“È ufficiale: a gestire il CPR di Torino per i prossimi due anni sarà la cooperativa torinese Sanitalia, un colosso da 27 milioni di fatturato, che aveva già partecipato ai bandi per la gestione dei centri – già chiusi – aperti in Albania e del CPR di Milano, e già gestisce nell’astigiano e Chiaves dei CAS di cui erano state denunciate, dalle stesse persone ospitate, le pessime condizioni", dichiarano Marco Grimaldi, vice capogruppo alla Camera di Avs, Alice Ravinale, capogruppo di Avs in Regione Piemonte, Sara Diena, capogruppo di Sinistra Ecologista in Comune a Torino ed Emanuele Busconi, consigliere comunale di Sinistra Ecologista.
"Un bando da 8.500.000 milioni di Euro, 163 Euro al giorno a persona, per – nel consueto linguaggio distorto quando si tratta di CPR - “Servizi di assistenza sociale con alloggio”. Sappiamo bene in cosa consistano quei servizi: 18 mesi di limbo in cui le persone vengono detenute per il solo fatto di non essere in regola con i documenti, senza possibilità di appello e senza contatti con il mondo esterno. Un limbo che porta alla disperazione, con abuso di psicofarmaci e continui atti di autolesionismo che sono sfociati, solo per citare i casi più recenti, nel suicidio di Moussa Balde a Torino e di Ousmane Sylla a Roma.
Le violazioni dei diritti umani all’interno dei CPR sono note e continue, ma nonostante l’opposizione del Comune e di sempre più cittadini il Governo continua imperterrito sulla sua strada di cattiveria, inutile e costosissima: i CPR hanno un unico effetto, quello di mortificare la dignità di persone straniere e noi ribadiamo che l’Italia e Torino dovrebbero finalmente superare questa vergogna.
Essendo tra i pochi soggetto che hanno accesso al CPR, intensificheremo le nostre visite per denunciare le condizioni di detenzione, per non abbandonare le persone trattenute, fino a nuova e definitiva chiusura del CPR”, concludono gli esponenti della sinistra.