Attualità - 13 febbraio 2025, 13:40

I consigli del Garante per l'infanzia contro il bullismo: "La bontà non è debolezza. Serve dialogo con la famiglia" [INTERVISTA]

Giovanni Ravalli, il garante della Regione Piemonte, ha scritto una lettera ai giovani piemontesi sul tema del bullismo. Ai microfoni di DixTV ha raccontato la sua esperienza

I consigli del Garante per l'infanzia Giovanni Ravalli contro il bullismo

I consigli del Garante per l'infanzia Giovanni Ravalli contro il bullismo

La Regione Piemonte è in prima linea contro il bullismo e il cyberbullismo grazie alla figura del Garante per l'infanzia e l'adolescenza Giovanni Ravalli. Lo scorso 7 febbraio è stata la giornata contro il bullismo e per l'occasione gli studenti piemontesi si sono visti rivolgere una lettera dal garante, che ai microfoni di DixTV ha spiegato l'importanza della prevenzione per le scuole e i ragazzi.

"La lettera nasce dall'esperienza di 22 anni in classe con i ragazzi di fascia 14-19 anni - ha raccontato Ravalli - con gli ultimi anni passati a fare il referente di istituto contro il bullismo e il cyberbullismo. Sono cose che si capiscono solo sul campo, stando in mezzo ai ragazzi".

Subito un messaggio ai giovani, sia vittime che chi esercita bullismo: "La bontà non è debolezza. Oggi purtroppo è un momento storico in cui chi è naturalmente buono è considerato quasi un debole, il messaggio è di non vergognarsi delle proprie inclinazioni verso il bene, nell'impegno dello studio. A volte certi ragazzi un po' più timidi e impegnati sono presi di mira e oggetto di bullismo. La timidezza a volte viene usata dai bulli nella scelta di chi colpire. Tantissime volte non si parla di violenza fisica ma è un'esclusione sociale, emarginare alcuni elementi della classe perché magari non rispondono a certi canoni di moda, non ascoltano la musica che va di moda, chi va fuori dal gregge a volte viene identificato come diverso e questa diversità viene attaccata con bullismo e cyberbullismo".

Un ulteriore consiglio dato ai giovani è quello di non vivacchiare, ma di vivere pienamente la vita per dare un senso a quello che fanno. "Certi errori a volte nascono dall'ozio - ha spiegato Ravalli - dal piattume, a non vivere bene la scuola, lo sport. Un ragazzo felice non diventerà un bullo, dove c'è un bullo c'è un problema, magari ha vissuto il non accettarsi. Chi fa fatica ad accettare l'altro fa fatica ad accettare se sesso".

Qual è quindi il ruolo della scuola e del Garante? Ravalli ha spiegato che innanzitutto si tratta di fare prevenzione a questi episodi tramite l'educazione ad accettare la diversità e la formazione alla gentilezza, al rispetto dell'altro e a essere inclusivi: "Il Garante vigila affinché i diritti dei minori siano rispettati in ambito scolastico, sanitario, sociale. Il Garante cerca di mettere in pratica la legge istitutiva della Regione Piemonte del 2009".

Una chiosa anche sui social, che non sono di certo l'origine di tutti i mali ma sicuramente hanno peggiorato la situazione. "Le dimensioni del bullismo si sono ampliate a causa dei social - è la lettura del garante - Il bullismo c'è sempre stato ma prima era confinato a un ambiente, oggi un atto di bullismo diventa oggetto di migliaia e milioni di visualizzazioni, non si riesce a marginare. Oggi fa ancora più male perché viene amplificato".

Fondamentale in questo percorso è la famiglia, a cui Ravalli manda un messaggio finale sottolineando l'importanza del dialogo: "La famiglia ha uno strumento privilegiato, oggi in tante famiglie manca un vero dialogo profondo, si è ridotto tutto a comunicazioni di servizio. Faccio un appello a tutte le famiglie: ritagliare degli spazi esclusivi con i propri figli come andare a mangiare una pizza, visitare un museo. Soprattutto con quei ragazzi che vivono l'adolescenza, che è bellissima e delicatissima: sembrano grandi ma la nostra presenza è ancora fondamentale".

Segui l'intervista su DixTV:

Francesco Capuano

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU