E poe...sia! - 16 marzo 2025, 09:05

Vietnam: la mia legenda delle curiosità

La primavera? Voglia irrefrenabile di viaggiare, prendere e andare, spostare occhi e cuore altrove; in cerca di stimoli, risposte o scatti da condividere

Tomba dell'imperatore Minh Mang a Huè, ottobre 2024 - scatto dell'autrice

Tomba dell'imperatore Minh Mang a Huè, ottobre 2024 - scatto dell'autrice

Buongiorno amici!

Eccomi tornata, puntuale come solo “E Poe…sia!” sa essere, con un nuovo e spumeggiante articolo.

La primavera alle porte ha già cominciato a bussare, sussurrando alle nostre orecchie storie di fughe, avventure e scoperta. Perché proprio lei, ogni anno, sembra segnare una linea di demarcazione tra il prima e il dopo: quasi fossimo colti dall’illuminazione, tutto comincia a muoversi velocemente, noi compresi, in preda a nuova frenesia, nuova energia. Cavalcarla – allergie permettendo – è il segreto per “cambiare pelle”, tra giornate di sole e progettualità.

Ed è innegabile un ulteriore fatto: vuoi per il meteo favorevole (ahimè, condizione sempre più a rischio) vuoi per l’attenuarsi della “pigrizia da freddo” (esiste, fidatevi!), cresce nell’animo quella voglia irrefrenabile di viaggiare, prendere e andare, spostare occhi e cuore altrove; in cerca di stimoli, risposte o scatti da condividere. Semplicemente.

Perciò, pensando a tutti quei cari lettori che hanno forse già cominciato a sognare, immaginare e organizzare il prossimo viaggio, ho deciso di dedicare loro l’appuntamento odierno. Desidero donare quelli che si potrebbero definire “appunti del cuore”, raccolti durante la mia ultima esperienza oltreoceano, che definire turismo sarebbe a dir poco riduttivo! Si tratta infatti del mio prezioso viaggio di nozze in Việt Nam: agognato quanto amato. Infinitamente.

Ma prima di condividere le mille curiosità raccolte durante le due settimane più colorate della mia vita, un brevissimo excursus storico su questa terra ricca di fiumi, cultura e bellezza. Vi consiglio di approfondire in un secondo tempo le ragioni profonde dei singoli sviluppi socio-politici, che per ovvie ragioni di spazio ometto: a dir poco affascinanti! In ordine cronologico, ecco i passaggi principali:

Occupazione Cinese (250 a.C. – 938 d.C.) - Il Regno Dai Viet (1010-1377) - Nuova dominazione Cinese (1414-1427) - Arrivo dei mercanti europei e Cattolicesimo (XVI secolo) - La Rivolta Tay Son (1765) - La riunificazione dei territori del nord e del sud e la nascita del Việt Nam (1802) - Il Protettorato Francese (1859-1954) - Ho Chi Minh e la nascita del partito comunismo (1920) - Seconda Guerra Mondiale (1940) - Prima Guerra d’Indocina (1946-1954) - Guerra del Việt Nam (1955-1975) - Riunificazione del Việt Nam (1976) - Occupazione della Cambogia (1978) - Fine della Guerra Fredda e abolizione dei dazi commerciali americani (1994)

Ma proseguiamo adesso, puntando dritti al vero obiettivo dell’articolo, ossia condividere con tutti voi le peculiarità scovate e raccolte durante il viaggio. Ve ne faccio dono; possano ispirarvi – forse – nella scelta della prossima destinazione. Possano strapparvi un sorriso, una domanda o una lacrima. Siate pronti a un vero e proprio elenco, buffo eppure malinconico: il diario di bordo conquistato giorno per giorno, visita dopo visita, dalla sottoscritta. Immaginatelo come un’immensa e variopinta cartolina, spedita con affetto a ognuno dei miei lettori. Buon viaggio!


LEGENDA DELLE CURIOSITA’ – edizione Việt Nam

Persone

  1. I nomi propri possono assumere più significati, anche piuttosto inusuali, in base a contesto e accento. Alcuni esempi: Hai (2) e (3 e padre).

