Cronaca - 01 febbraio 2025, 11:56

"Il Cpr non deve riaprire": la pioggia non ferma la protesta contro l'ipotesi di riattivare corso Brunelleschi [FOTO]

L'iniziativa ha richiamato decine di persone: sindacati, Circoscrizione 3 e associazioni del terzo settore. Rosatelli: "Uso totalmente irrazionale delle risorse pubbliche"

manifestazione di protesta con ombrelli e persone in piedi

Manifestazione di protesta di fronte al Cpr di corso Brunelleschi

La pioggia non ha fermato la manifestazione di protesta che, questa mattina, ha richiamato decine di persone di fronte al Cpr di corso Brunelleschi, all'angolo con via Monginevro.Sotto i riflettori, l'ipotesi di riapertura del Centro. E a ribadire la loro contrarietà è stata la “Rete Torinese per il superamento dei CPR”, che comprende tra gli altri i sindacati confederali, la Circoscrizione 3 e numerose Associazioni del terzo settore.

Due ore di manifestazione, a partire dalle 10 di questa mattina. “Vogliamo promuovere una Torino più giusta e accogliente - spiegano gli organizzatori -. Siamo contrari ai CPR e riteniamo doveroso superare e abortire l'idea perversa e inaccettabile sotto il profilo giuridico, etico e sociale di trattenere i migranti in luoghi di detenzione. Questi centri rappresentano una violazione dei diritti umani fondamentali e perpetuano un sistema ingiusto, inumano e degradante. Crediamo fermamente in nella cultura del rispetto della dignità e dei diritti delle persone migranti”.

"Siamo di fronte a un uso totalmente irrazionale delle risorse pubbliche - commenta l'assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli -: i soldi investiti per riaprire il Cpr avrebbero potuto essere impiegati per trovare e adibire una nuova sede per l'Ufficio immigrazione della Questura, evitando le scene che abbiamo visto in queste settimane. Il Cpr è lesivo della dignità umana ed è totalmente inefficace per gli scopi che si propone perché solo una minoranza dei detenuti viene effettivamente espulso".

"Il centro di permanenza per i rimpatri di corso Brunelleschi non deve riaprire. Lo abbiamo ribadito questa mattina in occasione del presidio organizzato davanti alla struttura: questi centri non servono a gestire le migrazioni, ma solo a nascondere il problema dietro a muri e sbarre, violando i diritti umani e calpestando la dignità delle persone", commentano Alberto Unia, Consigliere regionale M5S Piemonte e Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte.

redazione

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