Se n'era parlato nei giorni scorsi, dunque non è una sorpresa. Ma da oggi è ufficiale: la corsia riservata ai mezzi pubblici che passano sul cavalcaferrovia di corso Sommeiller arriva fino in via Nizza.
Operai al lavoro, infatti, lungo il tratto di strada che unisce i due lati di Torino separati dai binari che portano i treni da e verso Porta Nuova. La corsia, contrassegnata da un evidente colore giallo, inizierà quindi dall'incrocio tra via Valperga Caluso e via Nizza e proseguirà fino a raggiungere il punto in cui corso Turati diventa via Sacchi.
Una decisione seguita a dibattiti e confronti originati dall'installazione delle nuove telecamere che vogliono scoraggiare l'uso delle corsie riservate a bus e tram al traffico privato. Le immagini serviranno dunque a immortalare gli automobilisti che infrangeranno le regole, facendo scattare le sanzioni. Ma prima di questo dibattito, la corsia riservata ai mezzi pubblici di corso Sommeiller iniziava solo nella seconda metà del tratto del cavalcavia che porta in via Sacchi. Una porzione decisamente ridotta rispetto all'attuale estensione.
Facile immaginare, dunque, che l'effetto benefico per i mezzi pubblici che potranno viaggiare senza intralci andrà a sommarsi a un congestionamento dell'unica corsia rimasta a disposizione delle vetture dei privati, adesso lunga come tutto il cavalcavia. Code che, come dimostra la foto, si creano già in orari non considerati di punta. Ma che potrebbero aumentare con l'intensificarsi del flusso di veicoli.
Non mancano i commenti e la polemica politica: "Le immagini del cavalcaferrovia di corso Sommeiller sono a dir poco preoccupanti: l’estensione della corsia riservata ai mezzi pubblici all'intero tratto è pura follia. Il corso non riesce più a smaltire il traffico, che rimane bloccato in via Nizza e via Valperga in attesa di poter accedere. Una situazione che, oltre ad essere poco funzionale e assai pericolosa”, dice Grazia Poggio Sartori, consigliere di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 1 Centro-Crocetta.