Cronaca - 31 marzo 2025, 15:35

Processo Askatasuna, cade l'accusa di associazione a delinquere. E all'esterno esplode la festa [VIDEO]

Per i 28 imputati ci sono state 10 assoluzioni e 18 condanne, da un massimo di 4 anni e 9 mesi alla minore di 5 mesi

Processo Askatasuna, cade l'accusa di associazione a delinquere

Processo Askatasuna, cade l'accusa di associazione a delinquere

Cade l'accusa di associazione a delinquere per 16 imputati nel processo Sovrano. E' terminato con 18 condanne il maxi processo ai militanti del centro sociale Askatasuna, con pene che variano dai 4 anni e 9 mesi ai 5 mesi di reclusione per singoli episodi, ma i giudici hanno assolto gli imputati dall'accusa di associazione per delinquere "perché il fatto non sussiste".

La festa all'esterno del Palazzo di Giustizia

Gli attivisti No Tav e i membri di Askatasuna hanno esultato alla lettura della sentenza, in presidio di fronte al Tribunale di Torino.

L'accusa di associazione a delinquere, mossa contro 16 dei 28 imputati, era il punto più delicato e importante per gli attivisti, che parlavano di criminalizzazione del dissenso e lotta al conflitto sociale.

La festa proseguita lungo le strade di Cit Turin

Gli imputati sono stati salutati con abbracci e canti da parte dei compagni di lotta, in un momento di festa e liberazione.

Per festeggiare, gli attivisti hanno improvvisato un corteo tra le strade di Cit Turin. Chiuse temporaneamente via Giovanni Falcone, corso Francia, piazza Statuto, corso Principe Oddone, corso Ciriè - dove si trova lo Spazio Popolare Neruda - per poi finire e festeggiare ad Askasatuna, in corso Regina Margherita. Tutte le strade sono tornate percorribili pochi minuti dopo il passaggio del corteo.

"Sono caduti due bastioni fondamentali: - ha spiegato l'avvocato della difesa Claudio Novaro - il reato associativo, che era quello più grave, ed è stato fortemente ridimensionato la parte relativa allo Spazio Popolare Neruda. Da domani partiranno le querele contro quelle vergognose trasmissioni che hanno attaccato frontalmente tutti i militanti del Centro Sociale e dello Spazio Popolare. C'è stato un attacco mediatico concentrico che era non solo politico ma anche morale, vergognoso e scandaloso".

"Il teorema è crollato - ha commentato a caldo Andrea Bonadonna, uno degli imputati di Askatasuna -, non stava in piedi perché chi lotta ogni giorno per il bene di altre persone, della propria città, del proprio quartiere, non può essere equiparato a un delinquente. Ci portiamo a casa questa prima vittoria che è solo un granellino, sappiamo quante ingiustizie gli ultimi, gli sfruttati, i reclusi subiscono ogni giorno. Una città medaglia d'oro alla Resistenza non poteva avere che qualcuno come noi che dice ora e sempre resistenza!".

"In queste aule - ha continuato la rappresentante dei No Tav Dana Lauriola - hanno presentato il movimento No Tav come un movimento di facinorosi, negando la legittimità di una lotta quasi trentennale per la difesa dell'ambiente, del territorio, delle nostre vite, della nostra salute. Sebbene oggi sono date in misura minore delle condanne è caduto il reato associativo, che voleva dire che la lotta in Val di Susa, come tutte le lotte, non sono legittime. Oggi è una vittoria perché le lotte continuano a testa alta, continueremo a lottare e difendere ciò che è giusto".

Il sindacato di polizia: "Piantedosi impugni la sentenza"

"La sentenza emessa a carico di componenti del centro sociale Askatasuna, come tutte le sentenze, va rispettata, ma ci obbliga a chiedere a gran voce al ministro Piantedosi di impugnarla", il commento di Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato di polizia Fsp. "Nel processo sono stati contestati reati gravi, anche al di là dell’associazione a delinquere che non è stata al momento riconosciuta, dei quali 18 imputati sono stati ritenuti colpevoli. Reati rispetto ai quali le Forze dell’ordine sono spesso parte lesa, proprio come lo è lo Stato che, però, si è visto negare i risarcimenti. Non ci si può assolutamente fermare qui. Non è accettabile che si consideri chiusa questa storia di violenza e prepotenza senza andare fino in fondo. Adesso attendiamo il ricorso in appello che non può e non deve mancare".

Chiorino: "Mai scendere a patti con loro"

"Delinquenti con cui lo Stato non deve e non dovrà mai scendere a patti: questi erano, sono e rimangono i militanti di Askatasuna. Le sentenze si rispettano, sempre. Ma la politica ha il dovere di non arretrare di un millimetro di fronte a chi usa la violenza come strumento di lotta e tenta di mascherare il fanatismo ideologico da dissenso. Con i professionisti del disordine, responsabili di minacce alle istituzioni, devastazioni e ignobili aggressioni alle Forze dell’Ordine, non ci sarà mai alcuna possibilità di dialogo. Nessuna ambiguità, nessuna concessione”. Così si è espressa Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, a seguito delle 18 condanne arrivate nel maxi processo ad Askatasuna.

Gli altri commenti della politica

Massimo rispetto per il lavoro della magistratura, ma il mio parere non cambia: la violenza va sempre condannata e Askatasuna deve essere chiuso e restituito alla città. Non si può tollerare chi limita con la violenza la libertà dei cittadini, chi non rispetta le leggi e attacca in maniera impunita le Forze dell’Ordine. È a loro che va spiegata la sentenza”, è stato il commento del senatore Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione e segretario regionale di Forza Italia.

Prendiamo atto della sentenza su  Askatasuna e la rispettiamo, ma auspichiamo che per i suoi esponenti questo non si traduca in un pretesto per proseguire con l’illegalità e la violenza. Per la Lega, oggi come ieri, la priorità resta lo sgombero del centro sociale”. Così Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Piemonte.

Chi usa la violenza come strumento di lotta, ideologica e politica, chi si professa fuori da ogni regola, assurgendo a professionisti del disordine, minaccia le istituzioni, devasta la città, i beni della cittadinanza e il patrimonio, così come chi aggredisce le forze dell’ordine, non può mai essere un interlocutore dello Stato e pertanto delle amministrazioni degli enti locali. Le 18 condanne ai militanti di Askatasuna emesse dal tribunale di Torino oggi, lo confermano, anche se cade l’associazione a delinquere: non cambia la sostanza e anzi questa prima sentenza lo certifica in pieno", è stato il commento di Augusta Montaruli, vicecapogruppo FdI alla Camera.

Abbiamo sempre pensato che l’accusa di associazione a delinquere fosse frutto di un teorema del tutto infondato, completamente fuori luogo per persone che con i loro atti non si sono arricchite né avvantaggiate in nessun modo. Come abbiamo sempre detto, Askatasuna non è un covo criminale e continuerà a esistere, anche come bene comune. Ci aspettiamo delle scuse da chi, da destra, aveva dimenticato ogni garantismo e attaccato pesantemente in questi mesi imputati e solidali e auspichiamo che ora si apra una riflessione sull’uso sproporzionato del diritto penale contro il dissenso e i movimenti sociali": lo dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, la Capogruppo di AVS in Piemonte, Alice Ravinale, oltre alla Capogruppo di Sinistra Ecologista al Comune di Torino Sara Diena.

Francesco Capuano

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