Una crisi che ha radici lontane, una situazione che si è aggravata negli anni del Covid e che adesso fa pagare le sue pesanti conseguenze a decine di migliaia di persone. I soldi non bastano più per andare avanti ed aumentano in modo enorme le persone sovraindebitate, con Torino a fare (purtroppo) la parte del leone in Piemonte in questa poco edificante classifica.
Una ricerca approfondita promossa dal Comitato Interministeriale Edufin e svolta dall’Osservatorio sul Debito Privato in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica, con il contributo significativo di Stefano Santin della Casa del Consumatore e componente del Comitato stesso, rivela un quadro preoccupante del fenomeno del sovraindebitamento in Italia, evidenziando la necessità di interventi immediati.
I numeri dell'emergenza
Lo studio mette in luce una realtà allarmante: circa un milione di italiani si trova in condizione di sovraindebitamento cronico, con il 120mila piemontesi che non riesce più a far fronte ai debiti. A questi si aggiungono circa 240mila persone che, pur riuscendo a pagare, lo fanno con significativo ritardo, segnalando una situazione di potenziale rischio.
L'analisi demografica rivela che il fenomeno colpisce principalmente: uomini (60% dei casi) con una età media di 54 anni, pPrevalentemente lavoratori (73%), con livelli di istruzione medio-bassi (48% licenza media, 39% diploma superiore) e redditi inferiori ai 20.000 euro annui (60%).
La situazione nelle diverse province
La 'distribuzione geografica' di queste persone in Piemonte li vede concentrati in larga misura a Torino (62mila), poi Cuneo 16mila, Alessandria 12mila, Novara 10mila, seguono Asti con 6mila casi e chiudono la classifica Vercelli con 5mila e Biella 5mila Verbania 4mila.
"La situazione è particolarmente critica", sottolinea Stefano Santin, "considerando che il 64% dei sovraindebitati ha accumulato debiti superiori a 100.000 euro, con il 68% che destina oltre la metà del proprio reddito al pagamento delle rate." Il quadro è ulteriormente aggravato dal fatto che il 48% ha da 3 a 5 finanziamenti attivi, il 13% ha più di 5 finanziamenti, il 35% paga rate mensili tra 1.000 e 2.000 euro, mentre il 9% supera i 2.000 euro mensili di rate.
Cause e conseguenze di questo fenomeno
Tra i fattori scatenanti emergono il deprezzamento dei beni patrimoniali e caro vita (53%), rifiuti alla rinegoziazione dei prestiti da parte di banche e finanziarie (42%), la tendenza a spese eccessive (40%), oltre a varie forme di dipendenza (26%). Il risultato che ne consegue è il 55% rinuncia a spese sanitarie e farmaci essenziali, l'81% soffre di disturbi del sonno legati all'ansia da debiti, quasi il 70% ha dovuto coinvolgere la famiglia nella gestione della crisi, con la quasi totalità dichiara di vivere in uno stato di preoccupazione costante.
Strategie di sopravvivenza
Per far fronte alla situazione, i sovraindebitati ricorrono a richieste di nuovi finanziamenti bancari (59%), prestiti da parenti e amici (48%), drastiche rinunce su spese essenziali.
Un dato particolarmente significativo emerso dalla ricerca riguarda la limitata comprensione dei concetti finanziari di base tra coloro che vivono sommersi dai debiti, specialmente in relazione a inflazione, tassi di interesse e diversificazione degli investimenti. Questo sottolinea l'importanza di potenziare l'educazione finanziaria come importante strumento di prevenzione.