Ristoranti & C. Torino - 24 febbraio 2025, 09:26

Il salone del Vermouth a Torino: un vino aromatizzato capace di sedurre il grande pubblico

La seconda edizione del Salone del Vermouth ha fatto registrare un’affluenza di pubblico tale che in certi momenti gli spazi del Museo del Risorgimento che ospitavano l’evento sono apparsi appena sufficienti a contenere il flusso di chi, curioso o appassionato che fosse, non ha voluto mancare l’evento

Bottiglie di Vermouth esposte

I Vermouth del Caffè Mulassano prodotti da Bordiga;

Sarà anche vero, come qualcuno lamentava alla giornata dedicata in gennaio al Vermouth di Torino dall’omonimo Consorzio, che la cultura del Vermouth sia difficile da veicolare. Eppure l’affluenza registrata in questi giorni alla seconda edizione del Salone del Vermouth, sembra provare il contrario: bastava in alcuni momenti dare un’occhiata alle file formatesi alle casse o alla massiccia presenza di persone davanti ai banchetti dei diversi produttori per capire quanto questo vino aromatizzato stia incuriosendo il pubblico. Ma c’è di più, visto che anche le domande fatte nel corso delle degustazioni dei diversi vermouth denotavano spesso una certa competenza da parte di chi le poneva. La riprova dunque che il Vermouth, sia sul piano quantitativo che qualitativo, può contare su un apprezzamento in espansione e giocare così le sue carte per disegnare un futuro ricco di suggestioni. Ed è proprio qualcuna delle più interessanti suggestioni che ci sono arrivate dai Vermouth presentati all’evento che vogliamo provare a raccontarvi.

Bordiga: se il più torinese dei Vermouth viene da Cuneo

Siamo partiti dal più torinese dei Vermouth: non solo perché creato rispettando appieno il disciplinare messo a punto dal Consorzio del Vermouth di Torino, ma anche perché imbottigliato dall’azienda cuneese Bordiga per conto di uno dei più storici bar torinesi: Mulassano. Un gradevole amaro speziato è stata la sensazione che, prima al naso e poi al palato, ci ha lasciato questo Excelsior: un Vermouth riserva dal quale affiora l’elevatissima qualità delle erbe che, per la tradizione di Bordiga, rappresentano un imperativo nato con l’insorgere stesso della distilleria e proseguito negli anni come un precetto al quale restare costantemente fedeli. 

Luigi Vico: se la ricetta nasce da un ricordo olfattivo

Mi è capitato, in passato, di assistere a presentazioni di Vermouth nelle quali ad essere centrale era la storia, spesso molto antica, della ricetta che era alla loro base. Già, ma quando la ricetta non c’è? «Il Vermouth – ci spiega Luigi Vico, dell’omonima cantina di Serralunga d’Alba - è un ricordo della mia infanzia: quando, dopo la messa accompagnavo mio nonno all’osteria a bere con gli amici un bicchiere di questo vino aromatizzato. Ed è proprio questo vino, che più tardi ho assaggiato, ad avermi lasciato un ricordo olfattivo destinato a diventare prezioso: è da quel ricordo, infatti, che abbiamo creato in nostro Vermouth: un vino a base moscato, reso unico dai sentori di cardo mariano che cresce in vigna». 

Bosca: più che una degustazione una vera lezione.

Pur circondato dal brusio vociante di un pubblico intento alla scoperta delle diverse declinazioni del Vermouth, quella a cui ho assistito al banchetto dell’azienda Bosca di Canelli non è stata una degustazione, ma una vera e propria lezione. Non so il nome del “professore”, né quello degli “alunni”, ma mi ha colpito l’attenzione che il primo ha saputo suscitare nei secondi, che lo hanno riempito di domande, tutte destinate ad avere risposte puntuali e didatticamente accattivanti. E così anch’io, dopo aver annusato da due vasetti il profumo dell’assenzio e quello più amaro delle radici di genziana, non ho faticato a ritrovarli nel loro Vermouth rosso di Torino, dal cui intenso speziato emerge un equilibrato aroma di caramello.   

Canone Occidentale: Torino al centro

Porta Palazzo, il Quadrilatero romano, il Valentino. Sono profondamente radicati a questi tre luoghi storici della città, entrati a pieno titolo anche nell’immaginario attuale di Torino, i tre Vermouth (Rosso, Bianco ed Extra Dry) prodotti da Canone Occidentale in collaborazione con Michele Marzella. Di questi Vermouth, volti con i loro profumi e aromi a evocare in chiave contemporanea alcuni tra gli spazi iconici del capoluogo, abbiano assaggiato il Vermouth di Torino Superiore Rosso: connotato da una base di Dolcetto in purezza, si vede impresso dall’amaro dell’artemisia e dalla spezia orientale un sapore di “vin brulè” destinato ad assumere una persistenza che sfuma nella nocciola e nel sottobosco.  

Piergiuseppe Bernardi

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