Economia e lavoro - 08 marzo 2025, 08:35

Amianto sulle reti elettriche: la condanna di ENEL confermata dalla Corte di Appello di Firenze con risarcimento milionario

Amianto sulle reti elettriche: la condanna di ENEL confermata dalla Corte di Appello di Firenze con risarcimento milionario

Continua a crescere il numero delle vittime dell’amianto, ancora largamente presente sul territorio italiano. La giustizia però fa il suo decorso e restituisce qualche vittoria ai superstiti dei lavoratori deceduti per essere stati esposti a questo potente killer minerario. Per questo l’azione su scala nazionale, anche nelle regioni Liguria, Lombardia e Piemonte, dell’Osservatorio Nazionale Amianto, sotto la guida del suo Presidente Ezio Bonanni, si rivela fondamentale. Non solo nell’ambito della tutela legale e medica di coloro che sono stati esposti e dei familiari delle vittime, ma soprattutto per una maggiore sensibilizzazione su questa tematica e i rischi connessi all’esposizione cancerogena. La Corte di Appello di Firenze, nel frattempo, segna un’altra vittoria per le vittime dell’amianto con la conferma della condanna questa volta nei confronti di ENEL per la morte di un lavoratore con maxi risarcimento nei confronti degli eredi. 

La condanna della Corte di Appello di Firenze

La Corte d’Appello di Firenze ha confermato la sentenza del Tribunale di Firenze di condanna di Enel al risarcimento di oltre 1 milione di euro ai familiari di un operaio manutentore elettrico deceduto per mesotelioma a Pisa nel 2016, all’età di 77 anni. L’ENEL aveva già ricevuto la condanna in primo grado al risarcimento di oltre 1 milione di euro in favore dei congiunti, vedova e due orfani.

La Corte fiorentina, dopo l’appello dell’Enel, ha confermato le responsabilità di quest’ultima per aver provocato l’insorgenza del mesotelioma e la conseguente morte dell’operaio, a causa dell’esposizione elevata e non cautelata a fibre e polveri di amianto. L’Enel, anche nel giudizio di appello, ha continuato a negare l’esposizione all’amianto della vittima, l’esistenza del nesso di causalità tra il mesotelioma che lo ha condotto a morte e l’ambiente di lavoro, oltre alla violazione degli obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro.

La Corte d’Appello di Firenze ha rimodulato l’importo risarcitorio riconosciuto dal primo Giudice, abolendo parzialmente il danno patrimoniale subito dalla vedova e maggiorando gli importi di danno non patrimoniale sofferti dai congiunti, quindi con una cifra di oltre 1 milione di euro analoga a quella già riconosciuta in primo grado. 

Operaio deceduto a causa del rischio amianto in ENEL

Il lavoratore deceduto è stato esposto ad amianto, nel periodo di lavoro dal 1966 al 1986, con qualifica di manutentore elettrico per le centrali riunite Marzocco, a Livorno. L’ex dipendente, infatti, svolgeva le sue mansioni nel reparto elettrico all’interno dello stesso capannone nel quale c’erano le turbine coibentate con amianto. La vittima si occupava anche della manutenzione periodica della parte elettrica delle turbine, con contatto diretto con l’amianto. Addirittura in primo grado, i testimoni hanno dichiarato che il materiale tendeva a sbriciolarsi e che nessuno dei lavoratori indossava mascherine protettive. Non solo il rischio amianto era ancora più incombente, visto che non esisteva un impianto di aereazione che permettesse l’aspirazione generalizzata e localizzata delle polveri. 

La questione del rischio amianto nel settore di produzione e distribuzione di energia elettrica risulta anche dal VII Rapporto ReNaM, dove è stato registrato un elevato numero di casi di mesotelioma. Infatti, sono 367 i mesoteliomi diagnosticati nel comparto della produzione dell’energia elettrica. Precisamente, in un numero limitato di lavoratori si riscontra in percentuale l’1,7% di casi. 

Vittoria piena per l’Avvocato Ezio Bonanni, difensore dei familiari della vittima e per l’Ona, che da anni sono al fianco delle vittime dell’amianto. “Ancora l’Enel condannata per le morti di amianto. Non so perché si ostini a non risarcire le vittime. L’ONA andrà avanti per chiedere ed ottenere il risarcimento dei danni”, così ha commentato il legale della famiglia della vittima

Per le vittime che non solo patiscono la malattia e in tanti casi, purtroppo, la morte di un loro congiunto, la legge prevede per loro un giusto risarcimento per le pene sofferte, anche se per ottenerlo sono ancora necessari lunghi ed estenuanti procedimenti giudiziari.

L’ONA prosegue la lotta contro l’amianto e tutti gli altri cancerogeni 

Prosegue la missione dell’Osservatorio Nazionale Amianto - ONA APS contro l’amianto e tutti gli altri cancerogeni potenzialmente pericolosi per la salute umana, sottolineando l’importanza della prevenzione e sicurezza sul lavoro, nel settore pubblico e privato.

L’emergenza amianto permane anche nell’ambito delle Forze Armate, a cui si aggiunge quella relativa all’uranio impoverito. Sono tanti, infatti, gli uomini in divisa, alcuni dei quali inviati in missioni di pace, specie nel territorio balcanico, che hanno contratto patologie anche gravi, come ha rilevato la sentenza della Corte di Appello di Roma nel caso dell’Appuntato Scelto Antonio Dal Cin. Anche il caso del M.llo Abbate Francesco è significativo, il cui riconoscimento è stato ottenuto grazie alla battaglia legale portata avanti dal figlio, Dott. Luigi Abbate, giornalista e Consigliere presso il Comune di Taranto. Lo stesso M.llo Nicola Panei, componente del Direttivo Nazionale ONA, a seguito dell’esposizione ad amianto e altri cancerogeni subita in Aeronautica Militare, oggi è affetto da asbestosi. Il Dott. Arturo Cianciosi, medico legale competente in medicina del lavoro, è stato uno dei consulenti proprio nel più recente procedimento di amianto in aviazione e da anni coordina il direttivo tecnico scientifico dell’ONA. 

Sono molte le personalità di spicco che sostengono l’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto, anche tra coloro che hanno partecipato all’ultimo convegno organizzato in Campidoglio il 25 febbraio sul tema amianto in relazione alla sicurezza sul lavoro, tra cui l’Avv. Guerrino Petillo, co-ordinatore dell’Accademia Forense di Roma ed esperto in alta formazione, con l’Università UNINT (Università degli Studi Internazionali di Roma). L’Osservatorio Nazionale Amianto sostiene l’iniziativa legislativa dell’On. Giovanni Maiorano, confidando anche nell’impegno dell’On. Sergio Costa, attuale Vicepresidente della Camera dei Deputati, che ha ricevuto la delegazione dell’associazione lo scorso 11 febbraio ed entrambi presenti in qualità di relatori nell’ultimo incontro di studi organizzato dall’ONA. L’Osservatorio Nazionale Amianto è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il numero verde 800 034 294

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