Politica - 09 gennaio 2025, 15:35

Fondi antiabortisti, Europa Radicale tuona: "Inammissibile violazione della delibera regionale"

Igor Boni e Silvja Manzi all'attacco della giunta Cirio

Foto di repertorio

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Sulla questione dei fondi regionali destinati alle associazioni pro vita, Igor Boni e Silvja Manzi di Europa Radicale sottolineano: "L’articolo 19, comma 2, della legge regionale n. 6/2022 stabilisce che i criteri e le modalità per l’erogazione dei contributi alle associazioni “pro vita” siano stabiliti da una deliberazione regionale. E infatti - *ricordano i due esponenti di Europa Radicale Igor Boni e Silvja Manzi* - l’assessore regionale Maurizio Marrone ha prodotto negli anni 2022, 2023 e 2024 tre deliberazioni regionali sostanzialmente identiche, che fissano il seguente criterio: riparto delle risorse disponibili in quota uguale tra tutti i soggetti richiedenti e considerati ammissibili".

"Avevamo già a tempo debito sollevato il problema su cui giustamente ora l'opposizione torna alla carica: a che titolo l’amministrazione regionale può elargire a gran parte dei richiedenti una cifra maggiore di quanto richiesto? A giustificazione (che a parer nostro non giustifica nulla) della generosità dell’assessore Marrone, nei due anni precedenti nelle due determine di assegnazione dei finanziamenti era stato riportato che tutti i richiedenti avevano espressamente manifestato la disponibilità a implementare gli interventi “alla luce delle risorse effettivamente assegnate...”, aggiungono i due esponenti Radicali.

"Anche quest’anno la determinazione dirigenziale 17 dicembre 2024, n. 1807 (con cui sono stati assegnati i finanziamenti) cita la richiesta ai 15 soggetti richiedenti della disponibilità a “implementare gli interventi … attraverso un incremento delle risorse assegnate”. In base alle risposte, due richiedenti hanno ottenuto la quota minima (37.600 euro) e gli altri 13 molto di più (66.523,08 euro). Così facendo - sottolineano i due storici esponenti Radicali Boni e Manzi - si è violata sia la legge regionale 6/2022, che prevede che i criteri di assegnazione siano fissati unicamente tramite delibera regionale, sia la stessa delibera di approvazione dei criteri (DGR 21 novembre 2024, n. 12-400), in base alla quale tutti i richiedenti ammessi devono ricevere la stessa cifra".

"Riteniamo inammissibile questa violazione e auspichiamo la revoca dei suddetti provvedimenti regionali che sono illegittimi. I criteri e le modalità fissati sono più che discutibili: perché dare a tutti la stessa cifra? E’ legittimo che la Regione dia più di quanto richiesto? Così non viene certo premiato il merito dei progetti. Ma soprattutto, dato che i criteri ancorché discutibili erano chiari (riparto delle risorse in quota uguale tra tutti i richiedenti) ed erano fissati, giustamente e legittimamente, dall’organo politico, la Giunta Regionale, affermiamo che con la modifica dei criteri tramite una semplice determina è stata attuata una inammissibile violazione della delibera regionale e della legge stessa", hanno concluso Boni e Manzi.

comunicato stampa

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