  2. I giovani guidatori spericolati sono chiamati “young buffalo”.

  3. Con l’epiteto dispregiativo “Pikachu” ci si riferisce ai poliziotti municipali; a causa della loro crudeltà e corruzione, la popolazione li sopporta a malapena. Inoltre, le uniformi sono di colore giallo come il famoso pokemon.

  4. I vietnamiti sono vivaci e rumorosi. Scattano moltissime foto, al pari di giapponesi e coreani.

  5. La loro gentilezza è disarmante. Abbracci, auguri, doni inaspettati…

  6. Ottenere visti di viaggio per paesi non comunisti è arduo. Vecchi strascichi punitivi di una guerra indegna e feroce.

  7. Sono lavoratori instancabili!

  8. I monaci buddhisti sono tutti vegani.

  9. Attraversare la strada, assorbiti dalla marea infinita di scooter e vetture (a milioni!), è una vera e propria impresa. Solo gli impavidi vi si lanciano (o i turisti incoscienti).

  10. Le adolescenti sono piuttosto vanitose: si truccano, si abbigliano in modo provocante e si scattano selfie nei posti più improbabili!

  11. Vanno letteralmente matti per Mr. Bean.

  12. Le donne sono ossessionate dalla paura di abbronzarsi e si coprono viso e braccia nonostante le alte temperature.

  13. Il badminton è lo sport più amato; ci giocano intere famiglie, ogni sera, nei parchi pubblici. Sono talmente abili da fare a meno delle racchette, talvolta.

  14. Esistono i parcheggiatori abusivi di biciclette!

  15. I rapporti con la Corea del Sud sono ottimi. Non si può dire altrettanto della Cina, come facilmente intuibile. Spesso gli uomini coreani (che, in contesti rurali, sono molto conservatori) si recano in Việt Nam allo scopo di cercare moglie. A quanto pare, le donne vietnamite sarebbero più inclini alla sottomissione e all’ubbidienza per via del retaggio culturale. In passato, era consuetudine pagare una somma alla famiglia di origine, che letteralmente “vendeva” la vita delle figlie, soprattutto se in condizioni di indigenza. Ancora oggi, queste donne subiscono soprusi e maltrattamenti perché considerate inferiori e culturalmente e fisicamente; la fuga è spesso l’unica soluzione.

  16. L’aspettativa di vita è di circa 70 anni.


Abitudini e qualità di vita

  1. Coltivano il riso anche per strada, ai lati della carreggiata, ricavando piccoli quadrati di terra dall’asfalto.

  2. Tirano su col naso in continuazione.

  3. È comune affittare abiti tradizionali per poi organizzare shooting fai da te presso i siti culturali più famosi.

  4. Le password del WIFI sono davvero semplici: 1,2,3,4,5 oppure lo stesso numero ripetuto per tot volte. Le connessioni internet sono stabili e onnipresenti, persino nelle aree più remote. Ogni locale, hotel o negozio ne mette a disposizione una. In due settimane di viaggio, non abbiamo mai avuto bisogno di comprare una SIM locale.

  5. Karaoke: best entertainment ever! I locali dedicati a questa attività ricreativa hanno costi concorrenziali: si mangia, si beve e si canta spendendo pochissimo denaro. È un hobby talmente amato che la gente canta per strada come niente fosse, anche da sola. Non è raro notare adorabili vecchiette ferme al semaforo con un piccolo registratore e un microfono in mano!

  6. Dormono ovunque e non scherzo: sui marciapiedi, utilizzando sedie sdraio, in sella ai loro scooter e persino dentro ai rimorchi dei camion.

  7. Gli scooter sono il mezzo di trasporto più diffuso a livello nazionale, con una media procapite di 0,8. Costano circa 1000-2000 euro, ma il mercato second-hand è in forte crescita. Sono soliti guidare sui marciapiedi in contromano; fate attenzione! In una città come Saigon, ne circolano circa 8 milioni.

