Economia e lavoro - 28 gennaio 2025, 10:19

Cinque piattaforme (più una): UniTo apre nuove porte per fare innovazione con le imprese

I temi toccati sono aerospazio, comunità energetiche rinnovabili, idrogeno, plastiche sostenibili e riuso dell’acqua. Oltre 300 i ricercatori coinvolti

Il riciclo della plastica

Il riciclo della plastica

Aerospazio, ma anche comunità energetiche rinnovabili, futuro dell’idrogeno, plastiche sostenibili e riuso dell’acqua. C’è una risposta (quasi) per tutto tra le Piattaforme Scientifiche dell’Università degli Studi di Torino. Presto anche per l’intelligenza artificiale.

Ricercatori da 27 dipartimenti

Sono le sei “squadre specializzate” (cinque più una, in realtà, al momento) formate da ricercatori che provengono da discipline diverse dei 27 dipartimenti di UniTo - da Filosofia a Medicina - e che si propongono al mondo delle aziende per sviluppare percorsi di innovazione attraverso “corsie preferenziali”.

Ad accendere i riflettori, l’evento organizzato questa mattina presso il Dipartimento di Biotecnologie, con la loro presentazione ufficiale. Sono centinaia le risorse attive nelle varie piattaforme.

Sempre più Terza missione

Quando si parla di Università si pensa a didattica e ricerca - dice Guido Boella , delegato del rettore di UniTo per i rapporti con le imprese -, ma gli atenei si occupano anche di trasferimento tecnologico e della cosiddetta terza missione. Ci sono moltissimi fondi di diversa natura e origine che sostengono progetti e strumenti per questo fine: l’obiettivo finale è sempre collaborare con le imprese. Come ateneo vogliamo aprire delle porte ulteriori: 5 piattaforme che faranno da collegamento tra i due mondi di Università e impresa”.

I cinque settori già in cammino

Tra i più attuali, senza dubbio c’è Aerospace@UniTo, che al momento si occupa già di materiali innovativi e sostenibili, la progettazione di droni (per esempio per il monitoraggio del suolo e delle coltivazioni), ma anche la risposta umana alle condizioni e ai rischi dello spazio (radiazioni cosmiche, micro gravità e campi magnetici).

Reco@Unito si occupa di comunità energetiche rinnovabili, per ridurre la dipendenza da combustibili fossili e favorendo l’inclusione sociale.

Sono invece 34 i ricercatori coinvolti in H2@Unito, piattaforma che si occupa di idrogeno e di tutte le sue possibili applicazioni future. Studi che partono da alghe e batteri, ma che possono spaziare verso scenari di produzione e di stoccaggio del materiale (magari nelle cave dismesse).

Susplas riunisce i ricercatori che studiano l’impatto ambientale delle plastiche, a partire dalle “micro”. Grande attenzione alle plastiche bio, rinnovabili e riutilizzabili. Riutilizzabili come l’acqua, che è centrale nella Piattaforma Water Reuse, che raccoglie 12 dipartimenti.

"Sono raggruppamenti informali - specifica Elisa Rosso, direttrice Ricerca, innovazione e internazionalizzazione di UniTo - e hanno scelto temi strategici per la programmazione regionale e riconoscibili su filoni industriali locali".

Massimiliano Sciullo

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