"Ho sette figli, il più giovane ha 2 anni, io ne ho 66 e sono molto stanco. Quando mi hanno detto di venire Torino non sapevo se avevo voglia di fare tutte queste ore di volo, ma sono davvero onorato. Questo è un festival bellissimo, dovreste esserne fieri”: così Alec Baldwin ospite al 42° Torino Film Festival.
Il Premio Stella della Mole
L’attore ha ricevuto il premio Stella della Mole. “In America ci sono tre tipi di festival, quelli del market, i super creativi, poi ci sono i mix. Questo è un festival per i film, in un bel mix. Vorrei tornare, anche solo per il cibo” scherza Baldwin che questa sera presenterà uno dei film che lo hanno reso celebre, 'Caccia a Ottobre rosso', al cinema Romano alle 21.30
Onore ed emozione nel lavorare con Sean Connery
“È stato il primo grande film che ho fatto. Abbiamo iniziato a girare nel mio compleanno. La ragione per cui ho scelto quel film non perché ero giovane e abbronzato, ma per il cast. C’erano attori che ammiravo. L’opportunità di lavorare con le persone che ami, quando guardo indietro, è stato un miracolo. Sean Connery era così gentile, perché sapeva che era così spaventato di fare un film con lui. È stato davvero un onore”.
Protagonista anche 'In The Good Shepherd', in quell’occasione ha avuto modo di lavorare con Robert De Niro: “Quando recitavo non diceva niente per almeno 20 secondi, io sudavo. Ma lavorare con queste persone che ami e ammiri, mio Dio, quella era la gioia. Quando il film esce, ok speri vada bene, ma le memorie che hai sono quelle del cast con cui hai lavorato”.
"Momento difficile per il cinema americano"
Dichiaratamente democratico, come molti altri attori ospiti di questa edizione del Festival, Baldwin ha espresso preoccupazione per il suo Paese, ma anche per il mondo in generale, ma sempre con la speranza che il cinema possa essere un tassello chiave per un futuro migliore: “È un momento importante per il cinema nel mio Paese. Unico modo per capire cosa succede non solo negli usa ma anche nel mondo, sono le news, ma le news devono fare soldi, c’è un vuoto nell’informazione, gli americani sono davvero poco informati su quello che succede. Quel vuoto è completato dall’industria del cinema che è molto importante in tutto il mondo. Penso che sia uno dei momenti più importanti dall’inizio del business del cinema”.
Oggi è il 25 novembre e l’attore ha ricordato l’importanza di coinvolgere sempre più donne registe. “Se guardo all’elenco dei registi con cui ho lavorato ci sono 70 nomi di uomini e magari 2 di donne. Questo deve cambiare. Bisogna dare loro delle chance, le donne non ne hanno quante gli uomini. Andate a vedere ad esempio il lavoro di Shiori Ito, Black box diaries, una regista che giapponese con coraggio ha raccontato il suo stupro e le difficoltà che ha incontrato anche dalle donne stesse, abbiamo bisogno di più coraggio”.