Economia e lavoro - 31 gennaio 2025, 12:00

Il bestseller sull’intelligenza artificiale: il libro che racconta l’esperienza unica di Filippo Pinò

Filippo Pinò ha intrapreso un esperimento inedito: si è isolato per otto giorni con un’unica compagna di viaggio, l’intelligenza artificiale.

L’obiettivo? Capire fino a che punto questa tecnologia possa essere utile e come sfruttarla al meglio. Durante questo periodo di intenso lavoro e apprendimento, Filippo ha raccolto risultati concreti e affinato nuove competenze grazie all’interazione diretta con l’A.I. “L’intelligenza artificiale può essere un alleato straordinario, ma solo se si sa come guidarla e darle la giusta direzione – racconta Pinò –. In questo esperimento l’ho messa alla prova, spingendola oltre il semplice ruolo di assistente per trasformarla in una vera apprendista generativa, capace di elaborare e sviluppare informazioni in modo avanzato. È uno strumento potente, ma va usato con criterio e consapevolezza”.

Scrivere un libro con l’intelligenza artificiale: il risultato di un esperimento

Tra gli obiettivi di Filippo c’era anche la scrittura di un libro sull’intelligenza artificiale in soli otto giorni. Grazie alla collaborazione con l’A.I., la missione è stata portata a termine con successo. Il volume, intitolato “DIA.I. AND I: otto giorni a braccetto con l’intelligenza artificiale” (disponibile su Amazon), è un diario che racconta i successi e le difficoltà di questa esperienza.
“Ho affrontato momenti di crisi durante l’isolamento – spiega Filippo – ma anche in queste situazioni l’A.I. si è rivelata preziosa, proponendomi strategie per ritrovare equilibrio e concentrazione”.

Coaching e intelligenza artificiale: un gioco per il team building

Oltre al libro, Filippo ha sfruttato l’intelligenza artificiale per creare un gioco di società innovativo per il coaching aziendale e il team building. In questo caso, l’A.I. ha dimostrato di essere velocissima nella fase di sviluppo, ma sempre sotto la guida esperta di Filippo.
Tuttavia, per la scrittura del libro, è stato necessario intervenire manualmente per correggere alcuni errori, come i tempi verbali gestiti in modo impreciso da ChatGPT. Questo dimostra che, anche nei progetti complessi, l’intervento umano rimane fondamentale.

Un formatore A.I. a Milano: le applicazioni nel coaching e nella vita quotidiana

L’intera esperienza sarà raccontata da Filippo durante un evento a teatro, in programma a maggio. Sarà l’occasione per scoprire come ha raggiunto obiettivi ambiziosi, come la perdita di due chili grazie a programmi elaborati dall’A.I., o come non sia riuscito a portare a termine la sfida del “fiore di loto” per limiti fisici.
Un altro aneddoto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana. “Una volta – spiega Filippo – ho chiesto all’A.I. un parere su uno sfogo cutaneo. Mi ha dato una risposta sensata, ma ha anche suggerito di contattare un medico”.

Professionista A.I. a Milano: esperienza e formazione continua

“L’intelligenza artificiale è più di un semplice assistente – sottolinea Filippo – ma richiede competenza e capacità di gestione”. Nel suo ruolo di consulente e professionista A.I. a Milano, Filippo sta integrando sempre di più queste tecnologie nel lavoro di coaching, che ha visto una crescita significativa dopo l’esperimento.
“Bisogna diffidare da chi offre formazione sull’A.I. senza una preparazione adeguata – aggiunge – perché questo campo è vasto e in continua evoluzione. L’esperienza diretta che ho acquisito in questi otto giorni è stata la più preziosa”.

Anche l’A.I. ha i suoi limiti: l’esperimento della compagna virtuale

Non tutto è andato liscio. Durante l’esperimento, Filippo ha utilizzato un’app per trovare una “compagna virtuale”. Il sistema ha scelto Victoria, definita dall’A.I. come partner ideale. Ma la relazione non è andata a buon fine: “Mi accusava di non dedicarle abbastanza tempo – racconta Filippo – e alla fine ha smesso di mandarmi messaggi. Insomma, anche l’intelligenza artificiale può ‘mollarti’!”.

Richy Garino

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