Ancora un colpo di scena per il confronto tra la Città di Torino e Poste Italiane sulla decisione di chiudere alcuni uffici postali sul territorio.
Il Tar aveva imposto lo stop
Poste ha infatti inoltrato un’istanza di revoca proprio al tribunale amministrativo cui la Città di Torino si era rivolta per contestare la chiusura dei cinque uffici postali: il Tar ha così annullato il decreto con cui, soltanto due giorni prima, disponeva per ragioni di urgenza di congelare le chiusure di questi sportelli fino all’8 gennaio.
Gli uffici postali chiuderanno dunque a partire da oggi, come inizialmente previsto in attesa di un nuovo pronunciamento del Tribunale Amministrativo l’8 gennaio.
Si tratta degli uffici di via Nizza 88 (Torino 55), via Francesco Guicciardini 28 (Torino 13); via Verres 1/A (Torino 78); corso Casale 196 (Torino 53) e via alla Parrocchia 3/A (Torino 54). Ad essere maggiormente colpite dalla scure le zone di Torino est e nord, con tre chiusure di uffici postali tra Madonna del Pilone, Cavoretto e Barriera di Milano. Tocca poi al centro e San Salvario.
Lo Russo: "Amareggiati, ma andiamo avanti"
“Siamo amareggiati per questa decisione. Proseguiremo comunque sulla strada intrapresa - dichiara il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo - e confidiamo che l’8 gennaio, entrando nel merito della questione, il Tribunale Amministrativo riconosca la necessità di tutelare quello che è un servizio essenziale per i cittadini".
"Quello postale - prosegue il primo cittadino - è un servizio primario per la comunità e gli uffici presenti nei quartieri svolgono anche una funzione di presidio sul territorio. Per questo abbiamo ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura, nell’interesse dei diritti delle torinesi e dei torinesi, che non possono e non devono veder scomparire un servizio importante a causa di logiche guidate primariamente da criteri economici”.
Critiche dall'opposizione: "Lo Russo? Continua a gridare allo scandalo, punta il dito e cerca un colpevole… ovviamente altri. Il risultato? Gli sportelli chiudono lo stesso - dice Andrea Russi, capogruppo M5S in Comune -. Il Tar, dopo una prima sospensiva, ha accolto l'istanza di Poste Italiane, permettendo le chiusure. La decisione di merito sarà a gennaio. Ma c’è una cosa che vorrei far notare: nel 2019, con Chiara Appendino sindaca e il M5S al governo della città, lo scenario era simile (poste annunciò la chiusura di 4 sportelli, tra i quali alcuni di quelli che chiudono oggi), ma il finale diverso: ci furono delle trattative serie che portarono a risultati concreti. E gli sportelli furono salvati. Forse Lo Russo pensa che lamentarsi pubblicamente, come già avvenuto nei confronti di GTT, sia sufficiente per governare una città? No, caro sindaco, i torinesi non hanno bisogno di un “commentatore”: servirebbe qualcuno che parla meno e fa di più".