La regina d’Egitto più famosa di tutte, che ha ispirato artisti, cantanti, poeti, registi di ogni epoca: Cleopatra. Indimenticabile nei dipinti di Tiepolo e nell’interpretazione cinematografica di Elizabeth Taylor, la sua vita è ancora oggi per tanti aspetti avvolta nel mistero.
Mito e figura storica sono raccontate dal 23 novembre al 23 marzo, ai Musei Reali con la mostra Cleopatra: la regina, la donna, il mito.
Dopo l’esposizione che già parlava al mondo della cultura egizia, quella dedicata a Iside, un nuovo percorso composto da una sessantina di opere che mostrano un’altra pagina della sua storia.
Suddivisa in cinque aree tematiche che ruotano intorno all’enigmatica Testa di fanciulla c.d. Di Cleopatra in marmo bianco che rimanda all’iconografia nota di Cleopatra VII. A questa si affiancano manufatti archeologici e sculture antiche, provenienti dal patrimonio dei Musei Reali e da collezioni pubbliche e private, messi in dialogo con opere pittoriche e grafiche e documenti cinematografici che hanno visto protagonista nel corso dei secoli la regina d’Egitto.
Dopo un primo inquadramento del periodo nel quale ha vissuto e governato Cleopatra VII (51-30 a.C.), ultima regina della dinastia tolemaica in un Egitto ormai ellenizzato da Alessandro Magno, si apre la sezione Cleopatra: la regina che sfidò Roma focalizzata sul suo operato politico. Qui è esposta la Testa di Giulio Cesare da Tusculum dei Musei Reali, considerato il ritratto più veritiero del Dittatore, e quelli di Marco Antonio e Ottaviano Augusto, in prestito dalla Soprintendenza del Molise e dai Musei Capitolini.
La mostra prosegue con il racconto della nascita del mito di Cleopatra e con l’assimilazione della sua figura con quella della dea Iside. Durante il Rinascimento, l’immagine di Cleopatra inizia ad avere una certa fortuna nell’arte occidentale, come mostra una raffinata incisione di Marcantonio Raimondi della Galleria Sabauda nata dalla collaborazione dell’artista bolognese con Raffaello. Nel Seicento e nel Settecento la sovrana è protagonista di molte opere, nelle quali spesso è rappresentata nel momento della morte, come nel caso dei dipinti di Giovanni Giacomo Sementi (1625-1626 ca.), Giovanni Lanfranco (circa 1630) e di Guido Cagnacci (1660-1662). Tra le opere esposte anche il dipinto della pittrice Elisabetta Sirani nel quale la sovrana mostra il prezioso orecchino di perle che scioglierà in una coppa di aceto per poi consumare la costosissima bevanda, alludendo all’episodio che sarebbe avvenuto nel sontuoso banchetto al cospetto di Marco Antonio.
Nell’Ottocento l’interpretazione del tema in chiave esoterica darà vita a composizioni di gusto orientaleggiante come nel curioso dipinto di Anatolio Scifoni (1869).
L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alla fortuna pop della regina: in questa, oltre a dischi, fumetti e giochi da tavolo, le trasposizioni della vita di Cleopatra sul grande schermo: fotografie e spezzoni di film, dall’epoca del cinema muto all’interpretazione di Elizabeth Taylor nella pellicola di Joseph Mankiewicz del 1963 fino a quella di Monica Bellucci nella commedia Asterix & Obelix – Missione Cleopatra del 2002.
Per info: https://museireali.beniculturali.it