  8. Il matrimonio è importantissimo per le famiglie vietnamite. Al punto che alcuni giovani (in città) fingono una cerimonia pur di accontentare i parenti. Essa si svolge in due giorni: il sabato per la famiglia della sposa e la domenica per quella dello sposo.

  9. Il clacson, in strada, è utilizzato come un vero e proprio linguaggio. È un continuo sottofondo, che tuttavia non trasmette l’aggressività a cui siamo abituati noi occidentali, bensì informazioni.

  10. Le mascherine protettive sono molto diffuse: nei luoghi affollati e per proteggersi dallo smog.

  11. È abitudine praticare al mattino o alla sera, nei parchi, la danza. Le lezioni sono seguite perlopiù da persone anziane.

  12. In passato e non solo gli agricoltori (e, in generale, i più poveri) vestivano di nero.

  13. Nelle zone paludose lungo il fiume Mekong, per purificare l’acqua dai batteri e dai patogeni, si utilizza la polvere di allume.

  14. Usano sempre ciabattine in plastica, abbinandole persino a look eleganti. È comune che le guardie e i vigilanti fuori dagli hotel le indossino. Più in generale, abbiamo notato che il gusto per le calzature è piuttosto opinabile!

  15. Sono soliti mangiare per strada: una coperta stesa sul marciapiedi e via… può partire il pic-nic. Oppure, spesso, sono i ristoratori a mettere a disposizione dei clienti teli di plastica, tavoli e sedie (quelle che in Italia usiamo per i bambini).

Cibo

  1. Il caffè vietnamita è molto più forte e aromatico, preparato con miscela robusta. Inoltre, ogni area del paese ha il suo caffè “speciale”: al nord, impossibile con assaggiare l’egg-coffee, al centro il salty coffee e al sud il coconut coffee. Un trio divino!

  2. L’alta e bassa marea, sul Mekong, arrivano ogni sei ore; è proprio allora che i pescatori si dirigono alle reti, per controllare il pescato.

  3. Sempre a proposito di caffè, quello che può considerarsi il loro espresso è servito sia come bibita fredda con ghiaccio e latte condensato sia come infuso bollente filtrato dall’alto verso il basso. Intenso e vanigliato: nulla a che vedere con il sentore “bruciacchiato” dell’espresso italiano. Ebbene sì, rinnego le mie radici!

  4. La palma da cocco, il bambù e il banano sono piante miracolose: utilizzate in mille modi, non se ne spreca neppure un millimetro!

  5. La condivisione è un concetto totalizzante; il cibo non fa eccezione. È capitato spesso che preparassi il mio piatto, lo appoggiassi al tavolo e, pochi secondi dopo, sparisse tra le mani di un altro avventore!

  6. In hotel, la sala da pranzo si trova sempre ai piani alti: settimo, ottavo, nono piano. Insomma, pasti con vista mozzafiato assicurati!

  7. Sostituiscono il pane con il riso, che consumano sia come piatto principale sia come accompagnamento ai secondi.

  8. Il latte condensato è molto diffuso, benché i vietnamiti non consumino latticini. La ragione? Negli anni ’70, tale era la povertà che i neonati venivano alimentati con acqua e riso. C’erano delle mucche ma mancava la conoscenza dei processi di mungitura. Condensando il latte si evitavano inutili sprechi e si aumentavano i tempi di conservazione.

  9. I piatti non sono quasi mai salati. Le salse e le spezie (zenzero, menta, aglio e lemongrass fra tutte) sono le vere protagoniste della cucina!

  10. Servono il crème caramel con ghiaccio e caffè. Da provare!

  11. Il fiore nazionale è il Loto. Essendo commestibile, viene consumato sia come condimento sia come tisana.

  12. Ogni città ha la sua birra: Hanoi – birra Hanoi, Hoi An – birra Tiger/Larue, Tam Coc – birra De Na, Ho Chi Minh City – birra Saigon, Hué – birra Huda.

Economia

  1. È il primo esportatore al mondo di anacardi.

