I commercianti di corso Vinzaglio continuano a chiedere sicurezza e denunciano la situazione sotto i portici. Cinque mesi fa l'esposto presentato dal comitato regionale UNC (Unione Nazionale Consumatori) per il degrado in zona metro, all'incrocio con corso Vittorio Emanuele, dopo che una persona senza fissa dimora aveva danneggiato alcune vetrine.
Sporcizia ed insicurezza
In inverno le temperature si abbassano e i portici di tutta la città diventano sede di chi cerca riparo perché senza una casa, in alcuni casi accatastando lungo i colonnati scatole di cartone, coperte, materassi e i pochi oggetti di proprietà che possiedono. Da luglio a oggi non sembrano essersi ripetuti altri episodi di violenza, ma i negozianti e gli studi professionali della zona invocano comunque l'intervento delle autorità per situazioni di sporcizia e sensazioni di insicurezza, visto il numero in aumento delle persone che negli ultimi mesi hanno scelto corso Vinzaglio come luogo dove dormire.
Il commento
"I portici in zona corso Vinzaglio e corso Vittorio sono, di fatto, una zona franca in cui l’ordine e il decoro pubblico hanno lasciato spazio all’inciviltà - ha commentato la consigliera della 1 Grazia Poggio Sartori (Fratelli d'Italia) -. Rifugio di sbandati, di mendicanti e parcheggiatori abusivi aggressivi, dormitorio e latrina per senzatetto, non manca nulla all’appello del degrado. Unici assenti ingiustificati il Comune di Torino e la Circoscrizione 1 che, di fatto, non danno risposte concrete. L’intervento di Polizia Municipale ed Amiat deve essere quotidiano in ottica di ripristino dell’ordine pubblico e di un livello minimo di igiene e decoro urbano. Non solo, gli interventi sociali rispetto a queste persone non possono limitarsi a un approccio passivo: il diritto a vivere di espedienti e improvvisazione non può mai travalicare quello, in capo a cittadini, commercianti e professionisti, di condurre una vita libera e sicura, sia di giorno che di notte".
Il numero delle persone senza fissa dimora è in aumento a Torino, così come i centri di accoglienza per i poveri e i dormitori, ma in molti scelgono di non andarci, per paura di essere derubati o per la troppa rigidità di orari. Così aumenta chi dorme per strada, a volte con problemi psichici o dipendenze.