Sarà un Natale diverso quest'anno in via Vanchiglia, segnato dalla chiusura di un luogo simbolo del quartiere: la storica cartoleria "Tita e Gio". Da lunedì 23 dicembre, le serrande si abbasseranno per l'ultima volta, lasciando un vuoto nel cuore del quartiere.
È stata per 33 anni una tappa fissa soprattutto per gli scolari del quartiere, che si rivolgevano a Gina, l’instancabile proprietaria dal 1981, per rifornirsi di penne, matite e quaderni prima dell'inizio delle lezioni. Una vera istituzione di Vanchiglia che ora si prepara a dire addio ai tanti clienti, che in un via vai continuo passano in negozio per gli ultimi acquisti natalizi.
Purtroppo una scelta quasi obbligata, dal degrado nel quartiere che è sempre più dilagante, dagli affitti troppo esosi per una zona che negli anni è cambiata trasformando il commercio locale. Infatti, se prima i regali per gli amici e parenti si acquistavano prevalentemente in negozio, ora è tutto online e di conseguenza c'è un cambiamento nella tipologia del consumatore.
"Nel corso degli anni è cambiato il quartiere, è cambiata la gente del quartiere e sono soprattutto cambiate le famiglie. Se prima c'era un'atmosfera più famigliare, ora con il cambiamento di vita e dei giovani sono tutti più moderni e quindi più telematici, e di conseguenza cambiamo anche negli acquisti – racconta Gina Casieri, la proprietaria – Ho preso questa decisione dopo 33 anni in cui ho messo il cuore nel mio lavoro, ho creato un punto di riferimento per la comunità di Vanchiglia ma non ci sono incentivi. Lo stato non ti aiuta se sei un commerciante, ci sono spese troppo elevate, come per gli affitti non più corrisposti a com'è ora la via".
"Tirando le somme uno si chiede chi glielo fa fare, quindi vado in pensione ma con un mio stipendio perchè noi commercianti non siamo agevolati; o hai un salvadanaio tuo o ti arrangi – continua a raccontare Gina – In questi giorni potevo stendere un lenzuolo per asciugare tutte le lacrime di clienti e colleghi che sono venuti a salutarmi, ma andarsene è stata davvero l'unica soluzione. Mi dispiace, perché se i negozi non ci saranno più mancherà anche solo la luce nella via, dal momento che è scarsamente illuminata. Chiudo con il sorriso perchè le lacrime le ho già versate, speriamo che il mio 'bimbo' non diventi l'ennesimo minimarket".
"Penso che sia una grande perdita per il quartiere, per esempio mia figlia e le mie nipoti si rivolgono da Gina per qualsiasi acquisto scolastico, ma anche pee un regalo dell'ultimo momento o una confezione particolare che non trovi facilmente, qui andavi sul sicuro – ha spiegato Tina, una cliente abituale di Tita e Gio – La gente qui si trova come nel salotto di casa, e ora saremo costretti ad andare lontani dalla zona per le nostre esigenze".
Un tema che, come ricordato anche dalla signora Gina, suscita particolare preoccupazione tra i commercianti sembra proprio essere la proliferazione dei minimarket, spesso accusati di incrementare la vendita di alcolici a basso costo. Secondo molti esercenti, questa tendenza non solo peggiora l’immagine del quartiere, ma alimenterebbe anche degrado e criminalità.
"Se i locali vengono riaffittati a minimarket, il quartiere perde valore e i problemi si moltiplicano, come vediamo nei primi due isolati della via – spiega Elisabetta Crovera, rappresentante dei commercianti di Vanchiglia – Gli affitti richiesti sono esagerati rispetto alle condizioni attuali del quartiere, che non è più quello di un tempo. La via ha perso il suo fascino e commercialmente non è più attrattiva. Purtroppo, però, i proprietari non sembrano rendersene conto e continuano ad aumentare i canoni anno dopo anno".
Un'altra questione spinosa riguarda anche le nuove telecamere installate lungo la strada per monitorare le corsie preferenziali. Sebbene concepite per arginare il fenomeno della doppia fila, queste misure iniziano a preoccupare i commercianti, già alle prese con una costante mancanza di parcheggi che rischia di allontanare ulteriormente la clientela.
"Le telecamere per le infrazioni sulle corsie preferenziali non ci aiuteranno – aggiunge Crovera – Già ora manca una gestione efficace dei parcheggi: il disco orario, se rispettato, permetterebbe una maggiore rotazione, rendendo la via più accessibile. Avevamo chiesto che venisse controllato, ma Gtt non interviene sul disco orario, e così le persone saranno costrette a parcheggiare ancora più lontano. Questo non farà altro che penalizzare ulteriormente le attività locali".