Lear, finalmente qualcosa si muove. Dal nuovo vertice ministeriale sulla vertenza che coinvolge lo stabilimento di Grugliasco della multinazionale, infatti, è emersa l'ufficialità della richiesta da parte dell'azienda di un anno di cassa integrazione.
Era il pezzo del puzzle che mancava a completare il mosaico: le risorse c'erano (per almeno due tipologie diverse di ammortizzatore sociale), ma era necessaria la decisione da parte dell'azienda. Si è scelto lo strumento dell'area di crisi complessa, che permetterà di coprire i prossimi dodici mesi a fronte della scadenza delle misure attualmente in atto.
Regione al fianco dei lavoratori
“La Regione è pronta a intervenire con cassa integrazione e politiche attive del lavoro”, commenta il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione, Elena Chiorino. “Fin da subito avevamo dichiarato il massimo supporto ai lavoratori e come sempre manteniamo gli impegni presi: interverremo - tramite l’Unità di Crisi Integrata - anche con politiche attive mirate e volte ad accompagnare coloro che lo vorranno con misure personalizzate e coinvolgendo le Accademie di filiera”.
I sindacati: "Trovare un investitore che reindustrializzi"
Soddisfatti i sindacati: "I dodici mesi di tutela aggiuntiva che oramai possiamo considerare quasi acquisiti dovranno servire a trovare un investitore che reindustrializzi il sito, giacché i volumi produttivi nella fabbrica torinese sono ridotti al lumicino e lo stesso utilizzo di ammortizzatori sociali sta giungendo al suo limite massimo. Al contempo chiediamo alla Direzione di Lear di dare disponibilità ad un congruo percorso a sostegno di questa importante vertenza relativamente il possibile impatto sociale, tanto più che trovare un investitore per 380 lavoratori sembra una impresa non facile".
E i rappresentanti nazioanali di Fim, Fiom e Uilm concludono: "Apprezziamo infine che il Mimit si è impegnato a verificare la serietà del soggetto potenziale investitore e del suo interessamento per il sito di Lear entro il prossimo incontro già calendarizzato il 30 gennaio 2025".