Nuova udienza di oltre due ore questa mattina in tribunale a Torino nell’ambito della causa civile sull’eredità Agnelli. “Siamo fiduciosi che le nostre istanze saranno accolte”. Così l’avvocato Dario Trevisan, legale di Margherita Agnelli, al termine .
Nel corso dell’udienza, durata oltre ore, l’avvocato Trevisan ha chiesto l’acquisizione nel giudizio civile dei riscontri provenienti dall’indagine penale in corso nel capoluogo nei confronti di John, Lapo, Ginevra Elkann e altri. Al termine dell’udienza il giudice si è riservato la decisione.
Legali di Margherita fiduciosi
“Siamo convinti che le prove raccolte, che ricordiamo, sono state già vagliate in diverse occasioni da giudici terzi (Gip, Tribunale del Riesame e Suprema Corte di Cassazione, ndr) certifichino in modo inequivocabile la fondatezza delle nostre ragioni, anche rispetto alla causa civile, con tutte le rilevantissime conseguenze che ciò comporta”. Cosi’, i legali di Margherita Agnelli in una nota diffusa al termine dell’udienza.
“È stato comprovato - proseguono i legali nella nota - tra le varie circostanze, come Marella Caracciolo avesse residenza abituale in Italia e di come la stessa fosse intestataria di rilevanti patrimoni finanziari, detenuti all’estero, tramite trust, fondazioni e offshore (di cui gli Elkann e il notaio non hanno dato conto in sede civile violando l’ordine di esibizione del giudice). Prova ne è che gli stessi Elkann ed il notaio, con gli altri indagati non hanno neppure ravvisato elementi per impugnare, dandovi acquiescenza, il decreto di sequestro preventivo per 74 milioni emesso nei loro confronti dal Giudice per le Indagini Preliminari sulla base di fatti rilevanti anche per la causa civile”.
Tutto ruota attorno alla 'Dicembre'
Alla base del processo civile ci sono gli accordi stipulati a Ginevra nel 2004, dopo la morte dell'Avvocato Gianni Agnelli, con i quali Margherita rinunciò alle partecipazioni nelle società di famiglia, comprese quelle della 'cassaforte' Dicembre cedute alla madre, in cambio di beni per l'equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. Successivamente, però, Margherita ha disconosciuto quel patto, sostenendo che le erano state nascoste le reali dimensioni del patrimonio di famiglia.
Legali Elkann: "Accordi validi"
“Piena validità degli accordi, che sono agli atti della causa civile, stipulati tra Donna Marella e la figlia Margherita nel 2004. Grazie ad essi Margherita ha ricevuto un ingente patrimonio, rinunciando a ogni pretesa sia riguardo la successione del padre, sia a quella della madre”. A ribadirlo, in una i legali che assistono i fratelli Elkann, risposta alle dichiarazioni dei legali di Margherita Agnelli.
“Contrariamente a quanto affermato dalla controparte, ad oggi nessun giudice penale si è espresso nel merito, ivi compreso sul tema della residenza di Donna Marella. Ancora una volta assistiamo, quindi, al tentativo di strumentalizzazione a proprio vantaggio di elementi acquisiti in fase delle indagini preliminari”, concludono i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann.