Economia e lavoro - 14 gennaio 2025, 07:00

Vulvodinia: impatto sulla qualità della vita della donna e trattamento

Vulvodinia: impatto sulla qualità della vita della donna e trattamento

In ambito medico, con il termine vulvodinia si indica una condizione caratterizzata da un dolore cronico, costante o intermittente, che interessa la regione vulvare. Si tratta di una problematica sulla quale non c’è l’unanimità di pareri da parte degli addetti ai lavori. La comunità scientifica infatti non è concorde, avendo diverse versioni:

vulvodinia come un disturbo di origine psicosomatica;

come sintomo di una condizione patologica sottostante;

vera e propria patologia.

Come si può intuire, la questione è particolarmente complessa e per molte donne che soffrono di questa condizione la situazione è spesso frustrante dato che non è poi così semplice ottenere informazioni adeguate al riguardo.

Dato che la vulvodinia interessa un numero non minimale di soggetti, cerchiamo di fornire qualche chiarimento in proposito ricordando che per approfondire l’argomento esistono centri specializzati per la vulvodinia a Torino, così come in diverse altre città del nostro Paese. In queste strutture è possibile ottenere un supporto adeguato su questa problematica che di norma ha pesanti risvolti negativi sulla qualità della vita della donna.

Cos’è, quanto è diffusa e come si manifesta la vulvodinia? 

L’ISSVD (International Society for the Study of Vulvovaginal Disease) definisce la vulvodinia nel modo seguente: “Fastidio vulvare, spesso descritto come bruciore, che si verifica in assenza di rilevanti alterazioni visibili o di specifiche, clinicamente evidenziabili, problematiche neurologiche”; per poter parlare specificamente di vulvodinia, il disturbo deve avere una durata di almeno 3 mesi.

Per quanto riguarda la diffusione, si ritiene che circa il 15% dei soggetti di sesso femminile sia colpito da questo disturbo.

Per ciò che invece concerne le manifestazioni, quelle più comuni sono: dispareunia (dolore durante l’atto sessuale), irritazione, bruciore vulvare, sensazione di secchezza vaginale, dolore che ricorda le punture di spillo, prurito, disagio o fastidio a livello vulvare, gonfiore delle piccole e grandi labbra.

Impatto fisico e implicazioni psicologiche

Il dolore è la manifestazione principale della vulvodinia, ed è spesso descritto come bruciore o pizzicore. Questo dolore può essere costante o scatenarsi al tatto, durante i rapporti sessuali, l’utilizzo di assorbenti interni o persino nel compiere attività quotidiane come stare sedute o camminare. La natura cronica del dolore porta, come facilmente si può immaginare, a limitazioni significative nella vita quotidiana, rendendo difficili attività che altrimenti sarebbero considerate normali; ciò è causa di un notevole senso di frustrazione.

Non stupisce, considerando quanto detto, che la vulvodinia sia spesso associata a disturbi quali ansia e depressione. La persistenza del dolore, spesso combinata con la difficoltà della diagnosi e quindi di un trattamento efficace, causa molto frequentemente sensazioni di frustrazione e di impotenza. Peraltro molte donne sono in difficoltà a parlare del loro disagio.

Non si devono poi dimenticare le problematiche nell’ambito della sfera sessuale; il dolore durante i rapporti (dispareunia) può portare a una riduzione o a un completo evitamento dell’intimità. Ciò non influisce soltanto sul benessere fisico ed emotivo della donna, ma può anche creare tensioni nella coppia.

Come si tratta la vulvodinia?

Trattare la vulvodinia non è per niente semplice; è per questo motivo che è consigliabile rivolgersi a centri specializzati. Una volta che la diagnosi è certa, l’approccio terapeutico è di norma multidisciplinare e coinvolge vari professionisti della salute: medico di base, ginecologo, psicoterapista, fisioterapista ecc.

Questo approccio combinato risulta di norma efficace per eliminare o quantomeno controllare il dolore vulvare cronico.

Accanto a questi interventi prettamente terapeutici, risultano importanti anche alcuni accorgimenti legati alla vita di tutti i giorni .Tra questi citiamo: indossare biancheria intima di cotone evitando indumenti troppo aderenti, evitare l’uso di prodotti aggressivi per l’igiene intima, utilizzare i lubrificanti vaginali suggeriti dal medico.

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