Dalla scorsa settimana Casa Maggiorino Turina di San Secondo di Pinerolo ha un logo che campeggerà sulla facciata della struttura di piazza Caduti per la Patria e sulla carta intestata. Ad idearlo hanno provveduto i ragazzi della scuola media ‘Rol’, seguiti dal professore di arte Alberto Bonnardel ma per sceglierlo è intervenuto un gruppo di ospiti di Casa Turina. La storica casa di riposo conta attualmente 84 ospiti.
Il logo è stato presentato ufficialmente giovedì 7 novembre nella biblioteca comunale dove è stata allestita una mostra con tutti i disegni realizzati dagli studenti delle medie. “Il logo nasce da un laboratorio di animazione con gli anziani iniziato lo scorso anno scolastico: si sono ritrovati più volte con i giovani studenti in Casa Turina per elaborare assieme le caratteristiche del simbolo che avrebbe dovuto rappresentare la struttura. Volevano che esprimesse il concetto di casa, dell’alleanza tra generazioni e che venisse dato risalto al verde che qui, nel nostro parco, non manca” spiega Fabia Cardillo, responsabile dell’animazione. Successivamente i ragazzi hanno presentato le loro proposte, una cinquantina in tutto, tra cui il gruppo di anziani ha selezionato i dieci che riteneva più rappresentativi. In seguito, una commissione formata da rappresentanti dell’Amministrazione comunale, della casa di riposo, della biblioteca e da un grafico, ha scelto l’idea vincente. Il disegno che ha ispirato il logo elaborato poi graficamente è quello di Micol Don.
“Questa attività inaugura una nuova fase per Casa Turina: vogliamo consolidare i rapporti con il territorio, con la scuola e con il Comune – annuncia Marco Lucato, nuovo direttore della struttura –. Finora infatti le visite erano limitate alla scuola dell’infanzia privata ma ora, dopo aver riallacciato i rapporti, ospiteremo un laboratorio creativo per gli allievi di terza, quarta e quinta elementare”. Saranno gli stessi ospiti di Casa Turina ad assistere i bambini nelle attività: “Molti di loro svolgevano lavori manuali quindi sarà l’occasione per valorizzare le capacità residue e per assistere gli alunni nel processo creativo” conclude Lucato.