Economia e lavoro - 21 marzo 2025, 12:52

Conte e Fratoianni ai cancelli di Mirafiori: "Altro che Fratelli d'Italia: questo governo fa sfracelli d'Italia" [FOTO]

I leader del M5S e Si bocciano l'idea di riconvertire i siti industriali nella produzione di armi: "È un errore"

Manifestazione a sostegno dello stabilimento di Mirafiori

Manifestazione a sostegno dello stabilimento di Mirafiori

"Altro che Fratelli d'Italia: questo è un Governo che fa sfracelli d'Italia e fratelli in Germania". Si apre con un affondo all'esecutivo guidato dal Premier Meloni la giornata torinese del presidente del M5S Giuseppe Conte, intervenuto questa mattina alla Porta 2 di Mirafiori nell'ambito della manifestazione insieme a Sinistra Italiana, con cui all'Europarlamento formano il gruppo Left. 

Sui cartonati gli imputati 

E le due forze politiche hanno scelto di rappresentare su cartonati alti poco più di un metro gli imputati della giornata. Il ministro Adolfo Urso, l'ex amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, il presidente di Stellantis John Elkann e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Il messaggio passa chiaro attraverso cartelli e striscioni: "Salviamo Mirafiori ed il lavoro", "Più lavoro meno armi", "Un fondo europeo per l'industria automotive". 

"800 miliardi per riarmare Europa" 

"Il governo Meloni - ha sottolineato Conte - ha sottoscritto il piano di riarmo, che prevede 800 miliardi per riarmare l'Europa. Un piano a favore della Germania e dei paesi che se lo possono permettere, mentre ovviamente saremo costretti a tagliare sanità, scuola, istruzione e spesa sociale". 

Per il leader del Movimento Mirafiori è la fotografia della crisi dell'automotive in Italia, che riguarda l'occupazione di 50.000 lavoratori e lavoratrici. "Non solo Meloni - rincara - non ha fatto nulla, ma ha tolto 4 miliardi e 600milioni all'automotive per destinarli ad altro come le spese militari".

Una risposta alla crisi per Conte potrebbe arrivare da un piano sul modello SURE, già utilizzato in passato durante il Covid. L'investimento complessivo sarebbe da 100 miliardi e permetterebbe di "poter garantire un rilancio e una protezione di questo tessuto produttivo che per noi  fondamentale".

Industrie riconvertite per armi 

Uno delle proposte emerse nelle scorse settimane dal ministro al Made in Italy Adolfo Urso è di riconvertire le fabbriche in crisi per la produzione di armi. Un'idea che Conte bolla come "sciocchezza".

"Può essere - aggiunge - che qualche azienda dell'indotto possa produrre qualche bullone per i carrarmati anziché per le auto, ma è pochissima cosa: non è certo questa una soluzione".

A bocciare la suggestione anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Questa - ha chiarito - è l'altra gigantesca trappola, da cui bisogna tenersi molto lontani. È una scorciatoia sbagliata sul piano politico generale, in primis perché noi dobbiamo dire no alla corsa al riarmo. Pensare poi di risolvere elementi di crisi che riguardano il ritardo delle politiche industriali, in questi anni sconosciute in particolare in questo paese, attraverso la ricoversione bellica e l'economia di guerra è un'illusione e un errore". 

Fratoianni ha puntato poi il dito contro John Elkann, che nelle scorse ore in Parlamento ha fatto "promesse vuote". 

"È venuto - ha aggiunto - ci ha spiegato che va tutto bene, che anzi l'Italia l'hanno fatta loro. Ma quali sono gli impegni concreti?". 

"Qui ci sono due responsabilità. La prima è dell'azienda, che in questi anni ha distribuito un sacco di utile in dividendi, ma investito nulla. Un'altra responsabilità riguarda invece il Governo: la nostra proposta è di mettere a disposizione a livello europeo una somma importante che accompagni la transizione ecologica. Oggi è ancora più urgente pensando che l'Europa sta pensando di mettere centinaia di miliardi per comprare nuove armi" ha concluso.

Cinzia Gatti

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