“La vostra presenza ci consola e ci permette di capire la dimensione che mia moglie ha avuto presso la comunità cittadina. Ma fa anche male, perché dimostra il vuoto che lascia e che solo la memoria potrà riempire”. Così il marito di Maria Grazia Sestero, Gianfranco Gianotti, ha accolto la folla di persone che fin dal primo pomeriggio ha invaso la sala Marmi del Comune per rendere omaggio alla ex deputata e assessore comunale e provinciale, scomparsa il primo giorno del 2025 all’età di 82 anni. “So chi l’ha portata via, la ragione lo sa spiegare. Ma fa male lo stesso”.
Commozione, applausi e occhi lucidi
Parole accolte da applausi e occhi lucidi, con i presenti che arrivano fino allo scalone monumentale, generalmente chiuso al pubblico. Non oggi, quando Torino si congeda da un personaggio politico che ha scritto pagine importanti e ancora oggi perfettamente leggibili.
Le persone, politici, sindacalisti, ma anche tanta gente comune, hanno cominciato ad affluire già prima delle 15. Alcuni, al collo, hanno anche la bandiera dell’Anpi. Tanto da convincere i responsabili di Palazzo Civico ad aprire le porte in anticipo, lasciando defluire la gente. “La accogliamo, un’ultima volta, in quella che a lungo è stata casa sua”, ha detto la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo.
Politica a pranzo e cena
“La politica, a casa nostra, l’abbiamo sempre avuta a pranzo o a cena - ha aggiunto il marito - A volte anche le preoccupazioni. Ma mai sono entrate in casa le preoccupazioni, le amarezze della vita quotidiana. Anche le polemiche, quando si è occupata della pedonalizzazione”.
Tre bandiere sul feretro
Tre le bandiere sul feretro: quella del PCI, quella della Cgil è quella dell’Anpi. “Sono stati i suoi tre momenti importanti nella vita, in cui ha trascinato anche me”. Altrettanto importante, per lei, è stato il mondo della scuola, arrivando a essere anche preside del liceo Einstein.
Tre parole per descriverla
Impegno, passione politica e civile. Questi i termini ricorrenti per descrivere il ricordo di una donna che nella sua vita è stata amministratrice a tutti i livelli. Dalla Camera dei Deputati alla Regione, quindi Provincia e Comune, dove ha guidato l’assessorato alla Viabilità durante il periodo-Chiamparino, guidando la fase di pedonalizzazione che ha cambiato il volto al centro di Torino.
“Spesso incontrando le stesse resistenze che incontriamo noi oggi”, ha detto l’assessora Chiara Foglietta. Fino al suo impegno alla guida dell’Anpi. “Una donna che è sempre stata partigiana”.