Economia e lavoro - 05 marzo 2025, 07:00

Come aprire una start up: guida ai passaggi fondamentali

Come aprire una start up: guida ai passaggi fondamentali

Nell’ultimo decennio intraprendere un percorso di apertura di una start up è possibile. Si tratta pur sempre di un’occasione per fare in modo che le proprie idee e le proprie intuizioni possano aver successo in Italia e o non solo. Se non ci credi, basta leggere qui le dieci start up che nell’ultimo anno hanno avuto un riscontro internazionale e un successo non indifferente. Avviare un’azienda di questo tipo vuol dire successo? NO, il percorso per aprirla richiede preparazione, studio, strategia e una solida pianificazione. In questa guida si farà un’analisi breve degli step base per avviarla con buone probabilità di successo.

Il valore centrale del business plan: il cervello della start up

Come ogni progetto vincente, anche una start up necessita di una fase preparatoria. Questo in termini tecnici si traduce in fare un business plan. È il primo passo per delineare bene gli obiettivi, le strategie per raggiungerli, il modello di business che si vuole seguire e il piano finanziario, che possa portare quei fondi necessari ad avviare l’azienda. In più rappresenta il lasciapassare per convincere gli istituti di credito e i possibili investitori. Non lo si può redigere da sé, ma va costruito con estrema efficacia, perché è notevolmente importante.

Focalizzarsi sul mercato 

Il secondo passo è quello di scegliere in quale tipo di mercato si vuole collocare la nascente azienda. A questo scopo occorrono analisi specifiche del settore a cui ci si riferisce e anche al target che si vuole conquistare. Non va dimenticato, poi, che va ben verificato se il prodotto o servizio è già presente, in che percentuale e se c’è ancora spazio per imporlo oppure no

Scegliere il proprio core business

Il terzo passo sarebbe pensare alla forma giuridica che si vuol dare alla nuova azienda, ma in realtà bisogna porre un gradino sopra a questa la strategia di marketing. Ovvero non tanto a livello di campagne da avviare quanto riflettere bene se si ha un solido piano di acquisizione clienti e se è possibile individuare il core business dell’azienda.

Start up e forma giuridica

A questo punto, se il piano teorico è pronto, si passa a quello pratico. Quest’ultimo prevede la scelta della forma giuridica, che può essere una ditta individuale, una società a responsabilità limitata o una società per azioni. Ciascuna prevede gestioni fiscali, amministrative e legali differenti. E fatto ciò si effettua una classica registrazione dell’impresa e si adempie agli aspetti burocratici basilari. Non sarebbe male iscriversi al Registro delle Start Up innovative, perché se ne possono ricavare vantaggi fiscali e semplificazioni burocratiche.

Individuare i capitali per una start up: ecco come

Serve poi aggiungere che le start up hanno bisogno di capitali per crescere. Esistono diverse fonti di finanziamento, tra cui venture capital, business angel, crowdfunding e bandi pubblici. Gli investitori valutano principalmente il potenziale di crescita, il team e il modello di business.

Networking e Opportunità nel Territorio

Una volta che è nata l’azienda non si può certo pretendere di conquistare il mercato mondiale. Conviene partire da quello locale. Un buon viatico può essere quello di sfruttare Il networking regionale o locale, partecipando a eventi di settore, conferenze e collaborando con altre aziende. Sotto questo punto di vista, una regione come il Piemonte si conferma hub strategico per le imprese, con oltre 1.300 multinazionali già presenti sul territorio, come evidenziato in questo articolo.



 

Ricky Garino

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