La pioggia non ha fermato la manifestazione di protesta che, questa mattina, ha richiamato decine di persone di fronte al Cpr di corso Brunelleschi, all'angolo con via Monginevro.Sotto i riflettori, l'ipotesi di riapertura del Centro. E a ribadire la loro contrarietà è stata la “Rete Torinese per il superamento dei CPR”, che comprende tra gli altri i sindacati confederali, la Circoscrizione 3 e numerose Associazioni del terzo settore.
Due ore di manifestazione, a partire dalle 10 di questa mattina. “Vogliamo promuovere una Torino più giusta e accogliente - spiegano gli organizzatori -. Siamo contrari ai CPR e riteniamo doveroso superare e abortire l'idea perversa e inaccettabile sotto il profilo giuridico, etico e sociale di trattenere i migranti in luoghi di detenzione. Questi centri rappresentano una violazione dei diritti umani fondamentali e perpetuano un sistema ingiusto, inumano e degradante. Crediamo fermamente in nella cultura del rispetto della dignità e dei diritti delle persone migranti”.
"Siamo di fronte a un uso totalmente irrazionale delle risorse pubbliche - commenta l'assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli -: i soldi investiti per riaprire il Cpr avrebbero potuto essere impiegati per trovare e adibire una nuova sede per l'Ufficio immigrazione della Questura, evitando le scene che abbiamo visto in queste settimane. Il Cpr è lesivo della dignità umana ed è totalmente inefficace per gli scopi che si propone perché solo una minoranza dei detenuti viene effettivamente espulso".
"Il centro di permanenza per i rimpatri di corso Brunelleschi non deve riaprire. Lo abbiamo ribadito questa mattina in occasione del presidio organizzato davanti alla struttura: questi centri non servono a gestire le migrazioni, ma solo a nascondere il problema dietro a muri e sbarre, violando i diritti umani e calpestando la dignità delle persone", commentano Alberto Unia, Consigliere regionale M5S Piemonte e Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte.