Fine anno, tempo di bilanci nel Comune di Torino.
Assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, la scorsa settimana avete presentato i primi 75 bus elettrici, che vedremo sulle strade del capoluogo da inizio 2025. Una prima tranche dei 248 mezzi pubblici "green". In città molto spesso sui social, ma anche sui giornali, leggiamo lamentele sui tpl: ritardi, cancellazioni. Questi nuovi mezzi serviranno a potenziare la flotta? I i torinesi avranno più corse?
"Questa iniezione di pullman "green" inciderà anzitutto sulla riduzione degli inquinanti, fondamentale nella sfida per la transizione ecologica e la neutralità climatica che stiamo affrontando. Poi, certamente, il nostro obiettivo come amministrazione è quello di potenziare e migliorare il servizio e gli investimenti del Pnrr che hanno consentito l’acquisto di questi nuovi mezzi vanno in questa direzione. Gtt sta lavorando per risolvere quella che al momento è la criticità maggiore, che accomuna molte grandi città, ovvero la mancanza di forza lavoro. Assumere nuovi autisti permetterebbe certamente di aumentare il numero e la frequenza delle corse”.
Al momento quindi quale è la situazione in Gtt?
"Si fa fronte alla situazione grazie a lavoratrici e lavoratori molto disponibili, disposti anche a fare qualche turno di straordinario. Però è chiaro che sia una situazione su cui occorra intervenire. Lunedì scorso il Consiglio Comunale ha approvato una mozione sul prestito d'onore per le patenti degli autisti, che costano (D e E per i 18 metri, ndr) circa 4000 euro. Una cifra assolutamente importante per chi vuole intraprendere questa carriera che in questo modo potrebbe trovare sostegno".
Non si possono "esportare" conducenti da altre realtà, dove il lavoro più carente? Ad esempio dal Sud?
"Le mobilità sono state sin’ora scarsamemte appetibili. I sindacati di categoria sono al lavoro per far sì che vengano adeguati i contratti del comparto del trasporto pubblico locale. Siamo fiduciosi, perché migliori condizioni certamente potrebbero rendere maggiormente attrattivo il comparto. Con i nuovi bus riusciremo a garantire un trasporto che sarà più accogliente, più accessibile e più sicuri: tutti i mezzi saranno dotati di telecamere e si potrà pagare direttamente a bordo con carta di credito".
C'è il rischio che vengano tagliate delle corse?
"Gtt sta cercando di ottimizzare il più possibile il sistema proprio perché non vogliamo che siano operati dei tagli. Questo genera purtroppo a volte ritardi sui tempi e ci dispiace. Il nuovo piano per il trasporto Torino, presentato lo scorso anno, ha l’obiettivo di indirizzare gli investimenti anche al miglioramento della qualità del servizio e ci auguriamo ovviamente di riuscire a vederne gli effetti in tempi brevi".
Uno dei temi sollevati anche dal sindaco Lo Russo è che se il Governo non finanziasse il Tpl per metà del costo, il biglietto costerebbe il doppio. Roma finanzia alla Città Metropolitana di Torino oltre 50 milioni di chilometri: bastano?
"Il fondo nazionale trasporti, che viene poi ripartito tra le Regioni e l'Agenzia delle Mobilità, è fermo al 2012. Non solo dunque non tiene conto degli aumenti intervenuti ma neppure del costo dell'inflazione, che invece ha pesato sulle città e sui gestori costringendo ad adeguare i costi del servizio. Il trasporto pubblico è essenziale anche nel cammino della transizione ecologica, al centro delle priorità dell’Europa, ma non possono essere soltanto le amministrazioni locali a sostenerlo. Servono anche investimenti statali".
A proposito di fondi, al momento mancano 26 milioni per la linea 1 fino a Cascine Vica?
"La città di Torino ha formalmente fatto richiesta al Ministero. Abbiamo un avanzo della Lingotto-Bengasi che è pari ai 26 milioni mancanti. Abbiamo chiesto che vegano indirizzati per il prolungamento. Sulla questione dei fondi mancanti, sulla linea 1, così come l'estensione della futura linea due, ci auguriamo che le interlocuzioni col Governo, possano portare buone notizie in tempi brevi. C’è poi un altro tema che pesa molto economicamente ovvero il fatto che le infrastrutture col tempo necessitano di manutenzioni sempre più ingenti e queste sono a carico delle aziende e dell’amministrazione”.
