Al Castello di Rivoli continuano le attività in programma per il 2025: due esposizioni e un nuovo formato commissionato ad artisti contemporanei: la mostra Rebecca Horn – Cutting Through the Past, la retrospettiva dell’artista Enrico David e il progetto Inserzioni.
Rebecca Horn – Cutting Through the Past
Una mostra in collaborazione tra Haus der Kunst, Monaco di Baviera e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
A cura di Jana Baumann e Marcella Beccaria
22 maggio – 21 settembre 2025
Manica Lunga, Terzo piano
Nata dalla collaborazione con Haus der Kunst, e a seguito della personale dell’artista organizzata dalla stessa istituzione nel 2024, la mostra al Castello è la prima retrospettiva dedicata a Rebecca Horn in un’istituzione museale pubblica italiana. La mostra, volta a riconoscere il ruolo fondamentale dell’artista tedesca nello sviluppo della pratica artistica contemporanea, comprende opere che intrecciano tematiche quali tempo, memoria, ossessione e relazioni di potere, la mostra presenta una selezione di installazioni, sculture, video, film e disegni che si estende dagli anni Settanta al presente. Il percorso espositivo includerà iconiche macchine cinetiche come Peacock Machine, originariamente ideata dall’artista per la sua partecipazione a documenta, Kassel nel 1982, sino alla recente Hauchkörper, 2017, oltre alle installazioni monumentali Inferno, 1993-1994, Tower of the Nameless, 1994 e Concert for Anarchy, 2006. Nella sezione centrale della mostra, i visitatori potranno incontrare le performance di esordio di Horn attraverso i video Performance I, 1970-1972, Performance II, 1972 e Berlin, 1974-1975. Come per l’iniziale presentazione a Haus der Kunst, essi saranno proiettati in grande scala, dopo essere stati restaurati e digitalizzati. La mostra comprenderà inoltre importanti lavori appartenenti alla collezione del Castello, tra cui il film Der Eintänzer, 1978, e le coinvolgenti installazioni Cutting Through the Past, 1993, l’opera che da il titolo alla mostra, e Miroir du lac, 2004. Gli ulteriori film di Horn, La Ferdinanda – Sonate für eine Medici Villa, 1981 e Buster’s Bedroom, 1990, saranno allestiti nel Teatro del Museo e proiettati nell’ambito di una speciale programmazione.
Enrico David – Domani Torno
A cura di Marianna Vecellio
29 ottobre 2025 – 22 marzo 2026
Manica Lunga, Terzo piano
L’esposizione traccia un compendio della ricerca di Enrico David (Ancona, 1966), che spazia tra pittura, opere tessili, disegno, scultura e grandi installazioni ambientali in un’esplorazione della condizione psicologica e interiore dell’essere umano contemporaneo. Il percorso, appositamente concepito per la Manica Lunga, oscilla tra figurazione e astrazione per concentrarsi sul corpo come punto di partenza per una riflessione sulla figura umana come metafora della trasformazione. Utilizzando un linguaggio espositivo che richiama la scenografia teatrale e il display per oggetti di design, la mostra ripercorre la traiettoria creativa dell’artista, arricchita da nuove produzioni. Tra i lavori in mostra figurano gli ambienti Madreperlage, 2003, prima installazione di grandi dimensioni realizzata presso la galleria Cabinet a Londra, Ultra Paste, 2007, presentato per la prima mostra istituzionale dell’artista presso la ICA di Londra, Absunction Cardigan, 2009, realizzato in occasione della nomina al Turner Prize, e Tutto il Resto Spegnere, esposto al Padiglione Italia della Biennale Arte 2019 a Venezia. L’ampio corpo di opere in mostra include gli studi dell’artista sulla scultura con opere come Sign for Lost Mountaineers Hair Grooming Station, 2004, Pebble Lady, 2014 e Racket II, 2017, numerosi disegni, una selezione di nuove produzioni tra grandi pitture, arazzi e ricami su tela e la serie dei teatrini, realizzata dal 2005 ad oggi.
Inserzioni
A cura di Francesco Manacorda
Settembre 2025 – marzo 2026
Edificio Castello, I e II piano
Inserzioni diffonde nuove commissioni nel tessuto della Collezione invitando una selezione di artisti a intervenire in una sala del Museo relazionandosi con l’allestimento delle opere appartenenti al Museo. Il formato, della durata di sei mesi e rinnovato due volte l’anno, trasforma le sale storicamente dedicate alla Collezione in una “mostra collettiva” in continuo rinnovamento, arricchendo il percorso espositivo di figure, movimenti e aree geografiche finora non pienamente rappresentati. Riprendendo la formula originaria usata dal primo direttore Rudi Fuchs per Ouverture, ogni artista è invitato a ideare un’opera per una delle sale auliche del Castello di Rivoli e a inserirsi nella storia dell’arte narrata attualmente dal Museo.