostenuto anche dal ministro degli Affari Islamici del Marocco, che ha destinato una cifra importante. Il sito è di proprietà della Confederazione Islamica Italia, che ha ottenuto la concessione per 99 anni.
Moschea più grande
Accanto al luogo di culto, verrà realizzato anche un minareto alto circa 20 metri. Non si tratta della prima moschea realizzata a Torino, ma sarà sicuramente la più grande: potrà ospitare circa 1.000 fedeli, in uno spazio di 1.300 metri quadrati.
Studentato e palestra
Sempre all’interno dell’ex Nebiolo troveranno spazio una studentato convenzionato da circa 90 posti letto, che permetterà di aumentare l’offerta di accoglienza di universitari a Torino. Verranno realizzati anche una palestra, una biblioteca e altri servizi aperti a tutti i cittadini del quartiere Aurora.
Sul progetto di riqualificazione è intervenuto questa mattina il sindaco Stefano Lo Russo ai microfoni di To Radio. “Verrà realizzato – ha spiegato - un centro islamico con una moschea: questo anche per rispondere alle tante istanze della comunità islamica di avere un luogo di culto adeguato”.
"Torino luogo dove poter avere speranza di vita"
Un intervento, come ha sottolineato il primo cittadino, in un'ottica di una Torino che è “in grado di includere, che non ha paura delle diversità, anzi ne fa diventare un fatto di ricchezza”. Il capoluogo piemontese, come ha ricordato Lo Russo, ha visto tante ondate migratorio da luoghi diversi che hanno portato anche "conflitti e tensioni. Tutte quante però hanno costruito le condizioni per cui Torino è quella di oggi: un luogo dove cercare fortuna attraverso il lavoro, poter avere speranza di vita e crescere i propri figli".
E l'arrivo della moschea ha dato il via a polemiche e commenti. "Il tema - ha replicato il sindaco - deve essere sottratto al dibattito politico, che non rende la prospettiva verso cui ci stiamo muovendo e ci siamo mossi in questi anni. Sarà anche un luogo per chi vuole approfondire una cultura di pace e tolleranza. Se andiamo all’essenza stessa delle religioni, queste sono uno strumento di integrazione sociale".