Politica - 13 febbraio 2025, 16:13

Convegno a Torino: il futuro delle infrastrutture e la sostenibilità della mobilità

Dal progetto Bridge|50 alla nuova interconnessione ferroviaria, un incontro sui temi della sicurezza infrastrutturale

La ferrovia Torino-Ceres (foto d'archivio)

La ferrovia Torino-Ceres (foto d'archivio)

Un’occasione di confronto tra istituzioni, enti di ricerca e professionisti del settore sui temi dell’interconnessione ferroviaria e dello sviluppo della mobilità sostenibile. È quanto ha rappresentato il convegno “La ferrovia Torino-Ceres: un’interconnessione verso il futuro”, svoltosi il 13 febbraio nel Grattacielo Piemonte a Torino, organizzato dalla Regione in collaborazione con Scr Piemonte Spa e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino.

La mattinata è stata dedicata alla presentazione dei risultati del progetto di ricerca Bridge|50, che ha analizzato lo stato di conservazione delle strutture del viadotto di corso Grosseto a Torino, demolito nel 2019. L’indagine ha permesso di approfondire la vita residua delle infrastrutture in calcestruzzo armato e precompresso costruite negli anni ‘70, contribuendo alla definizione di strategie per la gestione e manutenzione delle opere esistenti. In parte finanziato dalla Regione Piemonte, il progetto è attualmente a metà del suo percorso ed è alla ricerca di nuovi stakeholder e investitori privati, con l’obiettivo di garantire continuità e ampliare l’impatto delle sue attività. BRIDGE|50 rappresenta un’iniziativa strategica per il futuro delle infrastrutture, ponendosi come un modello innovativo di ricerca applicata alla sicurezza e alla sostenibilità del patrimonio ingegneristico del territorio.

Egidio Bianchini, direttore generale di Scr Piemonte di recente nomina, rimarcando l’importanza dell’opera per il territorio piemontese, osserva come la vita utile del viadotto di corso Grosseto, oramai al termine, abbia trovato un nuovo inizio grazie ad un progetto di ricerca unico al mondo, volto a testare ed individuare le caratteristiche residue dei materiali dopo decenni di utilizzo: «si parla - ha detto Bianchini -, infatti, non di demolizione ma di decostruzione. Scr Piemonte ha preso parte a questo progetto con entusiasmo, professionalità e trasversalità».

Nel pomeriggio, il focus si è spostato sull’interconnessione della ferrovia Torino-Ceres alla rete Rfi, un’opera strategica inaugurata nel gennaio 2024. Sono stati illustrati i primi dati operativi della nuova tratta, con particolare attenzione all’implementazione del servizio metropolitano e alle prospettive di sviluppo per il collegamento tra la città di Torino e l’Aeroporto di Caselle.

«L’interconnessione della ferrovia Torino-Ceres alla rete Rfi segna un passaggio fondamentale per la mobilità del nostro territorio» ha dichiarato l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi. «Questo progetto - ha aggiunto l’assessore -, non solo migliora i collegamenti tra Torino e il suo aeroporto, ma rappresenta un modello di sviluppo infrastrutturale in linea con le esigenze di sostenibilità e innovazione. Grazie all’integrazione con la rete ferroviaria nazionale, il Piemonte si conferma all’avanguardia nella creazione di un sistema di trasporto efficiente e intermodale. Allo stesso modo, il progetto Bridge|50 dimostra come ricerca e innovazione possano andare di pari passo con la tutela e il potenziamento delle infrastrutture esistenti. Ci auguriamo che nuovi partner possano unirsi a questa iniziativa, contribuendo a un progetto che non solo rafforza la sicurezza del nostro patrimonio ingegneristico, ma che può anche diventare un modello di riferimento a livello nazionale ed europeo».

Secondo Giorgio Sandrone, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, «l’interconnessione della linea Torino-Ceres alla rete Rfi fa sicuramente la differenza in ambito metropolitano: l’Ordine segue con attenzione il tema, non soltanto perché di competenza strettamente ingegneristica, ma anche in quanto completamento di un processo infrastrutturale di assoluta rilevanza per l’area torinese». «Di altrettanto valore - ha aggiunto Sandrone - lo studio Bridge50, una puntuale diagnostica su come si siano evolute le strutture: una ricerca utilissima con cui ‘utilizzare’ manufatti che hanno terminato la loro attività. Due progetti finalizzati al miglioramento della vita quotidiana dell’intera collettività, in un’ottica sempre più europea».

L’evento ha ribadito l’importanza della collaborazione tra enti pubblici, istituzioni accademiche e operatori del settore per lo sviluppo di infrastrutture moderne e resilienti. La Regione Piemonte continuerà a investire in soluzioni che favoriscano una mobilità sempre più sostenibile, sicura e connessa alle esigenze dei cittadini e del territorio.

Comunicato stampa

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