La malattia disarma, rende fragili, vulnerabili. Fa scontrare con le proprie debolezze e scompagina ogni certezza.
Ma rende anche capaci di far emergere una forza insperata, inaspettata e il più delle volte crea, attorno a chi ne è colpito, un cerchio d'affetto che lenisce le ferite e la solitudine della sofferenza. Il potere salvifico della condivisione, poi, è un'arma vigorosa, che aiuta vicendevolmente.
Tutto questo e tanto altro è stato al centro della conferenza intitolata "Ti racconto la mia malattia", svoltasi ieri presso l'Auditorium del Polo del 900.
Protagonista, la celebre giornalista piemontese Alessandra Comazzi, in dialogo con Silvia De Francia, farmacologa e docente dell'Università di Torino.
Per la giornalista, tutto è iniziato il 7 gennaio 2023. Lo svenimento, e la corsa in ospedale. Poi, nella notte, la diagnosi: sindrome di Guillain-Barrè, una patologia neurologica che conduce a paralisi periferica progressiva a causa di lesioni alla guaina mielinica, il rivestimento dei nervi.
Nel caso di Comazzi, però, la paralisi si è manifestata subito, riducendo la donna a sentirsi come dentro un sarcofago, imprigionata in un corpo completamente immobile e, quel che è peggio, privato della possibilità di rispondere a qualsivoglia stimolo.
Ma nonostante il durissimo colpo infertole dal destino, Alessandra Comazzi non si è mai lasciata andare tenendo fede, ancora una volta, alla sua indole forte e combattiva.
Il racconto delle prime ore fino allo scampato pericolo di vita, e quello dei lunghi mesi successivi di riabilitazione fino all'oggi, in cui la stanchezza degli strascichi della malattia si fonde alla voglia di superare il danno recato alla vita dalla patologia stessa.
Una testimonianza forte, in grado di sorprendere chiunque abbia l'opportunità di ascoltarla.
Il link di tutte le conferenze della trentanovesima edizione di Giovedì Scienza: https://www.youtube.com/playlist?list=PL-2Cau-rup8xt1cyIqUvsvknkvADWb4C3