Cultura e spettacoli - 04 febbraio 2025, 14:34

30 anni senza Alighiero Boetti: alla Galleria Accademia apre la retrospettiva curata da Luca Beatrice

Fino al 15 marzo. Tra le opere in mostra un raro arazzo della serie "Kabul" e il manifesto dell'Arte Povera

30 anni senza Alighiero Boetti: alla Galleria Accademia apre la retrospettiva curata da Luca Beatrice

Svelare e Rivelare. Trent'anni senza Alighiero Boetti, è il titolo della mostra curata da Luca Beatrice per la Galleria Accademia.

Fino al 15 marzo saranno in mostra le opere dell'artista torinese scomparso nel 1994. 

In mostra alla Galleria Accademia alcuni arazzi, tra cui un rarissimo “Kabul” in seta, realizzati dalle ricamatrici afgane dove Alighiero si recava periodicamente. Una produzione iniziata alla fine degli anni ’70, che incarna l’ideale di arte concettuale cui non necessita dell’intervento dell’artista nella realizzazione dell’opera, creando il presupposto per un'arte partecipativa e globale. Oltre agli arazzi e il ricercatissimo manifesto dell’Arte Povera, si troveranno inoltre lavori di matrice concettuale, divertissement, carte e disegni che mettono in luce la dimensione intima e riflessiva del lavoro dell'artista. Il percorso espositivo è concepito per coinvolgere il pubblico in un viaggio che attraversa i temi centrali della poetica di Boetti: il tempo, lo spazio, il linguaggio e la dualità.

"L’arte di Alighiero Boetti voleva comprendere il tutto nel tentativo di far quadrare il mondo - scriveva in catalogo Luca Beatrice, recentemente scomparso a metà gennaio -. La classificazione, la mappatura, la volontà di mettere ordine sono elementi primari. Era un intellettuale privo di moralismi e quindi profondamente laico che credeva nel primato dell’intelligenza e della memoria. L’infinita serie di frasi composte da 16, 20 o più lettere (i famosi arazzetti), la trascrizione dei mille fiumi più lunghi del mondo, di cui qui in mostra un collage preparatorio datato 1970, la cartina geografica della terra dove i confini sono delimitati dai colori delle bandiere dei singoli Stati. Sono questi alcuni tra i lavori di Boetti che più hanno germinato filiazioni.

Boetti è artista del tempo. Quando entra a far parte di un’opera d’arte, il tempo le attribuisce quel valore concettuale e teorico che sfugge alle soluzioni meramente rappresentative. Il tempo concettualizza l’opera perché le offre l’inafferrabile restando sospeso ai margini dell’incertezza".

 

Per info:  info@galleriaaccademiatorino.<wbr></wbr>it 

Chiara Gallo

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