Economia e lavoro - 25 febbraio 2025, 17:03

I negozi sono in crisi? Colpa dei furti ma soprattutto dell'e-commerce. L'appello di Ascom: "Abbiamo un progetto" [VIDEO INTERVISTA]

Maria Luisa Coppa, presidente dell'associazione dei commercianti della provincia di Torino, intervistata da DixTV ha parlato dei problemi dei negozianti e delle possibili soluzioni: "L'acquisto in un negozio è etico"

Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia

Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia

Il 25% del budget dei commercianti torinesi viene investito in sicurezza: a dirlo ai microfoni di DixTV la presidente di Ascom Confcommercio Torino e Provincia, Maria Luisa Coppa. Nell'intervista, la presidente dell'associazione degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi ha descritto la situazione dei negozi torinesi, facendo il punto tra i danni provocati dai furti, la chiusura e la crisi provocata dalla nascita dei siti di e-commerce, vero e proprio spartiacque per il commercio di prossimità.

A fare la differenza sono le diverse regole a cui sono sottoposti i negozi online, con regole meno ferree, meno spese e meno tassazione. "Torino - ha spiegato Coppa - in questo momento sta subendo una trasformazione economica che pesa, sui cittadini in primis ma anche sulle imprese. La desertificazione commerciale è un tema che tocca tutte le città e non solo in Italia. L'avvento del commercio digitale, con competitor che non giocano la partita con le nostre carte - dal punto di vista fiscale non pagano le tasse come noi, il negozio e i dipendenti ma solo i magazzini a uso industriale - hanno tutte le facilitazioni rispetto a un'impresa tradizionale. In questi anni l'e-commerce ha pesato enormemente sulle imprese. Molti commercianti fanno e-commerce ma è sottoposta a vincoli fiscali che gli altri non hanno".

Le conseguenze sono state un circolo vizioso, con i negozi di quartiere che hanno iniziato a chiudere, portando le vie a spopolarsi e diventare terreno fertile per i furti, che danneggiano ancora di più le imprese. "Le spaccate, i furti - ha proseguito Coppa - non possono che incutere senso di insicurezza, tenendo anche presente che ci sono vie e strade dove non esistono più negozi: la desertificazione commerciale crea un tema di paura, di abbandono, ci sono strade dove i cittadini non vogliono più passare. Facciamo due nomi: una è via Viotti e l'altra via Sacchi. Questa via ha del suo degrado, iniziato quando hanno tolto il parcheggio e cambiato la viabilità, come in via XX Settembre. Il Museo del Cioccolato potrebbe portare turisti e cambiare qualcosa".

Quali potrebbero essere, quindi, le possibili soluzioni? Secondo Maria Luisa Coppa, innanzitutto una presenza più visibile delle forze dell'ordine porterebbe un senso di maggiore sicurezza nei commercianti e nei cittadini, limitando i furti e le spaccate: "Al tavolo di sicurezza della prefettura e al Comune chiediamo più presidio del territorio, i vigili si vedono poco e sarebbe una sicurezza, anche perché siamo una città turistica". Poi, serve un piano per riaprire i negozi chiusi e valorizzare gli immobili sfitti, in modo che le vie tornino ad essere delle persone. "Facciamo un appello a chi ha un negozio centrale sfitto da un po' di tempo: facciamo qualcosa - ha detto Coppa -. Possiamo pensare a riutilizzare quel negozio su progettualità che abbiamo pronte. Voglio che i proprietari dei negozi sappiano che non sono luoghi inutili quelli che non stanno affittando, ma che potrebbero diventare di grande attenzione per riaprire le saracinesche".

Infine, serve una mano dall'Unione Europea, che potrebbe stanziare risorse per compensare la concorrenza dell'e-commerce. "Trent'anni fa l'agricoltura era in crisi - ha concluso Coppa - e coi fondi europei siamo riusciti a raccontare ai giovani che l'agricoltura è un lavoro bello che dà soddisfazioni. I soldi dell'Unione Europea sono serviti molto, noi chiediamo che l'Europa guardi anche al settore del commercio, perché abbiamo avuto una concorrenza sleale dai big dell'e-commerce e non possiamo non essere aiutati a resistere in una sfida del genere. Dobbiamo far capire che sono importanti nel contesto economico ma importantissimi nel contesto sociale, abituare i giovani a un acquisto consapevole. L'aspetto economico è importante, ma quello valoriale di un acquisto che fai nel negozio è etico".

Segui l'intervista completa su DixTV:

Francesco Capuano

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