Attualità - 13 dicembre 2024, 07:10

Torino Multietnica: la comunità straniera più presente è quella romena. Dati positivi per lavoro e università

I numeri del nuovo rapporto dell'Osservatorio Interistituzionale di Città Metropolitana

Torino Multietnica: la comunità straniera più presente è quella romena

Torino Multietnica: la comunità straniera più presente è quella romena

E' la Romania il Paese con il maggior numero di immigrati a Torino, come riportato dal rapporto dell'Osservatorio Interistituzionale sulle persone straniere. Poi ecco Marocco, Perù, Cina, Nigeria, Egitto, Albania, Filippine, Bangladesh e lran.

Rispetto all'anno precedente, le dieci maggiori cittadinanze presenti in città nel 2023 rimangono le stesse, ad eccezione della Moldavia, che non è più nella Top 10, la Cina che scende di una posizione e l'Iran che sale al decimo posto. 

Aumentano gli arresti e i fermi

Nel report si evidenzia come siano aumentati gli arresti e i fermi rispetto al rapporto nel biennio 2021-2022 di cittadini stranieri non UE di età inferiore ai 18 anni: lo scorso anno, infatti, sono stati effettuati in totale 289.038 controlli su stranieri e italiani, con 13.254 denunce e 1872 arresti.

"Ogni anno l'osservatorio fornisce un contributo di coordinamento importante, quest'anno il documento si rinnova in maniera significativa, si coglie un taglio diverso perché si presenta più agile nella raccolta dati – ha spiegato il Prefetto di Torino Donato Cafagna Le relazioni hanno privilegiato temi trasversali di interesse, tra cui in particolare le tendenze demografiche, le sfide del mondo del lavoro e delle fragilità. È stato un lavoro interamente finalizzato a spunti di riflessione per la strutturazione di progetti ed interventi futuri da elaborare congiuntamente per la gestione del fenomeno migratorio".

Dati positivi dal fronte del lavoro

Dalla raccolta dati sembrano essere rassicuranti i dati riguardo al mondo del lavoro, dove nel corso del tempo l'imprenditoria straniera, che solo nell'ultimo anno a Torino e incrementata di oltre mille unità pari al più 3,3%, ha fatto rilevare un aumento della consistenza costante e progressivo: nel corso degli ultimi cinque anni si è registrata una crescita del più 20%, un tessuto di imprese popolato da 42.265 posizioni rivestite da persone nate all'estero.

Dati che si riferiscono di oltre il 60% agli imprenditori stranieri che risiedono in Piemonte, e del 4,7% della presenza a livello nazionale. Inoltre va sottolineato che nel territorio della città metropolitana di Torino, a fine 2023, hanno avuto sede 32.038 imprese di origine ne straniera, che in termini percentuali rappresentano il 5% della presenza in ltalia e oltre il 67% di quella regionale.

"Questo territorio è cresciuto e ha saputo cambiare la propria pelle aprendosi al mondo, non solo a livello europeo ma anche a livello mondiale, come quando decine di migliaia sono arrivati prima dal sud Italia e poi da tutto il mondo per lo sviluppo lavorativo del territorio – ha detto il vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo SuppoQuesto dato lo diamo troppo per scontato, pensiamo che questo fenomeno prima o poi passerà ma sappiamo non essere così. Dobbiamo trovare il modo per far rimanere qui i nostri ragazzi".

Porcedda: "Produrre politiche più efficaci"

"La collaborazione su questi argomenti con la Prefettura e tutti gli altri enti è costante e profonda, parlare di realtà interistituzionali è un indicatore della cooperazione tra le realtà che costituiscono la città – ha spiegato l'assessore alla Sicurezza di Torino Marco Porcedda Il risultato che ci fornisce l'osservatorio è utile soprattutto per stipulare le politiche di governance, viviamo in un periodo storico basato sui dati, però io vorrei fare un passo avanti utilizzando il numero nel momento in cui viene trasformato come strumento per creare politiche efficaci. Torino è sempre stata protagonista nelle diversità di culture, e oggi conferma questo trend". 

Arrivano anche dati incoraggianti riguardo al mondo accademico degli stranieri che vivono a Torino. Infatti, come riportato dai dati dell'Osservatorio Interistituzionale sulle persone straniere, presentato nella giornata di oggi, giovedì 12 dicembre, si notano importanti incrementi rispetto al passato riguardo le iscrizioni nel mondo universitario, passando dall'1,7% del 2002 a circa l'11% nel 2023. 

"Gli stranieri di seconda e terza generazione"

"Università non è solo più studiare e insegnare in un'aula, ma è proprio partecipare e fare squadra come in questa occasione. La sinergia in questo campo è notevole, da un punto di vista accademico abbiamo tanti strumenti e contributi, ma come accademici con questi studi ci mettiamo al servizio delle persone – ha dichiarato il Rettore dell'Università Stefano Geuna Il tema è importantissimo, anche all'interno delle università stimoliamo sempre più la frequenza per i giovani stranieri, soprattutto per le seconde e terze generazioni che arrivate da piccole in Italia completano i cicli di studi nel nostro Paese, per poi iscriversi con più facilità all'università".

Marco D’Agostino

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