Cronaca - 09 gennaio 2025, 21:15

"Giustizia per Ramy”, tensioni al corteo in solidarietà al 19enne egiziano davanti al Commissariato

Il fatto è accaduto nella periferia milanese di Corvetto. Tornato in auge dopo la pubblicazione dei filmati di bordo del mezzo dei carabinieri e di video sorveglianza

"Giustizia per Ramy”, tensioni al corteo in solidarietà al 19enne egiziano morto

"Giustizia per Ramy”, tensioni al corteo in solidarietà al 19enne egiziano morto

È partito questa sera, giovedì 9 gennaio, intorno alle ore 19,30 da Porta Palazzo il corteo in solidarietà a Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto nel quartiere Corvetto, periferia di Milano, dopo un inseguimento con i carabinieri, circa un mese fa. Il fatto è ritornato in auge negli ultimi giorni dopo la pubblicazione dei video registrati dalla telecamera a bordo del mezzo dell’Arma e di video sorveglianza. 

In centinaia si sono radunati questa sera e stanno attraversando la Città. C’è un grosso cartello con la foto del ragazzo e la scritta “Giustizia per Ramy”. La stessa scritta compare su uno striscione bianco a cui viene aggiunto: “Per tutte le morti di Stato”. 

Scritte simili sono comparse durante la giornata di oggi in diversi angoli della città ricondivise dai gruppi dei collettivi studenteschi Osa e da Cambiare Rotta. Il corteo ha attraversato Corso Brescia dove altre scritte simili sono comparse lungo il percorso della manifestazione.

 

Tensioni al Commissariato Dora e alla Caserma in Piazza Carlina

Tensioni davanti al commissariato di Pubblica Sicurezza in Piazza Augusto, a pochi passi dalle Porte Palatine. Transennata la via Porta Palatina, mentre è stata presa di mira la sede dell'Ufficio Passaporti con scritte "Assassini". Lanciata vernice arancione contro carabinieri e polizia in tenuta anti-sommossa. Un segnale stradale è stato divelto e lanciato verso le transenne.

Il gruppo si è poi diretto in Piazza Carlina dove nuove tensioni si sono verificate davanti alla Caserma dei Carabinieri con lancio di lacrimogeni.

Il sindaco Lo Russo: "Intollerabile"

“Quanto accaduto è intollerabile - ha commentato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo - la violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare pacificamente. Confidiamo che venga fatta chiarezza sulla terribile morte del giovane Ramy. Piena solidarietà e vicinanza vanno al personale delle forze dell’ordine coinvolte negli scontri”.

Chiorino: "Chi assalta è un criminale"

“Chi assalta un commissariato di polizia o attacca un carabiniere è un criminale - ha dichiarato a caldo Elena Chiorino , vicepresidente della Regione Piemonte - non ci sono altri termini per definire chiunque si renda protagonista di violenza nei confronti degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine. 

"Le istituzioni - continua - e la politica si schierino compatte e senza alcuna esitazione dalla parte di chi indossa una divisa. A loro, sempre più bersagli di odio e rabbia, va la mia gratitudine per il lavoro svolto e solidarietà per questi ignobili attacchi. Sono e sarò sempre, senza se e senza ma, dalla parte delle forze dell’ordine”.

Gli altri commenti della politica 

“Condanno con forza quanto accaduto in serata a Torino: come prevedibile, la manifestazione per la morte di Ramy Elgaml è degenerata in guerriglia, con tanto di assalto al commissariato di Polizia di Porta Palatina. E’ bene essere chiari e netti, sia con i manifestanti violenti che con certa politica: impediremo qualsiasi disegno di delegittimazione della Forze dell’Ordine. Queste, infatti, sono e rimangono baluardo di libertà e democrazia, tassello imprescindibile dello Stato e riferimento per i cittadini onesti. Chi pensa, magari per tornaconto elettorale o per semplice anti-melonismo, di deteriorare e denigrare l’immagine delle donne e degli uomini in divisa, non solo soffia sui tizzoni dell’odio ma alimenta quella avversione sociale verso regole, leggi e civile convivenza da parte di chi fatica a muoversi nel perimetro della legalità. Si tratta di una tendenza che, a maggior ragione quando riguarda gli immigrati, complica e a volte preclude il processo di integrazione, di inserimento o reinserimento sociale” afferma Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

“Altro che una manifestazione di solidarietà per Ramy. Di nuovo ieri sera a Torino i collettivi studenteschi e i centri sociali hanno trasformato un corteo in un’occasione di scontro con le forze dell’ordine. Assalti ai commissariati, lanci di petardi e di uova e cori violenti contro la polizia, i carabinieri e gli esponenti del governo l’hanno fatta da padrone nell’ennesimo evento di cui i cittadini torinesi avrebbero volentieri fatto a meno. Mi domando se per il sindaco Lo Russo e per la sinistra, che come sempre pensano di cavarsela con qualche parola di solidarietà alle forze dell’ordine, sia tutto normale. Se oggi la città di Torino è diventata il teatro perfetto per le violenze degli antagonisti, purtroppo è anche grazie a loro" così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.

