Cultura e spettacoli - 28 febbraio 2025, 07:14

Pilar Fogliati, da FolleMente a Cuori 3 l'attrice torna in città: "Sono pazza di Torino, spero di lavorare di nuovo qui" [INTERVISTA]

Questa sera la presentazione del film di Paolo Genovese al Nazionale e al The Space Parco Dora: "Lavorare con lui è stato un sogno. Il primo appuntamento più bello? Quello inaspettato"

Pilar Fogliati, da FolleMente a Cuori 3 l'attrice torna in città: "Sono pazza di Torino, spero di lavorare di nuovo qui" [INTERVISTA]

Pilar Fogliati presenta questa sera al Cinema Nazionale e al The Space Cinema di Parco Dora insieme a Paolo Genovese, l’ultimo film del regista: FolleMente. 

Come è stato lavorare per la prima volta con Paolo Genovese? 

“È stato abbastanza un sogno che si avvera. Paolo è un regista che apprezzo. Ha visto Romantiche, il film che ho diretto, e mi aveva pensato per un ruolo. Mi ha chiamato e mi ha chiesto: ‘ti va se ci prendiamo un caffè? Ti faccio solo vedere la sceneggiatura’. Da quel momento in poi abbiamo delineato il ruolo in cui mi sentivo meglio, alla fine, è stata Lara. È stato molto spontaneo. Paolo è un regista generoso, accoglie le tue proposte, le ascolta, è pronto a mettersi in discussione, ti chiede la tua opinione, tutte cose non scontate, è stato bellissimo”.  

Nel film, ci sono quattro attrici che interpretano le voci nella sua testa. Quanto è stato difficile girare senza di loro?
“È stata tosta, perché io ed Edoardo abbiamo girato da soli. È stato molto complicato, a tratti imbarazzante, perché dovevamo creare delle pause innaturali. Ma ho pensato che alla fine era tutto giusto. Perché riproponeva in effetti lo stesso imbarazzo del primo appuntamento. È stata dura ma anche stimolante”. 

C’è un primo appuntamento che si porta nel cuore?
“Quello più inaspettato, quello che diventa un primo appuntamento, ma ancora non lo sai, senza paranoia. Succede. Quando vieni trascinata anche se non hai voglia di uscire, sei vestita male e poi incontri una persona che fa diventare un passaggio in un viaggio di notte ad ascoltare musica per le strade di Roma. È l’appuntamento che ricordo con più piacere”.

Tra le tante voci che abbiamo in testa, qual è quella che prevale in Pilar Fogliati e qual è il rituale per calmarle quando diventano troppo rumorose?
“Quella più razionale e anche ansiosa ma che convive con quella molto passionale. Quando le voci diventano antipatiche, però ho una canzone in particolare che mi ascolto e mi fa stare bene, ha un testo stupendo, quando la ascolto mi calmo. Se non posso, cerco di auto-ridimensionarmi: io stessa, nel mezzo del globo terrestre, cosa sono a confronto? Nulla. È un esercizio mentale difficile ma provando e riprovando si impara e aiuta”. 

Paolo Genovese torna alla regia dopo tanti anni, da quel Perfetti Sconosciuti che fu un enorme successo, perché FolleMente è giusto per questi tempi?
“Perché è assolutamente contemporaneo. Se uno pensa a una novità è questa attenzione morbosa e positiva riguardo noi stessi. Ormai parliamo spesso di psicoanalisi, di autosabotaggio, del nostro io interiore. È qualcosa cui oggi siao abituati ormai. Ecco quando fai un film in cui intercetti quel respiro, hai fatto bingo. E credo che Paolo con questo film lo abbia fatto”. 

Romantiche è il film che l'ha vista per la prima volta alla regia, la vedremo presto di nuovo in quei panni? 

“Romantiche per me è stata la soddisfazione più grande perché veniva dalla mia testa. La commedia è il genere che mi rende felice. Sto scrivendo e vediamo cosa uscirà”. 

Dal titolo del film ai ruoli che ha interpretato, la sua vita è segnata dal romanticismo?  

“Sì, sia il romanticismo come passione, come credere nell’amore, ma anche come sospiri, irrequietezza, mi reputo romantica unendo i due significati quello sentimentale e quello diciamo dello Sturm und Drang di quel pensare largo ecco. Mi piace pensare al per sempre, è molto più facile essere cinici che essere romantici”. 

Questa sera ci sarà la presentazione di FolleMente a Torino, città in cui sta lavorando da cinque settimane per la terza stagione di Cuori e in cui è stata anche madrina del TFF. Come si sente a tornare? 

“Io sono pazza di Torino. Sarà che sono piemontese, i miei nonni sono di Canelli e di Alessandria, io stessa sono nata ad Alessandria, ma ecco come tipo di educazione e modo di stare al mondo mi sento legata a Torino. Poi qui ho girato Cuori, è il motivo per cui sono qui da un mese. Negli ultimi tre anni sono stata per sei mesi in città. Mi trovo bene e sono anche riuscita a fare canottaggio sul Po, era sulla mia to-do-list. Ho un bellissimo ricordo del Torino Film Festival, ho un grande rapporto con Steve della Casa, quando mi ha chiamato per me è stato subito sì, anche solo per il fatto che c’era lui a dirigerlo”. 

Dopo Cuori, la rivedremo presto a Torino con nuovi progetti?

“Spero tantissimo di tornare. Qui ha Torino ho girato una serie che si chiama Extra Vergine, po Cuori e il film La confidenza. Però qui mi sento così a mio agio, spero di tornare per lavorare magari con qualche regista torinese”. 

 

Chiara Gallo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU