Buche, avvallamenti e fango. Si presenta in queste condizioni la terribile banchina centrale di corso Cosenza, nata come area verde ma poi trasformata (in occasioni delle Olimpiadi Invernali del 2006) in un parcheggio.
Tre le zone d’interesse: le più piccole, tra corso Agnelli e via Gorizia, si presentano con auto-bloccanti forati per consentire il drenaggio delle acque e la tutela del prato mentre la terza, in terra battuta, è ridotta da circa 15 anni a uno sterrato con buche profonde.
Per questo motivo la Circoscrizione 2, nelle persone del presidente Luca Rolandi e del coordinatore della Seconda commissione Alessandro Nucera, si è attivata per chiedere alla Città il rilancio. Ma non sarà un’impresa semplice.
Parcheggio horror
L’appello è per un restyling del tratto tra via Gorizia e piazza Pitagora, sicuramente il più ammalorato dei tre. “Si tratta di un intervento che ha una certa rilevanza - ha spiegato l’assessore al Verde pubblico del Comune di Torino, Francesco Tresso -. La banchina centrale è fortemente compromessa. Possiamo procedere con interventi tampone con materiali di riempimento oppure rivisitare le piazzole di sosta rifacendo completamente la pavimentazione. Con attenzione alle piante”.
Un investimento che sarebbe molto importante per il quartiere Santa Rita ma che oggi non è nelle disponibilità immediate di Palazzo Civico. “Possiamo sviluppare un progetto di rifacimento totale, magari usando fondi pon-metro. Però ci vorrà del tempo”.
Sicurezza assente
La banchina centrale, oltre a presentare buche di dimensioni incredibili, non è praticamente illuminata. Un pericolo doppio: sia per le sospensioni delle auto sia per i pedoni a rischio infortunio.
Per la Circoscrizione 2 si tratta di una mezza buona notizia. “Prendiamo atto che il Comune cercherà di risolvere i problemi da noi indicati - ha replicato il coordinatore all’Urbanistica, Alessandro Nucera -. Vista la situazione qualsiasi lavoro sarebbe prezioso, certo in ottica futura è meglio studiare un progetto radicale perché gli interventi tampone (in caso di forti piogge) possono rischiare di risultare poco efficaci”.