Attualità - 04 marzo 2025, 13:43

Carcere di Torino, la denuncia del Sappe: "La direzione penalizza il personale disabile"

Il segretario generale Donato Capece alza la voce: "Constatato un inaccettabile atteggiamento antisindacale"

Una immagine di repertorio del carcere di Torino

Una immagine di repertorio del carcere di Torino

Serpeggia il malumore tra il personale in servizio nella Casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Ed il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria da voce al malessere degli Agenti, auspicando rapidi provvedimenti da parte del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziari del Piemonte e del DAP di Roma.

“Il sistema delle relazioni sindacali è saltato”, denuncia il segretario per il Piemonte del SAPPE Vicente Santilli. “Da circa 3/4 mesi, il SAPPE ha constatato che da parte della direzione di Torino non vengono più intraprese le dovute risposte alle varie Organizzazioni sindacali in merito alle esaustive documentazioni sindacali.   Tante sono le criticità assodate dal SAPPE e segnalate dal personale. Portiamo ad esempio: organizzazione uffici alcuni settori; richiesta turni agevolati, richieste di congedo, cambio turni, esposizione fogli di servizio. Di tutto questo, nessuna risoluzione esaustiva è avvenuta. Per non parlare di situazioni delicate, come assistenza al coniuge. Casi in cui l'obbligo morale è fondamento della responsabilità sociale e deve essere adottato in alcune circostanze. Purtroppo, al carcere di Torino, lo stato di salute è peggiorato. Il comandante titolare non è sempre presente per i numerosi corsi di aggiornamento e componente di commissione. A Torino serve una figura stabile, che sia in grado di mantenere e riconoscere quell'equilibrio richiesti per il buon andamento della amministrazione, oramai svanito”. Il sindacalista cita un esempio di penalizzazione di personale disabile: “Ci sono aspetti umani, in cui l'obbligo morale è cruciale nella costruzione di relazioni significative e sostenibili, sia in ambito personale che professionale. C’è il caso di un Agente scelto, convivente di una impiegata amministrativa del carcere attualmente in sedia a rotelle per un incidente, per il quale è stato richiesto verbalmente un posto di servizio esterno al carcere, più soddisfacente per aiutare/ sostenere nell'immediatezza propria compagna ad eventuali esigenze quotidiane. Stiamo parlando di una situazione comprensibile, ovvero lavorare all'esterno per consentire al collega o alla compagna di potersi mettere in contatto qualora si verificasse l'urgenza, ma ad oggi la sua richiesta non ha avuto alcun riscontro”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, assicura pieno sostegno alla richiesta della Segreteria sindacale regionale del Piemonte e ricorda che “proprio il SAPPE, alcune settimane fa, in un incontro alla Casa circondariale di Cuneo, rappresentò questa situazione al Sottosegretario alla Giustizia Delmastro. Ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro risolutivo, ma conoscendo la sensibilità del Sottosegretario siamo certi che vorrà fare in modo che la Direzione del carcere di Torino ristabilisca corrette relazioni sindacali e valuti con particolare attenzione le giuste, legittime e comprensibili esigenze del personale dipendente, specie se affetto da problemi di disabilità ancorché temporanei”.

comunicato stampa

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