A proposito di manutenzione, ad agosto 2023 e 2024 la linea 1 è stata stoppata per un mese.
"Le città funzionano se, oltre alle realizzazione delle grandi opere, si riescono a mettere a bilancio successivamente anche costi e tempi relativi alla necessaria manutenzione. È toccato anche a noi: è stato necessario fermare la metropolitana un mese d'estate perché era necessario accelerare i lavori per arrivare fino a Cascina Vica. La nostra metropolitana è stata inaugurata nel 2006: ha quasi vent'anni. Tra poco arriverà il primo treno del prolungamento, che InfraTo ha acquistato da Alstom. Sarà un mezzo molto diverso: sarà unico, non diviso in vagoni come adesso. Per questa ragione è stato necessario adeguare il sistema di segnalamento, tutte opere necessarie ma che ovviamente hanno impattato sul servizio e quindi causato inevitabili disagi alla cittadinanza".
Linea 1, si iniziano a vedere i primi frutti di questi lavori: a dicembre e gennaio la metro torna ad essere aperta la sera.
"Questo proprio grazie all’accelerazione estiva dei lavori. Nei mesi di settembre, ottobre e novembre si è invece continuato a lavorare di notte. Gli interventi sono andati bene e per questo ho chiesto all’azienda di poter estendere l'orario a dicembre e gennaio".
Avete già dei riscontri di carico per le aperture serali?
"La linea metropolitana in generale funziona ed è apprezzata dalla cittadinanza. È chiaro che nelle ore serali il flusso di utilizzatori diminuisce ma il nostro obiettivo resta quello di offrire un’alternativa valida al trasporto pubblico privato. Per questa ragione vigileremo affinché il cronoprogramma di prosecuzione della linea 1 venga rispettato, ma soprattutto che i periodi di estensione possono essere sempre più alti".
A febbraio torna l'orario "ridotto". Per il 2025 sono previste altre aperture serali?
"Sicuramente, come già accaduto in passato, in occasione di grandi eventi come Salone del Libro e le Atp. Confido che anche durante le vacanze pasquali si possa prolungare l'orario fino a notte".
I lavori su via Po stanno procedendo: prima di Natale è stata liberata dal cantiere l'area più vicina a piazza Castello. È confermato il cronoprogramma con fine lavori a marzo 2025?
"Certo. Adesso i cantieri laterali sulla via sono stati eliminati e si procede solo sulla parte centrale, come promesso alle associazioni di categoria per il periodo dello shopping natalizio. Il cantiere è partito a marzo 2024 e durerà un anno: siamo giunti alla penultima parte di interventi e sono decisamente impattanti, perché stiamo togliendo tutti i binari ed inserendo i tappeti fono assorbenti per ridurre l'impatto rumoroso del passaggio dei tram, con evidenti vantaggi in termini di inquinamento acustico per negozianti e residenti. I lavori stanno andando molto bene e ci restituiranno una via Po, su cui non venivano fatti interventi di manutenzione da vent'anni, completamente rinnovata".
Oltre ai binari, sono stati fatti altri lavori?
"Sono intervenute anche altre società che hanno i sottoservizi (acquedotto, luce e gas, ndr). Siamo stati noi come amministrazione a decidere per una regia di tutti i lavori, convergendoli di fatto in un maxi cantiere che consentirà di non dover programmare più interventi per i prossimi anni. Abbiamo dovuto deviare le linee del trasporto pubblico locale, ma la viabilità per le auto è sempre stata garantita almeno in un senso di marcia: questo ovviamente ha allungato i tempi. Ancora qualche mese di pazienza e via Po tornerà alla normalità: sarà una bella via".
Toccherà poi alla pedonalizzazione di via Roma?
"Il cantiere partirà a febbraio 2025 e durerà 12/13 mesi: gli interventi partiranno in diverse tranche e si concluderanno tutti insieme. I lavori riguarderanno tutta via Roma, anche quella già pedonalizzata con l’abbattimento delle barriere architettoniche, una nuova pavimentazione in pietra, il rifacimento completo dell’impermeabilizzazione. Lo spazio che restituiremo a torinesi e turisti sarà molto più bello, accessibile e vivibile”.