Torino sogna una Big Bench, la panchina rossa gigante sinonimo di turismo, bellezza e valore dei nostri beni paesaggistici. Lo fa con una proposta di mozione avente come prima firmataria la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo. "Una soluzione inedita e originale - spiega Grippo -, e la cui fattibilità potenziale è stata verificata dagli uffici. L’idea è quella di regalare a Torino un’attrazione che tra Italia e Estero ha superato le 400 unità. E che è molto apprezzata, sia dai turisti dai residenti delle località in cui è stata concessa".
La storia
Il progetto delle panchine rosse giganti nasce da un’idea della Fondazione Big Bench Community Project. Ha caratteristiche molto precise: deve essere collocata in un punto panoramico e contemplativo. Oltre che su un terreno che sia accessibile al pubblico e immerso nella natura.
Nella proposta di mozione l’invito alla Giunta è quello di avviare un’interlocuzione con la società per cercare una collaborazione di tipo pubblico-privato.
"E' importante valutare anche i costi per gli atti vandalici o per la manutenzione - precisa l'assessore alla Promozione sportiva, Domenico Carretta -. Tuttavia io mi trovo favorevolmente positivo, rispettando i vincoli e le prescrizioni che verranno fornite".
Elemento di traino
"Con la Circoscrizione 8 ci stiamo da tempo occupando di parco Europa - così l'assessore al Verde di Palazzo Civico, Francesco Tresso -. La panchina può essere un elemento di traino nell'arco di un progetto di recupero più ampio dell'area. La zona ha, infatti, bisogno si svariati interventi". Intanto è stata fatta una prima verifica con la Sovrintendenza. "E poi bisognerà tenere conto di alcune questioni: come gli accessi. La zona non è raggiungibile a piedi, tuttavia è dotata di un buon parcheggio".
Per quanto riguarda i progetti per parco Europa presto verrà rimesso a bando il locale di somministrazione che è ai box da 7 anni. Mentre per quanto riguarda la casa del custode sappiamo che sono necessari anche qui interventi, ecco perché la Città vorrebbe mettere a bando insieme i due locali.
Capitolo fontane
Le fontane, spente da 25 anni, si possono recuperare totalmente a prato smontando le vasche oppure si possono ripristinare. Opzione, quest'ultima, complicata. Più facile la terza strada, quella che prevede di convertire i manufatti in aiuole. Coinvolgendo nella gestione anche i volontari di Torino Spazio Pubblico. Senza dimenticare l’annoso problema della stazione di arrivo della teleferica, che richiederebbe investimenti importanti.
"E' importante lavorare su un parco che ha molti problemi e che noi segnaliamo da tempo - replica il consigliere di Lista Civica per Torino della Circoscrizione 8, Roberto Passadori -. Dalle fontane vandalizzate, che abbiamo proposto di trasformare in vasche bio-sostenibili, fino alle strutture abbandonate. Per non parlare della moria di alberi, causata dalla siccità".