Scritte sui muri, scontri forze dell'ordine e manifestanti, cariche di alleggerimento, cori di protesta. È questo lo scenario di ieri sera per le vie di Torino, in occasione del corteo in solidarietà a Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto nel quartiere Corvetto alla periferia di Milano, dopo un inseguimento con i carabinieri.
"Scene inaccettabili"
Scene che all'indomani il governatore Alberto Cirio ha definito: "davvero inaccettabili, perché offendono il lavoro di tante donne e uomini che indossano la divisa dello Stato". "La democrazia, - ha sottolineato il presidente -così come la nostra meravigliosa Costituzione repubblicana antifascista, permette a tutti di dire quello che pensa. La libertà di parola è sempre garantita: ci sono modi però per poterlo dire e sarebbe auspicabile che tutti lo rispettassero".
E tornando agli scontri di ieri, con l'assalto dei manifestanti alla caserma dei Carabinieri di piazza Carlina e alla Questura delle Porte Palatine, Cirio li definisce "inaccettabili". Una situazione che deve essere "affrontata con rigore, ma anche con correttezza, perché violare le leggi è un reato, anche se lo fai animato dalle motivazioni che tu ritieni migliori".
"Le accuse fatte alla Polizia e ai Carabinieri - a chi per 1.300 euro al mese rischia la vita tutti i giorni per garantire la nostra sicurezza - non devono essere dette da nessuno: sono inaccettabili".
"Sia perseguito chi ha commesso un reato"
"Uno può pensarla come vuole, ma deve dirlo nel rispetto della legge. Se non lo fa, non può essere assolutamente tollerato. Io mi auguro, e sono certo che accadrà perché su questo le nostre istituzioni sono sempre molto attente, che coloro che si sono macchiati di reati vengano perseguiti" ha concluso.