Sanità - 31 marzo 2025, 14:36

Ordine, Università e Aziende sanitarie insieme per far evolvere la formazione infermieristica

Nascono i reparti dedicati alla formazione universitaria

Immagine di repertorio

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Prosegue e si consolida il dialogo tra l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, l’Università degli Studi di Torino e la Città della Salute, con l’obiettivo condiviso di valorizzare la professione infermieristica e rafforzare la formazione sul campo. Dopo l’incontro istituzionale avvenuto giovedì di questa settimana presso la sede dell’Ordine tra il Commissario della Città della Salute, Thomas Schael, e il Presidente dell’OPI Torino, Ivan Bufalo, la prospettiva dei reparti formativi integrati prende forma come risposta concreta alla necessità di avvicinare il mondo accademico a quello assistenziale.

Al centro del confronto, la possibilità di istituire reparti dedicati alla formazione, integrati completamente con l’attività clinica e assistenziale, nei quali gli studenti possano sviluppare competenze in modo progressivo, immersi in contesti reali, guidati da professionisti preparati e motivati alla didattica. Una visione che coinvolge attivamente l’Università degli Studi di Torino, già presente con esperienze sperimentali in alcune strutture sanitarie torinesi.

A illustrare i contenuti del progetto è Valerio Dimonte, Decano di Scienze Infermieristiche dell’Università di Torino, che affianca l’Ordine nella progettazione.

«Investire su reparti integrati tra assistenza e formazione consente non solo di formare studenti più preparati, ma anche di offrire loro esperienze professionali intense, complete, fortemente formative – spiega Dimonte –. Un modello che può generare ricadute importanti anche sul lungo periodo, rendendo più attrattivo il ritorno degli stessi studenti nelle strutture dove si sono formati».

Esperienze in questa direzione sono già presenti in alcune realtà torinesi, come l’ospedale San Luigi di Orbassano e il Mauriziano, così come nella Città della Salute, con un’esperienza attiva al CTO e un’altra in avvio alle Molinette. Pur non trattandosi ancora di veri e propri reparti dedicati esclusivamente alla formazione universitaria, questi percorsi rappresentano un primo passo concreto verso un modello integrato. L’obiettivo ora è dare loro una forma più strutturata e sistemica, anche attraverso un coordinamento condiviso tra università, Ordine e aziende ospedaliere.

«Perché questa visione si realizzi – sottolinea Ivan Bufalo – è necessario il coinvolgimento attivo della Direzione delle Professioni Sanitarie e dell’intera filiera dell’organizzazione ospedaliera. Un’esperienza di questo tipo rappresenterebbe anche un’occasione concreta per valorizzare tutti quei professionisti che, nel corso degli anni, hanno maturato competenze nella formazione e nel tutoraggio clinico, spesso senza riconoscimento adeguato. Immagino reparti in cui ogni infermiere coinvolto sia parte integrante del percorso di apprendimento, con un ruolo pienamente riconosciuto e condiviso».

Come emerso anche nell’incontro con Schael, l’intento è costruire un nuovo equilibrio tra formazione teorica e pratica clinica, per garantire ai futuri infermieri un percorso solido, consapevole, coerente con le esigenze del sistema sanitario. I reparti formativi rappresentano un’evoluzione naturale di questa visione: spazi in cui l’università cresce insieme alle aziende sanitarie, e dove la qualità dell’assistenza si intreccia con l’investimento sulle nuove generazioni di professionisti.

comunicato stampa

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