  2. Non hanno supermercati, solo piccoli market di quartiere. Si compra tutto per strada.

  3. Il turismo è in fortissima espansione, grazie allo spirito accogliente del popolo vietnamita e alle innumerevoli bellezze naturali incastonate sul territorio. In particolare, a visitarlo, sono indiani, coreani, cinesi ed europei (francesi e italiani ai primi posti).

  4. Alcune tra le più antiche lavorazioni tradizionali resistono, come quella dei mattoni e del cocco (sul delta del Mekong), della madreperla (baia di Halong), del riso e del cucito (nella regione nord di Sapa).

  5. Sono i secondi esportatori al mondo di caffè.

  6. Il mercato Automotive è florido: le vetture in circolazione sono di grossa cilindrata (per lo più coreane e giapponesi); interessante notare che molti dei modelli osservati non sono venduti in Italia.

  7. È possibile acquistare tabacchi ovunque, persino nei chioschi degli ambulanti. Non vi è monopolio statale e il costo è nettamente inferiore rispetto all’Occidente. Non per altro, gran parte della popolazione fuma.

  8. La copertura sanitaria è privata: ogni cittadino è tenuto (se può permetterselo) a stipulare una polizza assicurativa, così da accedere alle cure ospedaliere.

  9. L’agricoltura è la principale attività lavorativa nazionale, seguita da allevamento, pesca e industria tessile (Patagonia, Adidas, North Face). Essa è pressoché manuale. La tecnologia agricola non esiste, salvo rari trattori sparsi per la campagna.

Architettura e spazi cittadini

  1. Gli edifici, le case e i locali della ristorazione si sviluppano in altezza. Sono costruzioni molto strette (anche una sola stanza per piano). Questo è dovuto all’alto costo del terreno e ai lunghi tempi di attesa per i permessi statali. Non solo, sono realizzate in modo da non nuocere alla lussureggiante vegetazione cittadina: sono i muri ad adattarsi agli alberi.

  2. I giardini di bonsai sono molto diffusi e addirittura più famosi e curati rispetto al Giappone, paese di origine della tecnica.

  3. Le porte si aprono quasi sempre verso l’interno.

  4. In alcuni chioschi (simili ai nostri bar), al posto delle sedie si trovano le amache! Perfette per rinfrescarsi e riposare dalla calura.

  5. Gli hotel fungono anche da boutique, food market e negozi di souvenir.

  6. Ci sono pochissimi parcheggi per le automobili; spesso gli autisti sono obbligati a girare ininterrottamente per la città in attesa che i turisti terminino le visite; ciò innalza ulteriormente i livelli di polveri sottili.

  7. Trovare un cestino dell’immondizia è complicato. Come in molte altre nazioni orientali, questo provvedimento evita che le strade si saturino dei rifiuti dei turisti e obbliga gli stessi a portarli con sé, gettandoli in hotel. Tuttavia, un simile deterrente non impedisce a molte aree verdi di trasformarsi in discariche a cielo aperto. Stesso destino per corsi d’acqua dolci e salati: trattati purtroppo come veri e propri bidoni. È consolante sapere che il governo si sta impegnando per incrementare la conoscenza ecologica dei cittadini. La raccolta è organizzata per quartiere e non è quasi mai differenziata; i netturbini si servono di piccoli carretti a spinta manuale. A occuparsene sono quasi sempre signore di mezza età.

  8. I semafori pedonali si trovano spesso solo da un lato della carreggiata.

Religione, lingua, storia e cultura

  1. Gli animali sacri per i vietnamiti sono quattro: 1. la Tartaruga (lunga vita e saggezza), 2. il Dragone (potere), 3. la Fenice (simbolo di bellezza e rinascita femminile), 4. l’Unicorno (autorità, pace, fortuna).

  2. Le religioni principali sono quattro: Buddhismo e Taoismo (70%), Cattolicesimo (3%) e Comunismo, considerato un vero e proprio credo basato sul culto di Ho Chi Minh e degli antenati.

  3. Ci sono più modi di rappresentare Buddha. Quando è scolpito in tre parti (tre profili), indica passato-presente-futuro; quando è scolpito con forme rotondeggianti, orecchie grandi, bocca aperta e ventre ampio indica un dio generoso, che può udire le preghiere dei fedeli, contenerle ed esaudirle. In quest’ultimo caso, assume il titolo esplicativo di Happy Buddha.