"L'ennesima notte di violenza per le strade di Torino, causata dai soliti noti dei Centri Sociali, dei collettivi di sinistra e degli immigrati delinquenti comuni, è sfociata in attacchi premeditati alle Forze dell'Ordine ed ai commissariati di Polizia del Capoluogo. Atti vergognosi, che nulla hanno a che fare con eventuali legittime proteste di piazza e che devono essere ritenute intollerabili in una Città ed in un Paese che voglia ritenersi civile", così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare, commenta gli episodi di violenza della notte scorsa. "Purtroppo, al coro di condanna della violenza che si scatena ad ogni occasione per le strade della nostra città, faticano ad accodarsi gli esponenti del centrosinistra cittadino, ai quali il clima di crescente tensione sociale non sembra dispiacere, come fonte ulteriore di propaganda politica antigovernativ. In questo contesto, infatti, si collocano le dichiarazioni del Consigliere Regionale Alice Ravinale di Alleanza Verdi Sinistra che, in un virgolettato riportato questa mattina da La Stampa, sostiene che 'qualunque ragionamento deve iniziare da una forte condanna. Non alle piazze, ma all'ennesimo abuso di potere come quello subito da Ramy', ergendosi a giudice e giuria di un procedimento di indagine in corso. Riteniamo la posizione della Ravinale totalmente inaccettabile, sia nella forma che nel contenuto. Oltre ad aver già emesso sentenza contro esponenti delle Forze dell'Ordine che hanno cercato di intercettare e fermare chi non si era fermato in precedenza ad un posto di blocco, legittima con le sue frasi la violenza urbana andata in scena questa notte, compresi gli attacchi a sedi istituzionali. Una posizione pericolosa e distante da quanto un rappresentante che siede in Consiglio Regionale dovrebbe esprimere". 

E’ bene comprendere, nel commentare l’ennesima manifestazione sfociata in violenza e guerriglia urbana, quanto sia pericoloso il processo di mitizzazione dell’illegalità. Le Forze dell’Ordine sono l’unico argine al caos: delegittimarne il lavoro o, peggio, metterne in discussione il ruolo centrale nella società è un errore clamoroso e potenzialmente esiziale. Mi stupisco e mi preoccupo di fronte al giustificazionismo di certa sinistra, e mi riferisco in particolar modo alle parole della capogruppo di Avs in Regione, Ravinale, per alcuni versi agghiaccianti”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte "Voglio dire una cosa a chi idealizza e cavalca, per proprio tornaconto politico personale, la cultura ‘maranza’ e le piazze dell’odio: da rappresentante delle istituzioni, senza distinzioni, sarebbe opportuno veicolare messaggi semplici e chiari. Per esempio che si deve protestare in modo pacifico. Per esempio che una bomba carta o una transenna lanciata verso le Forze dell’Ordine non nobilita la manifestazione e non ne accresce l’efficacia. E ancora, visto che forse non è chiaro, che ai posti di blocco ci si ferma: chi fugge sfrecciando a tutta velocità per la città e mette a repentaglio la vita di altre persone viene fermato e ciò accade all’interno di una dinamica che giocoforza porta con sé molti rischi. L’incolumità e la sicurezza delle persone per bene e dei cittadini onesti è il bene supremo, da difendere a ogni costo. Peraltro la vicenda di Ramy è oggetto di indagini e approfondimenti, non sta certo alla piazza ricostruire i fatti o emettere sentenze. Viene il dubbio, che a lungo andare sfocia in certezza, che ogni scusa sia buona per creare caos e guerriglia: i soliti noti alimentano una strategia della tensione volta a deteriorare e ribaltare i normali equilibri democratici. Non so quanto ci sia di nobile in queste piazze di protesta, mi dà più l’idea che siano politicamente interessate e teleguidate”.

“Non è sufficiente limitarsi a condannare è ora che il sindaco Lo Russo stoppi qualsiasi tipo di dialogo con Askatasuna. Quanto stiamo vivendo negli ultimi mesi è la chiara risposta alla cambiale in bianco che l’Amministrazione comunale di centrosinistra ha di fatto firmato con i violenti dei centri sociali. E Forza Italia in primis li aveva avvertiti”. Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia commentando la notte di guerriglia e follia vissuta nel capoluogo piemontese ieri sera. Non esiste più spazio per le connivenze più o meno dirette. Non possono esserci distinguo e soluzioni alternative. Ancora una volta Torino è stata tramutata in un campo di battaglia e ci vuole una risposta forte e chiara: le istituzioni non possono dialogare con i violenti, anzi li debbono portare ad essere espulsi dal proprio territorio. Se il sindaco sabaudo Lo Russo non avesse dialogato con loro, di fatto firmando una cambiale in bianco, oggi probabilmente non si vivrebbero determinate scene. I torinesi ormai sono ostaggio dei violenti. Ad ogni corteo, sciopero assurgiamo ai disonori della cronaca per scene di devastazione e violenza. Le responsabilità sono evidenti e chiare. Ad un sindaco che ieri parlava di un piano per garantire maggiore sicurezza in città hanno prontamente risposto, smentendolo, i suoi interlocutori privilegiati della zona Vanchiglia, quelli di Askatasuna, con un assalto indegno e terroristico ad una caserma e poi distruggendo il patrimonio pubblico e privato. Parte lesa in questa vicenda è poi proprio il giovane Ramy, la scusa per il corteo. Il padre in questi giorni è stato di un equilibrio salomonico, invidiabile per certi versi. Ha gettato acqua sul fuoco. Ha predicato calma, ha chiesto giustizia per suo figlio certo ma ponendo un netto distingui tra le tante forze dell’ordine che ogni giorno fanno il proprio lavoro, mettendo a rischio la propria vita per la sicurezza altrui e quei pochi che purtroppo, come in tutti i lavori, possono anche sbagliare o essere cattivi esempi. È necessario che la politica torinese apra un confronto serio sulla sicurezza, bipartisan, coinvolgendo le forze dell’ordine e senza quelle presunzioni di superiorità morale come più volte purtroppo ha dimostrato l’Amministrazione Lo Russo, perchè ormai il degrado delle Banlieu non è poi così distante da verificarsi anche nell’ex capitale d’Italia”. 

Da.Cap.

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