Piemonte sempre più internazionale. Lo dice l'ultima rilevazione di Unioncamere che mostra come il territorio - sia a livello economico che sociale - mostri un'apertura crescente verso l'esterno.
Tutte le facce della medaglia
Dalla propensione al commercio internazionale di merci e servizi alla capacità di attrarre investimenti dall'estero e lavoratori di oltre confine. E ancora: presenza della popolazione straniera, turismo e formazione internazionale.
Ne emerge un quadro che colloca il Piemonte al di sopra della media nazionale (+16%), ma anche in miglioramento rispetto al passato. “I dati confermano la crescente internazionalizzazione del Piemonte, sia in termini economici che sociali. L'aumento del commercio internazionale, l'attrattività per gli investimenti diretti esteri e la presenza di una forza lavoro sempre più diversificata sono segnali inequivocabili di una regione dinamica e proiettata verso i mercati globali. L'indice sottolinea anche l'importanza di un'internazionalizzazione a 360 gradi: la presenza di una comunità straniera sempre più integrata, il crescente flusso turistico e l'attenzione verso la formazione internazionale sono elementi fondamentali per costruire un territorio aperto e cosmopolita", commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.
Cosa dicono le cifre
Numeri alla mano, il Piemonte vanta un grado di internazionalizzazione migliore del 17% rispetto al 2018. Una crescita costante, dopo il calo del 2020. Nel 2023, in particolare, l'indice è migliorato di oltre il 5%. In dettaglio, +5,6% rispetto al 2022 per la parte economica, mentre la componente sociale ha registrato un incremento del 5% su base annua.
Sempre più stranieri (addetti e imprenditori)
Sul fronte economico, il tassello che ha fornito la spinta maggiore è quello legato alla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro locale (sia per quanto concerne la dimensione del lavoro dipendente, sia per quanto riguarda la componente imprenditoriale), che ha registrato una crescita a doppia cifra rispetto al 2022 (+11,2%). Il grado di attrattività degli investimenti è aumentato dell’8,1%, mentre la propensione al commercio internazionale di merci e servizi è aumentata su base annua di un solo punto percentuale.
Studenti (e turisti) da oltre confine
Per quanto riguarda la sfera dell’internazionalizzazione sociale, gli impulsi più sostenuti sono giunti dalle progressioni prossime ai 6 punti percentuale messe a segno dagli indici che misurano la quota di stranieri tra gli iscritti presso gli Atenei piemontesi (+6,3%) e la rilevanza degli stranieri sulle presenze turistiche complessive (+5,7%). In crescita anche l’indice che valuta la presenza degli stranieri tra i residenti in Piemonte (+3,1%).
I fiori all'occhiello
Detto della posizione di vantaggio sul resto d'Italia, spicca in particolare la performance della formazione internazionale: +65 punti percentuale, seguita dall’attrattività degli investimenti (+19%) e il commercio internazionale (+17,6%). Siamo ancora in rincorsa, invece, per quanto riguarda il turismo internazionale (quasi 5 punti sotto la media).