Scuola e formazione - 14 febbraio 2025, 13:37

La Compagnia di San Paolo al fianco del Poli: 12 milioni per costruire la nuova Spina della Didattica (e non solo)

Gilli: "La ex Manica conterà su quasi 9000 metri quadri di superfici su corso Castelfidardo. Dobbiamo essere attrattivi perché è importante come la ricerca”. Corgnati: “Oggi si insegna in maniera diversa, servono spazi diversi”

La Compagnia di San Paolo al fianco del Poli: 12 milioni per costruire la nuova Spina della Didattica (e non solo)

Dodici milioni di euro e un accordo di sei anni per dare corpo alla Spina della didattica: ecco il patto tra Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino per realizzare uno dei progetti più sentiti dal rettore Stefano Corgnati, ovvero quella “manica” da dedicare agli insegnamenti, più volte ribadirà durante la campagna elettorale del dopo-Saracco.

Un pezzo in più, dunque, per il campus del Poli e per il quale l’ateneo si impegna a integrare con altri contributi ricevuti in co-finanziamento. Ma altri stanziamenti potranno arrivare in futuro anche per progetti a sostegno delle cosiddette proof of concept, ovvero idee ancora acerbe per affrontare il mercato sotto forma di start up.

L’intervento in cifre

La nuova struttura, inserita in un piano edilizio decisamente più ampio e in continua espansione, conterà su quattro piani fuori terra all'angolo tra corso Castelfidardo e corso Einaudi4000 metri quadri di aree per la didattica, più 1500 per lo studio, laboratori sperimentali, spazi per gli studenti e i team. E poi 500 metri quadri per il ristoro e altre attività. E ancora 25 nuove alberature e 2500 metri quadri multi funzionali per un intervento che si concluderà entro il 2029. L’intero intervento avrà un valore di 40-45 milioni di euro. Il bando di gara sarà pronto entro la prossima primavera, dunque tra un anno circa.

Focus sulla formazione 

“Come Compagnia riteniamo che gli atenei siano cruciali per la crescita del territorio con i loro 120mila studenti - dice il presidente della Compagnia di San Paolo, Marco Gilli - e il focus del nostro accordo è proprio sulla formazione. Formazione che è essenziale, visto il calo demografico e la transizione tecnologica. Servono più giovani e più competenti per rimanere competitivi come territorio”.

Una formazione che però deve essere diversa da quella tradizionale. “Più interdisciplinare - prosegue Gilli - ma anche attrattiva per riuscire a convincere i ragazzi a scegliere Torino per venire a studiare. È un elemento che ha un peso simile alla ricerca, in questo senso”.

Strutturati, ma flessibili 

E Alberto Anfossi, segretario generale della Csp, aggiunge: “Vogliamo essere al fianco dell’ateneo in un percorso strutturato e flessibile. In futuro possiamo anche pensare a nuove integrazioni”.

Elemento iconico e strategico

“Puntiamo a un elemento strategico, ma anche iconico - spiega il rettore Corgnati -: gli hub di innovazione e ricerca per il trasferimento tecnologico sono sempre più attuali. La ricerca moderna si fa in luoghi interdisciplinari seguendo vocazioni specifiche. Ma anche spazi aperti che dialogano con la città”.

“Oltre ai finanziamenti già esistenti, faremo anche una raccolta fondi magari tra le famiglie degli studenti, gli ex alunni e tutti coloro che credono nella famiglia del Politecnico - aggiunge il rettore -, magari adottando un’aula”.

Massimiliano Sciullo

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