Cultura e spettacoli - 19 dicembre 2024, 06:52

Guido Reni e Orazio Gentileschi: annunciate le grandi mostre del 2025 ai Musei Reali

Tra le altre iniziative l'inaugurazione dello Spazio Leonardo

Guido Reni e Orazio Gentileschi: annunciate le grandi mostre del 2025 ai Musei Reali

I Musei Reali di Torino si preparano al nuovo anno annunciando le più importanti iniziative che si terranno nel 2025

Tra gennaio e febbraio 2025, nei due ambienti posti al primo piano della Galleria Sabauda, sarà inaugurato Spazio Leonardo, un nuovo allestimento nel quale sarà presentato in modo virtuale un patrimonio unico dei Musei Reali, ovvero il nucleo dei 13 disegni di Leonardo da Vinci, compresi il suo celebre Autoritratto oltre al Codice sul volo degli uccelli.

Tra marzo e settembre 2025, le Sale Chiablese ospiteranno una mostra che proporrà, con un taglio inedito, molteplici dialoghi fra dipinti e oggetti d’arte di differenti epoche e tipologie, provenienti dalle collezioni dei Musei Reali e da altre raccolte pubbliche e private. 

Dal 18 aprile al 13 luglio 2025, alla Biblioteca Reale si terrà la mostra dedicata alla descrizione della natura e del mondo tra la fine del XIV secolo alla fine del XVI secolo, a partire dagli studi di Leonardo da Vinci.

I disegni del Maestro conservati nella Biblioteca Reale, saranno in dialogo col patrimonio grafico e librario di importanti musei e biblioteche italiane e straniere, come la Galleria degli Uffizi, la Biblioteca Nazionale Centrale e la Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Casanatense di Roma e l’Albertina di Vienna. Tra gli artisti Giovannino de’ Grassi, Cristoforo De’ Predis, Andrea Mantegna, Francesco di Giorgio Martini, Albrecht Dürer, Jacopo Ligozzi.

Tra giugno e ottobre riprende l'Estate Reale, la rassegna di musica, teatro e danza nel teatro romano e nei Giardini Reali, quest'anno all'insegna delle Quattro Stagioni nelle arti e nella musica per festeggiare la riapertura dei Giardini di Levante. 

Ma è in autunno che i Musei Reali presenteranno due mostre di grande suggestione dedicati ai grandi protagonisti del Seicento italiani: una dedicata  a Orazio Gentileschi e una a Guido Reni.

La prima si intitola Orazio Gentileschi. Un pittore in viaggio e sarà allestita nelle Sale Chiablese. Un percoson che si concentra sul maestro toscano, la cui straordinaria qualità pittorica fu premiata da un successo in vita pari a quello di Caravaggio, Rubens e Van Dyck e da una consolidata fortuna presso committenti e collezionisti internazionali che lo portò a calcare centri artistici di primo piano e le più importanti corti italiane e straniere.

La rassegna, curata da Annamaria Bava e Gelsomina Spione, ruoterà attorno al tema del viaggio, nella sua doppia valenza di percorso di formazione e di ricerca di affermazione. Ogni sezione sarà organizzata seguendo le tappe degli spostamenti del pittore, mettendolo in dialogo con i contesti figurativi e con gli artisti di volta in volta incontrati, con le figure dei committenti e con le esigenze del mercato. La mostra vuole valorizzare uno dei capolavori assoluti della Galleria Sabauda, ovvero la grande pala con l’Annunciazione realizzata da Orazio Gentileschi nel 1623 per il duca di Savoia e ritenuta da tutta la critica uno dei vertici assoluti della sua produzione.

Lo Spazio Scoperte, al secondo piano della Galleria Sabauda accoglierà invece Il “divino” Guido Reni nelle collezioni sabaude, una mostra che, in occasione dei 450 anni dalla nascita di Guido Reni (Bologna 1575 – 1642) renderà omaggio a uno dei più autorevoli pittori del Seicento, celebrato autore di pale d’altare, affreschi e quadri da cavalletto per committenti di altissimo prestigio, del cui gusto colto e aristocratico fu uno dei massimi interpreti. L’esposizione, curata da Annamaria Bava e Sofia Villano, vuole illustrare, attraverso il patrimonio dei Musei Reali e alcuni puntuali e significativi prestiti internazionali, l’apprezzamento della corte sabauda, fin dalla nascita delle collezioni ducali, per la pittura classicista bolognese e nello specifico per le opere di Guido Reni. Il suo stile composto e luminoso, incentrato sull’armonia delle forme e sulla celebrazione di una bellezza ideale desunta dai modelli scultorei dell'antichità e dall’arte sublime dei maestri del Rinascimento, doveva essere particolarmente congeniale alla ricerca di maestosità ed eleganza nella progettazione della decorazione e dell’arredo delle residenze sabaude.

Chiara Gallo

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