A Torino l'integrazione culturale passa dalla tavola. Il dato emerge dalla seconda edizione di Best Eathnic Torino 2025, la guida ai migliori ristoranti e foodshops di world food, fusion, ethnicusine e street food della città, curata dal giornalista “gastromade” Vittorio Castellani.
I numeri del cibo etnico
La guida ha selezionato il meglio sulla piazza: 50 ristoranti, 12 botteghe, 6 pasticcerie e sale da the che rappresentano le cucine di Europa, Asia, Americhe e Africa. Trentuno paesi che, nel piccolo, ci permetteno di fare il giro del mondo a tavola. Ognuno dei locali sarà facilmente individuabile grazie alla vetrofania che esporrà il logo in vetrina con il QrCode per scaricarla gratuitamente su smartphone, tablet, pc e portatile.
Le nuove cucine
“Rispetto all’edizione 2023 – dice Castellani – sulla scena torinese si sono affacciate le nuove cucine di Georgia, Armenia (Caucaso), Uzbekistan e Afghanistan (Asia Centrale), ma anche della Malesia e del West Africa (Senegal, Costa d’Avorio e Cameroun). L’Asia si conferma il continente più amato".
"Abbiamo confermato - aggiunge - la scelta della sostenibilità ambientale: anche la seconda edizione sarà solamente digitale. Una modalità che si è rivelata un grande successo, visto che della precedente edizione sono state scaricate oltre 15.000 copie".
Circuito locali "cucina dal mondo"
La presentazione della guida questa mattina a Palazzo Madama è soltanto il primo passo di un percorso che porterà alla costituzione di un circuito cittadino di locali che propongono le “cucine dal mondo”: “Abbiamo già presentato – racconta il presidente Banchieri – un progetto in questo senso alla Camera di Commercio. Negli ultimi due anni si è verificato un significativo aumento delle aperture in questo settore".
Dal punto di vista pratico, come ha chiarito il presidente di Fiepet-Confesercenti Fulvio Griffa, questo circuito permetterà di mettere in rete tutte le attività del settore, creando iniziative comuni fra i locali. I ristoranti avranno anche maggiore visibilità, attraverso campagne di informazione e promozione.
“Avere uno strumento come il circuito – aggiunge Castellani – può rappresentare un salto di qualità, sia per chi è in attività, sia per coloro che inizieranno: speriamo che la prossima edizione della guida possa farci completare il giro del mondo con l’inserimento dell’Oceania“.
I commenti
"La cucina - ha sottolineato l'assessore al Turismo, Mimmo Carretta - è una spia del fermento multiculturale di una città. È bello pensare che l'integrazione avvenga a tavola, che è uno dei posti migliori dove Torino ha l'costruita attorno ai sapori". "La nostra città - ha chiosato il collega, Paolo Chiavarino - è simbolo di inclusione ed ospitalità".