Un nuovo tassello per il recupero e la valorizzazione di un gioiello artistico che sovrasta Torino. È la villa della Regina che guarda agli obiettivi di sostenibilità fissati da qui al 2030 dall'Onu. Un processo che parte oggi e che idealmente vorrebbe essere completato entro il 31 dicembre del 2029, anticipando, di un giorno, i 17 “Goal” della Nazione Unite. Una data simbolica, ma prorogabile, che intende dare lustro a un luogo storico, per inserirlo sulla scia del mondo che cambia. Per farlo servono 20 milioni divisi in tre ambiti d’intervento.
Restauro, area comune e agricoltura
La fetta più cospicua riguarda la continuazione delle opere di restauro della villa cominciate a metà degli anni ’90 e che hanno portato nel 2000 all’apertura al pubblico. Qui verrano destinati circa metà dei proventi. Cinque milioni andranno invece per le parti esterne destinate ad area agricola, in continuità con il progetto avviato con la vigna che produce il ‘vino della Regina’ fatto con uve Freisa. Altri cinque verranno destinati alla parte di fruizione comune quella, per intenderci, dove non sarà necessario pagare un ticket, ma che sarà aperta alla cittadinanza.
Più raggiungibile con il Pnrr
Si prevede il potenziamento dei parcheggi, ma anche di accesso con i mezzi pubblici, con una fermata del trasporto pubblico locale che, grazie ai fondi del Pnrr, arriverà qui in cima presumibilmente entro quest’anno.
I protagonisti
Il masterplan definito nell’ambito del protocollo di intesa tra la Direzione Generale Musei, le Residenze reali sabaude e la Fondazione Compagnia di San Paolo è stato presentato oggi proprio all’interno di una delle eleganti sale del complesso, con vista sulla città e sulle catene montuose innevare.
“Si tratta di riprendere con un nuovo progetto - commenta direttore Residenze Reali Sabaude Filippo Masino - quel grande processo avviato vent’anni fa e che ha portato alla riapertura della Villa, dopo anni di abbandono e dopo un poderoso restauro allora effettuato dalla Soprintendenza. Oggi il nuovo masterplan prefigura un futuro nel segno della sostenibilità. Tra gli ambiti di intervento c’è quello di realizzare orti, frutteti, oltre alla sperimentazione della vigna già in essere, una sorta di azienda agricola, ispirandosi alla funzione che già aveva la villa nel Seicento, ma che oggi trova la sua ragion d’essere anche in un bisogno di uno spazio ecologico e dedicato alla sostenibilità e che con l’intervento di privati prevedrà delle forme di gestione innovative".
Si rinforza la natura agricola del luogo
Proprio la “Vigna” venne concepita già all’inizio del Seicento dal principe Maurizio di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I. E in quest’ottica saranno ripristinati gli antichi orti e i frutteti che coronavano l’anfiteatro naturale dei giardini, eliminata la vegetazione infestante e recuperata la Casa del Vignolante che, attraverso il concetto della serra, potrà ospitare, oltre alla lavorazione della frutta e dell’uva raccolta, laboratori didattici per scuole e famiglie nell’ottica dell’educazione alla sostenibilità ambientale.
Una serra nella manica del Chiablese
Per quanto riguarda la parte a libero accesso verrà reso più aperto e accogliente questo polmone verde di viali e radure recuperando la “manica” che porta all’antico Palazzo Chiablese. Qui verrà realizzata una caffetteria, sempre strutturata nel concept della serra, che sarà meno energivora e attenta agli sprechi e dove si potranno gustare prodotti a chilometro zero.
Una nuova biglietteria
L’ultimo ambito vede invece protagonisti la residenza reale e il suo museo: una nuova biglietteria nei giardini inferiori consentirà un’accoglienza più all’avanguardia per il pubblico, mentre si ripartirà con gli interventi di restauro delle facciate e degli ambienti interni. L’obiettivo ambizioso è quello di poter svelare anche gli altri piani della Villa, che attendono da anni il completamento dei restauri, e che potranno in futuro ospitare anche esposizioni, attività culturali e di formazione avanzata sui temi dell’arte e della sostenibilità.
“Siamo nuovamente accanto al Ministero della cultura - ha detto Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo - per un progetto che siamo certi possa avere un grande significato per Torino, ponendosi come modello a livello nazionale. Il nostro impegno è affiancare strategicamente gli enti pubblici nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, non solo con risorse economiche, ma fornendo competenze aggiuntive per il buon andamento del progetto. Il nostro obiettivo è creare le condizioni per una gestione del patrimonio sostenibile e ragionata sul lungo periodo, capace di massimizzare l’impatto degli interventi. Con la Villa della Regina intendiamo supportare un percorso che unisca conservazione, innovazione e sviluppo, offrendo strumenti concreti per la rifunzionalizzazione di una delle più interessanti tra le Residenze Sabaude”.
“Il progetto di valorizzazione della corona verde di Villa della Regina – precisa la direttrice Sara Lyla Mantica – si fonda sulla sinergica collaborazione tra enti e associazioni, attraverso il lavoro di manutenzione costante e la progressiva apertura al pubblico di nuove porzioni del parco, e rappresenta l'anello di congiunzione tra il passato del grande intervento di restauro che ne ha consentito il recupero e le prospettive future del museo sostenibile delineate nel masterplan”.
“I musei oggi sono ogni giorno di più chiamati a essere attori di un cambiamento possibile per le città, orientato al miglioramento del servizio alla comunità e agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Questo progetto strategico sviluppato in partenariato con la Fondazione Compagnia di San Paolo dimostra come la sinergia tra pubblico e privato consenta la nascita di modelli virtuosi e concreti che sanno tenere insieme tutela del patrimonio e benessere collettivo", aggiunge Roberto Vannata, Dirigente del Servizio II – Sistema Museale Nazionale della Direzione Generale Musei”.
Un evento con il Salone del Libro
Gli interventi saranno pensati in modo da non interrompere l’apertura al pubblico degli spazi museali. Inoltre a partire da sabato 1° marzo sarà introdotto un nuovo biglietto che consentirà, per la prima volta, la sola visita al giardino per andare incontro a una richiesta sempre più crescente da parte del pubblico. Mentre in pentola bolle un evento legato alla prossima edizione del Salone del Libro e che verrà presentato nelle prossime settimane.