Futureyes è l’installazione artistica multimediale realizzata dal progetto WhiteSheet insieme alle studentesse e agli studenti dell’Istituto Tommaseo che sarà allestita in via dei Mille 15 con ingresso da piazza Cavour. L’opera dal 21 dicembre 2024 al 3 gennaio 2025 diventerà per dieci giorni parte una sorta di Luce d’Artista, illuminandosi dalle 17.30 alle 20.30.
L’installazione, contenuta all’interno di un’impalcatura di cantiere per trasmettere l’idea di “lavori in corso”, è composta da una serie di monitor che offrono ai visitatori gli sguardi degli allievi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria dell’Istituto Comprensivo.
Sguardi rivolti all’interno che raccontano il carattere degli intervistati, sguardi sulla Torino di oggi e sguardi diretti verso le possibili Torino di domani. Sguardi rivolti, ovviamente, anche al Natale e ai regali, materiali ed immateriali, che ogni intervistato vorrebbero ricevere e fare.
Si tratta di un autoritratto collettivo fatto di parole, volti, gesti, sorrisi e anche di imbarazzi e risate.
Un regalo di Natale che WhiteSheet Project e l’Istituto Comprensivo Tommaseo fanno alla città.
Futureyes è il primo passo di un percorso che, a maggio 2025, invaderà il Salone del Libro, ma lo farà anche evadere ospitandone una versione che si chiama “Città della Formazione” e che comprende l’Istituto Tommaseo, la Business School Escp, l’aiuola Balbo e piazza Cavour.
Luoghi in cui si ragionerà sulla città liquida immaginata dagli studenti di oggi e cittadini del futuro, sulle frontiere innovative della didattica e sulle architetture scolastiche di nuova concezione già realizzate o in fase di progettazione.
L’obiettivo è immaginare, partendo dalla scuola, una Torino che smette di essere una città di "silos tematici” (scuole, fabbriche, aree residenziali e luoghi per il tempo libero focalizzati soltanto su funzioni uniche) ma diventa una città liquida sintonizzata sulla contemporaneità. Un luogo che si comporta come uno smartphone in cui le funzioni ed i tempi di utilizzo trasformano porzioni del territorio (interni ed esterni, spazi pubblici e privati) come fossero app che si attivano e disattivano.
Futureyes precede il progetto di WhiteSheet, che concepisce la porzione di territorio che unisce la Cavallerizza a piazza Valdo Fusi e dintorni come fosse una città smartphone su cui è possibile attivare o disattivare diverse app.
WhiteSheet ha debuttato durante la Biennale di Tecnologia dove hanno coinvolto i negozianti della porzione di territorio di via San Francesco Da Paola, tra il cantiere della Cavallerizza al futuro cantiere della Camera di Commercio. “Abbiamo una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, il Museo delle Scienze Naturali. Il nostro obiettivo è immaginare una città contemporanea come se fosse un iPhone, le cui funzioni sono delle app” conclude Gabriele Isaia, del progetto WhiteSheet.