Si sono radunati intorno alle ore 14 di oggi in via Alfieri, davanti all’ingresso di Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale. Sono gli irriducibili del comitato “Salviamo La Pellerina” e del Movimento “Sì all’Ospedale, No al Parco della Pellerina”.
Le richieste restano quelle di trovare un altro spazio da adibire alla costruzione del nuovo nosocomio cittadino. Sia per ragioni ambientali, coinvolgendo uno dei polmoni verdi della città, sia perché ritenuto luogo a rischio esondazione. La proposta avanzata nel tempo è stata quella di valutare l’ex Thyssen oppure l’area dell’Amedeo di Savoia, già cementificato.
“Sono due anni che la nostra battaglia va avanti - commenta Giorgio Zimbaro uno dei cofondatori del comitato fuori da Palazzo Lascaris - Abbiamo raccolto firme per la petizione, fatto una delibera di iniziativa popolare, effettuato una doppia richiesta di referendum propositivo vincolante, ma la commissione l’ha rifiutata. Siamo stati costretti a rivolgerci al Tar che ci ha risposto che non è di sua competenza. Ora ci rivolgeremo al giudice ordinario”.
La seduta consigliare odierna è stata sconvocata con tutti gli atti discussi e votati nella giornata di ieri. Ma il presidio è stato mantenuto con il volantinaggio ai passanti che transitavano davanti all’ingresso della Regione. Qui oggi era convocata la commissione congiunta della Città di Torino e della Regione. La quarta: quella che tratta il tema della Sanità. Al centro proprio dell’incontro il punto proprio sull'ospedale Maria Vittoria
Una commissione che, però, ha visto assenze di peso, come contestato dai partiti di opposizione all’attuale consiglio regionale. Mancavano infatti il presidente della quarta commissione Luigi Genesio Icardi (già assessore alla Sanità nella scorsa legislatura) e l’attuale assessore regionale Federico Riboldi. Assenza contestata anche quella del presidente della Regione Alberto Cirio.
"Un’assenza riprovevole e ingiustificabile” tuonano al termine della commissione i consiglieri del Movimento 5 Stelle che siedono in Sala Rossa e in Sala Viglione Sarah Di Sabato, Alberto Unia, Andrea Russi e Valentina Sganga. I pentastellati sono la forza più contraria al progetto all’interno del Parco della Pellerina.
"Un’area che la Giunta Cirio e la Giunta Lo Russo - con il beneplacito della sinistra ambientalista - hanno scelto di cementificare senza ritegno. Fin dall’inizio di questa distopia ci siamo battuti con i comitati e le associazioni per chiedere a chi governa un passo indietro e, lo ribadiamo, non siamo disposti a mollare. A maggior ragione di fronte alla presenza di altre aree dismesse che potrebbero ospitare il nosocomio. Ad impensierire, oltre alle questioni ambientali e urbanistiche, è anche la mancanza di pianificazione e programmazione che ha contraddistinto il percorso, con l’assenza di qualsivoglia condivisione con i cittadini. L’ennesimo passo falso di chi governa Torino ed il Piemonte.” Oltre alla “seconda Commissione, dopo quella sulle linee metropolitane, che il governo regionale ha scelto di disertare”.
L’assenza dei big della sanità regionale è stata però contestata anche da chi governa la città, sia dal Pd che da AVS.
"Un’assenza poco istituzionale che rivela la disattenzione della giunta Cirio e della maggioranza di centrodestra per il territorio e la città di Torino - hanno dichiarato in una nota Gianna Pentenero, Daniele Valle (per il Pd regionale, Claudio Cerrato e Vincenzo Camarda (per il Pd cittadino) con Alice Ravinale ( per AVS in Regione) - uno sgarbo istituzionale e un’opportunità mancata per parlare dei servizi alla salute".
”Evidentemente - scrivono - non era prioritaria. Secondo quanto riferito da alcuni collaboratori, erano impegnati in discussioni sulle imminenti nomine in ambito sanitario oppure ad aprire l'assemblea di fine anno dell'Aiop , l'associazione dell'ospedalità privata, come hanno documentato le agenzie, riferendo dell’intervento di Riboldi”.
"Discutiamo da mesi solo di edilizia sanitaria, mentre manca completamente da parte della Giunta la programmazione relativa ad assunzioni e servizi da erogare - prosegue la nota di Pentenero, Valle, Cerrato, Camarda e Ravinale - “Per noi è un atto molto grave aver evitato un’occasione importante per confrontarsi sui servizi sanitari che saranno ospitati nel nuovo ospedale torinese, sul futuro delle strutture del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia e sui servizi territoriali che di cui la Città ha estremo bisogno. La politica è responsabilità di scegliere e metterci la faccia: sarà per la prossima volta”.
Anche gli attivisti contro la costruzione dell’Ospedale alla Pellerina hanno chiesto di poter partecipare. Ma la commissione era a porte chiuse e promettono: “Ci rivedremo a gennaio”.