La dimensione internazionale come filo conduttore. “Torino è al centro dell’attenzione e questo ateneo già da tempo è internazionale, ma forse non si conoscono bene i dettagli”, dice Stefano Corgnati, rettore del Politecnico, presentando l’inaugurazione dell’anno accademico che si celebrerà domani, 21 febbraio, alla presenza anche del vicepremier Antonio Tajani e del ministro Paolo Zangrillo.
Straniero quasi uno studente su 4
Un futuro che, per il Politecnico, è già presente: a cominciare da quel 23% di studenti stranieri, con un 77% di italiani che sono comunque in buona parte (circa la metà) provenienti da oltre i confini del Piemonte. Ragazzi che già oggi hanno supporto per le burocrazie, per la sistemazione abitativa, ma anche le necessità per chi è portatore di disabilità o per chi ha figli e ha bisogno di babysitter o servizi simili. “L’obiettivo è offrire un front desk che possa fornire risposte 24 amore su 24. Soprattutto per gli studenti stranieri, questi elementi semplificano la scelta”.
“Siamo da sempre un ateneo che attira studenti, abbiamo una presenza importante a Tashkent, in Uzbekistan (dove da poco è stata accolta una delegazione di Comune, Regione e industriali) e abbiamo hub rilevanti per esempio in Giappone o a Baku, in Azerbaigian”, sottolinea il rettore.
Verso Sud (e Ovest)
“Abbiamo poi 84 lauree a doppio titolo, distribuite in tutto il mondo - prosegue Corgnati - visto che è fondamentale far circolare e diffondere le idee. Vogliamo continuare a mettere a sistema quel che abbiamo. Ma vogliamo anche spostare l’attenzione in nuovi luoghi e piani. A cominciare dall’America Latina, sempre più un’area target per la condivisione con Argentina, Cile e Colombia. Poi c’è l’attrattività degli studenti del Nord America, anche sviluppando servizi e accoglienza per fare in modo che gli studenti si inseriscano nel nostro ambiente”.
E poi si guarda a Sud: “Abbiamo moltissime collaborazioni con l’Africa, a cominciare dall’Etiopia, ma anche con altri progetti. Vogliamo anche modificare il nostro modello di insegnamento proprio per trovarsi allineati con le impostazioni internazionali”.
Spazi, sport e team studenteschi
Nuovo modello didattico che avrà bisogno anche di nuovi spazi (come dimostra i progetti sulla Spina, ma non solo, tra Mirafiori e corso Marche) e di nuove relazioni, “sia con l’industria che con la pubblica amministrazione. Qui abbiamo una lunga storia di competenze, che ora vanno mescolate in maniera interdisciplinare: dobbiamo rielaborare e riscrivere la nostra tradizione”.
Un’altra caratteristica particolare è la presenza di 110 atleti su 58 discipline sportive. “Nella nostra identità vogliamo favorire anche le carriere duali, consentendo di formarsi anche a chi ha talenti sportivi”, dice Corgnati. E aggiunge gli “oltre 50 team studenteschi su temi specifici, appassionando quasi 3000 ragazzi. Tutti questi sono elementi che possono renderci ancora più attrattivi all’estero”.
Appuntamento a domani
La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico (che si potrà seguire anche in streaming, tramite il sito del Politecnico) è fissata per le 10.30 presso l’aula magna di corso Duca degli Abruzzi.