  4. I templi buddhisti, di fattura e stile cinese, sono visitati da migliaia di persone ogni giorno. È necessario togliersi le scarpe, per rispetto al “suolo sacro”. Inoltre, è abitudine dei credenti lasciare in dono montagne di cibo (frutta, acqua, birra, biscotti, thè) così come denaro, conservato in semplici ciotoline. Nessuno ruba niente!

  5. Gli imperatori che si susseguirono al comando del Việt Nam furono decine. Alcuni regnarono per soli tre giorni. Altri si ribellarono alla dominazione francese e vennero mandati in esilio in Africa. Le lotte intestine erano frequenti. Avevano centinaia di concubine, protette dagli eunuchi. Non era raro che le spose morissero vergini senza aver mai incontrato il re. Una volta “reclutate” non potevano fuggire: prigioniere a tutti gli effetti.

  6. Buona parte dei reperti storico-archeologici sono stati depredati dai francesi prima di lasciare le terre vietnamite e sono oggi esposti nei musei stranieri. Il governo del Việt Nam si è visto costretto a ricomprare alcuni pezzi iconici della sua storia a caro prezzo.

  7. Gli studenti vietnamiti studiano la letteratura russa. La seconda lingua straniera, dopo l’inglese, è di solito lo spagnolo.

  8. Alle scuole elementari, il materiale didattico è fornito dallo stato. L’unico elemento di cancelleria necessario è una matita. Questo permette ad ogni famiglia, persino la più povera, di assicurare ai figli l’educazione basilare.

  9. La lingua vietnamita è monosillabica. Insieme al filippino, è l’unica lingua orientale ad avere un alfabeto latino. Questo perché i colonizzatori europei trascrissero i suoni delle parole con le lettere latine.

  10. Le donne, durante la guerra americana, dimostrarono coraggio e valore al pari di chiunque altro, rendendosi decisive per l’esito dei combattimenti. Utilizzate come spie e staffette, rischiarono la vita per depistare, portare rifornimenti e nascondere i vietcong dagli aggressori. Ciò modificò radicalmente e stabilmente la considerazione socio-politica del sesso femminile. Infatti, da allora, le donne vengono rispettate ed elogiate. Moltissimi eroi di guerra insigniti della medaglia d’onore sono per l’appunto donne.

  11. Sarebbe impossibile racchiudere in poche righe la travagliata e dignitosa storia di questo popolo. Tuttavia, dopo aver visitato il Museo della Guerra - un centro fotografico di Saigon - non posso non riportare alcuni dettagli: i vietcong, durante la guerra contro gli USA, vissero in tunnel talmente stretti che i soldati americani lanciati all’inseguimento finivano per incastrarsi. Per oltre dieci anni, sopravvissero come animali, mangiando grilli e tapioca in condizioni igieniche a dir poco precarie. Tutto ciò, mentre sopra le loro teste cadevano tonnellate di bombe e armi chimiche, come l’Agente Orange, responsabile di malformazioni e indicibili sofferenze che colpirono la popolazione per molte generazioni. Una guerra feroce scatenata dal solito vile pretesto di “esportare la democrazia”, in una società del tutto autonoma e affermata. Uno stato sovrano invase un altro stato sovrano: ahinoi, pratica piuttosto comune anche oggigiorno. Non dimentichiamolo, quando cadiamo nella tentazione di dividere il mappamondo in “lato buono” e “lato cattivo”. Concludo questa personale legenda di viaggio con un triste primato, che la guerra in Việt Nam ancora detiene: è stato il conflitto con l’utilizzo più massiccio di bombe. Un quantitativo mostruoso, satanico. Ben 14.300.000 tonnellate, contro i 5.000.000 della Seconda Guerra Mondiale. Una pioggia di morte e dolore che, per oltre dieci anni, ha marchiato a fuoco le coscienze dell’umanità.

Johanna Poetessa

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